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‘Voglio due vittorie’
La carica del Presidente De Laurentiis: Sei punti con Verona e Lecce, poi ce la vediamo col Genoa!

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24 Maggio 2007 -- Più scaramantico dei napoletani, a tre partite dalla fine del campionato, Aurelio De Laurentiis se ne guarda bene dal parlare di serie A. Ma ci pensa notte e giorno. Sa che un salto di categoria potrebbe significare una svolta straordinaria in termini economici per il club che presiede. Verrebbe raddoppiato il valore di produzione: «Settanta milioni di euro? Ma il mio obiettivo va ben oltre» , dice. Poi, rivela dietro input del figlio Luigi che sta curando il sito internet : « Abbiamo lanciato per prova l’e-commerce. Ebbene in sette giorni sono state vendute 1.100 magliette ufficiali obbligandoci ad esporre il sold-out, in attesa del nuovo catalogo. Gli iscritti viaggiano verso i 40mlila ed i contatti si mantengono sui 20mila al giorno » .

Dica la verità, ha provato delusione per il pari con il Modena?

«Abbastanza. Sabato ero a bordo della Costa Serena appena varata. Sono rimasto impietrito al rigore mancato da Calaiò. Ed ho ragionato con l’irrazionalità del tifoso: perchè non l’ha tirato Sosa? O Domizzi? Mi sono detto. Ma poi è giusto che l’abbia calciato Emanuele. E’ lui lo specialista. Era stato sempre puntuale. Calaiò resta un mio figlioccio, così come lo sono tutti e ventiquattro i ragazzi. Si rifarà, vedrete. In serata, poi, il cuoco napoletano della nave mi ha voluto consolare con uno splendido ragù».

Cosa si aspetta adesso? Davvero Verona diventa il crocevia del campionato?

«Non solo Verona. Anche la partita in casa con il Lecce. Adesso basta, bisogna fare sei punti. Occorre vincere queste due gare e poi a Genova andiamo a giocarcela. Sono sicuro che i ragazzi offriranno un’altra prova di orgoglio, come successe a Brescia. Io non potrò esserci per ragioni di lavoro. Ho sei film in lavorazione. Ma la guarderò in tv».

Non l’ammetterà mai ma sta sognando la promozione diretta in A, non è così?

«A me non piace illudere i tifosi. Avevo parlato di promozione in due anni per evitare delusioni nell’ambiente. Ma voi pensate che davvero non voglia fare subito il salto di categoria? Hanno tirato in ballo tante storie, compresa quella che avrei dovuto pagare ancora la curatela fallimentare, invece, lì è tutto a posto manca solo la seconda rata legata alla serie B che è in scadenza. E poi: se non ci fosse stata la Juventus, non saremmo stati già in A noi e il Genoa? Abbiamo fatto le cose perbene. Poi possono parlare di Reja e non Reja, De Zerbi e non De Zerbi, Bucchi e non Bucchi. Mi sono proprio stufato di questi ipercritici. Non va mai bene nulla. E pensare che solo tre anni fa, neanche le magliette avevamo».

Lunedì sera, Napoli ospiterà dopo 13 anni la partita del cuore per devolvere il ricavato in beneficenza. Ci saranno Fabio Cannavaro, Ferrara ed altri campioni contro la nazionale cantanti. E De Laurentiis?

«Sarò al San Paolo al fianco di Marino, ci mancherebbe. Napoli è la città simbolo della generosità e risponderà alla grande anche stavolta. Sembra distratta ma sa essere protagonista nei momenti giusti. Volevano che giocassi anche io, in compenso gioca mio figlio Edoardo. Mi piacerebbe però dare il calcio d’avvio alla partita perchè significherebbe la partecipazione totale della città e della squadra di calcio che la rappresenta. E poi quando si parla d’amore mi troverete sempre disponibile, vi ho girato anche un film. In un momento così difficile della vita, l’amore è il toccasana per tenere tutti uniti».
Rino Cesarano
Fonte: Corriere dello Sport