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Battuta di arresto.
Nel deserto del San Paolo, il Napoli soccombe col Genoa con un autorete di Cannavaro ed un gol allo scadere di Sculli. Di Domizzi il momentaneo pareggio.

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30 Settembre 2007 -- Tra le mura amiche, prive dell'apporto del dodicesimo uomo, cioè i suoi supporters, il Napoli subisce la seconda sconfitta stagionale contro il Genoa di Gasperini che, da quando ha rinunciato al suo credo tattico passando dal 3-4-3 al 4-4-2 che dà maggiori garanzie in fase difensiva, riprende a fare punti. Reja costretto a fare a meno di Iezzo, decide di far riposare lo slovacco Hamsik, preferendogli Bogliacino, preferendo anche Garics a Grava. In attacco, l'allenatore friulano, ritrova Lavezzi a fare coppia con Zalayeta. Sul fronte opposto, Gasperini, che deve rinunciare al portiere titolare, Rubinho, per squalifica, sostituito da Scarpi, preferisce inserire Milanetto per Sculli.

La mancanza di pubblico si fa sentire e la gara comincia in un silenzio surreale, con le due squadre molto corte. Leon schierato sulla sinistra non da punti di riferimento a Savini ed a Bogliacino che spesso finiscono per perderselo. Comunque sono gli azzurri a gestire il gioco, mentre il Genoa va in pressing cercando di rubare palloni per ripartire in contropiede. Il primo tiro degno di nota arriva all' 8' quando Lavezzi ci prova dalla distanza, ma Scarpi è attento e stendendosi blocca a terra. All'11' quasi a sorpresa arriva il gol del Genoa. In realtà si tratta di un autorete di Cannavaro: Leon va via sulla sinistra crossa in area rasoterra cercando Borriello, il difensore azzurro, per anticiparlo, in scivolata, insacca alle spalle dell'incolpevole Gianello. Gli azzurri provano a reagire, ma al 12' è ancora il Genoa a farsi vedere, su palla persa da Cupi, con un tiro dalla distanza di Borriello bloccato in due tempi da Gianello. Al 20' un colpo di testa di Cannavaro a centro dell'area finisce alto sulla traversa. Al 21' Lavezzi va via in velocità, sta per entrare in area, ma viene atterrato da Lucarelli che viene ammonito: i giocatori del Napoli protestano chiedendo l'espulsione, ma Lucarelli non era ultimo uomo. La battuta della punizione da parte di Domizzi viene ribattuta dalla barriera.

E' il Napoli a fare la gara, ma la mancanza della spinta del pubblico si fa sentire. La squadra è lenta ed il Genoa ha sempre il tempo di chiudersi per poi tentare di ripartire in contropiede. Al 29' provano la triangolazione Zalayeta e Gargano col tiro di quest'ultimo che termina altissimo sulla traversa. Al 30' su calcio d'angolo dalla sinistra, Leon, con un tiro a giro direttamente in porta, prova a sorprendere Gianello che però è attento e blocca la sfera senza problemi. Nel Napoli c'è qualcosa che non va, la squadra è disunita, lunga e lenta. Al 31' Borriello, in area, dalla destra, si gira e calcia in diagonale, la palla è debole e Gianello intercetta. Reja corre ai ripari inserendo Hamsik per Cupi, passa ad un 4-3-3 con Garics, Cannavaro, Domizzi e Savini in difesa, Blasi, Hamsik e Gargano a centrocampo e Bogliacino, Zalayeta e Lavezzi in attacco (poi Bogliacino si scambierà di posto con Hamsik). La mossa sembra sortire effetti positivi, la squadra si muove meglio e comincia a rendersi più pericolosa con gli inserimenti ed i suggerimenti di Hamsik. Al 35' ci prova Lavezzi con un tiro dal vertice destro dell'area del Genoa, ma la palla è alta. Al 37' Hamsik crossa dalla sinistra per l'inserimento ed il calcio al volo di destro di Lavezzi che termina ancora alto sulla traversa. Così si va al riposo col Genoa in vantaggio.

Ad inizio ripresa è subito il Genoa a rendersi pericoloso con una rovesciata di Borriello, spalle alla porta, proprio al 1' che Gianello blocca a terra. Un minuto dopo, (2') Hamsik va via ottimamente sulla sinsitra, crossa in area per Zalayeta che si gira e calcia, ma la palla viene deviata in angolo sulla destra da Bovo. Al 5' arriva il fallo che porterà all'assegnazione del primo rigore per il Napoli in questo campionato: Lavezzi entra in area dalla sinsitra e, contrastato tra due avversari, viene messo giù. L'arbitro Pierpaoli non ha dubbi e così dal dischetto, al 6', Domizzi, di sinistro spiazza Scarpi ristabilendo la parità. Il Napoli è adesso padrone del campo. Il Genoa bada esclusivamente a difendersi ed a chiudere tutti i varchi per i possibili inserimenti azzurri. Gasperini vede che la sua squadra è in difficoltà ed inserisce forze fresche mandando in campo prima Sculli per Leon e poi Coppola per Milanetto. Reja vuole vincere la gara e così, toglie Bogliacino, inserendo Sosa, con Lavezzi che va a fare il trequartista dietro al Pampa ed a Zalayeta.

