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Lega Calcio si spacca
Milan, Inter, Juve, Roma e Napoli lasciano i lavori dopo la mancata elezione del presidente bianconero Cobolli Gigli

04 Settembre 2007 -- Ora la spaccatura in Lega Calcio è diventata esplicita. «Con la non elezione di Cobolli Gigli non c'è nessun rappresentante delle cinque grandi che vota nel Consiglio di Lega». Adriano Galliani, vicepresidente esecutivo e amministratore delegato del Milan, ha spiegato così perchè cinque club, oltre al Milan l'Inter la Juve, la Roma e il Napoli, hanno lasciato i lavori dell'assemblea di Lega di serie A in polemica con l'elezione in Consiglio come rappresentante della A di Tommaso Ghirardi, presidente del Parma (l'altro rappresentante è Stefano Fantinel della Triestina); le grandi invece volevano il presidente della Juventus.

GALLIANI - «Non c'è nessun rappresentante delle cinque grandi che vota nel Consiglio di Lega - ha detto Galliani - perchè il vicepresidente vicario Rosella Sensi non vota, Moratti e io stesso in quanto consiglieri federali sono invitati ma senza diritto di voto, alla Juve è stato detto di no. Quindi Milan, Inter, Juve, Roma e Napoli non hanno alcun rappresentante in Consiglio di Lega. Crediamo che questo consiglio di Lega non rappresenti tutta la serie A ma solo la minoranza e quindi ce ne siamo andati».
«Non siamo arrabbiati con nessuno, il regolamento è quello - ha poi detto l'amministratore delegato del Milan, che ha fatto da portavoce delle cinque società - noi ci aspettavamo che l'assemblea, preso atto che nessuna delle grandi vota in consiglio (anche se Moratti e Galliani sono in Consiglio Federale, sono stati scelti per loro autorevolezza e in quella sede rappresentano tutto il calcio) sarebbe stata sensibile» e avrebbe scelto uno tra Cobolli e De Laurentis. «Se Inter e Milan non ci sono, la Sensi non vota, De Laurentis e Cobolli non ci sono - fa il conto Galliani - vuol dire che tutto il Consiglio di Lega sta dalla parte del 16% dei tifosi e non dell'84%. Quindi gli avevamo chiesto di eleggere Cobolli Gigli in rappresentanza di grandi e di piccole. Risultato: al secondo turno Ghirardi ha preso 11 voti, Cobolli 8, la Fiorentina si è schierata per Cobolli gli altri due non so chi fossero, ma è evidente che ormai tutto sarà così, anche quando ci sarà bisogno di decidere il fornitore del gasolio per il riscaldamento». Si profila una lite continua nel condominio? «Chiedete a loro possono prendere qualunque tipo di decisione», compresa la mutualità. «Lasciar fuori dal Consiglio tutte le grandi a me sembra un grande errore strategico, dall'altra parte però l'hanno pensata diversamente». E il presidente Matarrese? «Si è schierato dicendo che sarebbe stata giusta la rappresentatività delle grandi, ma è stato zittito. Da chi ve lo spiegheranno loro, ma non è un problema tra Ghirardi e Cobolli, ma di rappresentanza di club».

LA PROTESTA DELLA B - Intanto se la serie A e spaccata la serie B bussa a denari. Niente anticipi e posticipi per la terza giornata di serie B domenica prossima e minaccia di stop per il turno successivo se non emergeranno novità sul fronte dei diritti tv. È la posizione che emerge da Milano dove s'è svolta l'assemblea di Lega Calcio che aveva proprio il problema dei diritti tv per la serie cadetta tra gli argomenti all'ordine del giorno.

da www.corriere.it