Al 17' Hasmik, con una grande giocata sulla sinistra, salta con un dribbling secco Konko e poi calcia di collo destro in diagonale, ma Scarpi vola e devia in angolo. Al 18' un grandissimo tiro dalla distanza di Lavezzi, su corner di Hasmik, viene bloccato in due tempi da Scarpi. Il Genoa, con l'ingresso di Coppola e Sculli, comincia a guadagnare qualche metro a metà campo, ma è sempre il Napoli che prova a fare la gara, mentre i grifoni giocano sempre rubando palla e ripartendo in contropiede. Al 24' Sosa ha sulla testa una ghiotta occasione per portare il Napoli in vantaggio, ma il Pampa non riesce ad imprimere forza alla palla e Scarpi blocca senza problemi.
Reja inserisce Calaiò per Zalayeta, oggi un po' sotto tono, mentre il Genoa è tutto rintanato nella propria metà campo. Al 37' Danilo entra in area dalla sinsitra, Domizzi in scivolata salva in angolo. Al 38' Lavezzi crossa dalla destra rasoterra, la difesa del Genoa si rifugia in angolo sulla sinistra, mentre Hamsik si rammarica perchè chiedeva palla da ottima posizione. Sulla battuta del corner Calaiò di testa manda fuori. Al 39' Calaiò prova la rovesciata al volo in area, poi la palla giunge a Sosa che la fa scorrere in angolo sulla sinistra. Un minuto dopo, al 40', sulla battuta del corner, dopo una serie di batti e ribatti, Cannavaro da posizione impossibile tenta il tiro che termina alto sulla traversa, intanto Gasperini inserisce Papa Waigo al posto di Danilo. Al 42' provano la triangolazione Lavezzi e Calaiò, De Rosa è bravo ad intuire e a bloccare l'azione offensiva del Napoli. Al 44' quasi a sorpresa arriva il gol del definitivo vantaggio rossoblu con Sculli: il giocatore genoano, lasciato solo in area, di testa, raccoglie il traversone di Borriello che aveva saltato Cannavaro e se ne era andato sulla sinistra, insaccando alle spalle di Gianello che non accenna minimamente all'intervento sulla palla. La gara scorre via fino al 49° e per la cronaca restano da registrare le ammonizioni di Lavezzi e Borriello che stanno per venire alle mani e quelle di Garics e Blasi, con quest'ultimo che, diffidato, salterà la gara di sabato sera con l'Inter.

Per la seconda volta in questo campionato il Napoli esce sconfitto immeritatamente dal suo terreno di gioco. La partita non è stata molto bella ed il Napoli non è stato quello brillante visto nelle gare iniziali. Il Genoa ha giocato badando principalmente a difendersi per poi ripartire in contropiede, occupando bene tutti gli spazi e così, come già capitato, con Cagliari ed Empoli, il Napoli è andato in difficoltà. Da subito si è capito che l'assenza del pubblico sarebbe stata influente, poichè gli azzurri erano lenti e privi di mordente. Poi la sfortunata autorete di Cannavaro ha contribuito a rendere la partita ancora più difficile. Gli azzurri sono stati padroni del campo, ma ogni volta che il Genoa ripartiva in contropiede la difesa andava in affanno. Nella ripresa gli azzurri erano riusciti ad agguantare il pareggio col rigore procurato da Lavezzi, il migliore degli azzurri, almeno finché ha avuto benzina nelle gambe, rigore realizzato poi da Domizzi, anche lui uno dei migliori insieme ad Hamsik. Reja nel finale ha provato a vincere la gara inserendo Sosa e Calaiò con Lavezzi alle spalle, ma il calo fisico della squadra e la giornata storta di Cannavaro (sofrtunato il rimpallo che poi libera Boriello al cross per il gol d Sculli, ndr), sempre in affanno con Borriello, hanno portato al gol vincente di Sculli proprio allo scadere, con Gianello, forse, non esente da qualche colpa (però, adesso, non tiriamogli la croce addosso, ndr). La sconfitta in definitiva è immeritata ed il pareggio sarebbe stato sicuramente più giusto. Col senno di poi, la scelta di Reja di voler vincere a tutti i costi, inserendo Calaiò e Sosa con Lavezzi alle loro spalle potrebbe essere considerata troppo azzardata, ma noi ci sentiamo di condividere la scelta del tecnico friulano, poichè siamo convinti che un punto in più o in meno non influirà sul cammino del Napoli ed in casa si può anche osare un po' di più. Dunque il Napoli ha perso ma non facciamone un dramma, poichè l'obiettivo primario resta sempre la salvezza tranquilla e forse questa gara servirà a più di uno, giocatori compresi, per ritornare coi piedi a terra.

A cura di Michele Spampanato.