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'Na sera 'e maggio
10 maggio 1987: venti anni fa la conquista del primo scudetto.

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09 Maggio 2007 -- Vamos, andiamo. Ci siete tutti, pronti ad andare di galoppo nella memoria, a cavallo di quel Napoli irripetibile, fedele alleato del suo profeta. Diego Armando Maradona da Villa Fiorito, Buenos Aires. Venti anni dopo lo scudetto di Napoli, il primo di due in 61 anni di storia. Sei vittorie lontano da casa per acciuffarlo e stringerlo al petto. Torino, Genova e Roma le stazioni del grande snodo, tappe cruciali nella trionfale cavalcata. Stropicciamo i ricordi: 14 settembre 1986-10 maggio 1987, le 30 giornate del Napoli. «E uno», secco il titolo del Mattino a celebrare l'assist di Bagni a stimolare il colpo di genio di Maradona. Prima di campionato, il Napoli passa a Brescia, 0-1. Seguono due frenate, imputabili in parte alla paternità attribuita a Maradona, divulgata alla vigilia della partita con l'Udinese e al successivo squallido 0-0 nel derby con l'Avellino. Ottavio Bianchi pensa alle dimissioni. La rivelazione verrà fuori a fine campionato, in piena festa.

«Sorpassato», il titolo del Mattino è la fotografia di un momento non bello. La Juve è prima. Dura un attimo. Il Napoli si ricollega alla svelta con le sue cadenze. Quarta di campionato, doppio Giordano, 3-1 al Toro. Poi, il colpo grosso in trasferta, Vierchowod affonda in area Maradona, rigore col pennello di Diego, 1-2 alla Samp. L'aggancio in vetta alla settima, e da questo momento il Napoli mai più si separerà dalla prima posizione. «L'ultimo re di Napoli», dedicato dal Mattino a Maradona. Il prodigio di Diego affossa la Roma all'Olimpico, nel giorno del primo ciak napoletano di Ciccio Romano. Il regista c'è, si gira il film-scudetto. Sinfonia Napoli, alla nona. Torino, 9 novembre 1986 la data indimenticabile. Laudrup in gol, ma in rimonta il Napoli maltratta la Signora, 3-1 alla Juve. Maradona da favola, ma i gol li firmano Ferrario, Giordano, Volpecina. Il Napoli padrone a casa Juve, non accadeva da 29 anni. Un delirio, piange Ferlaino, piange Bruscolotti, ci abbracciamo tutti. Napoli punti 14, Inter e Juve a quota 12.

«Da tutt'Italia, grazie Napoli», titola il Mattino. Primo crocevia del campionato, lo scudetto strizza l'occhio a Maradona, siamo al passaggio delle consegne. Il match è con l'Inter, 20 punti contro 18, le altre non esistono. «Lo scudetto è del Napoli», autorevole la firma dell'investitura Gianni Agnelli, l'Avvocato, lui sì che se ne intende. Firenze, 4 gennaio 1987, la ripresa dopo il break natalizio è segnata dalla delusione. Il Napoli non esiste, punito dall'ex Diaz e da Monelli, in gol addirittura da metà campo. Tre schiaffi, che succede? L'arbitro è Lanese, e Ferlaino argomenta: «Ho visto cose strane». Maradona cala il carico da trenta: «Abbiamo giocato 11 contro 12». Sarà squalificato e dovrà saltare il derby con l'Avellino. A distanza di 7 giorni, il Napoli è campione d'inverno. «Adesso l'altra metà», sollecita il Mattino, il titolo è beneagurante. Il successo al giro di boa è velato però dalla tristezza: Italo Allodi, il geniale architetto, è vittima di un ictus.

«Maradona marameo», a margine delle magie di Diego contro l'Udinese al Friuli, 0-3. Maradona scatenato come reazione ai fischi friulani, ben gli sta all'Udinese, e pure alla concorrenza, spinta più in là, a 4 punti, il giorno di Torino-Napoli. Quindicimila napoletani al seguito. Giordano in gol, 5' dopo l'ingresso nella ripresa. Un altro squillo del trasteverino a Bergamo, il Napoli vince dove non gli riusciva da 30 anni. L'Inter va a 5 punti. «Trentatrè, è in salute», la guarigione del Napoli è sintetizzata nel titolo del Mattino. La certezza dello scudetto subisce una sorta di attentato a San Siro. Può ancora farcela il Napoli castigato da Bergomi nel finale? Roma a 3 punti, a 4 Inter e Juve. Calma, gente, ormai ci siamo. Renica e Romano mettono prona la Signora, 2-1 a Fuorigrotta. Platini le roi e Marchesi con il sigaro si mandano a quel paese, l'Inter non passa a casa Toro.

Napoli avanti 5 punti. Nasce Dalma, primogenita di Maradona e Claudia Villafane. «Benvenuta». Laddove il Verona rifiuta l'idea di dare il benvenuto al Napoli. Stecca l'orchestra Maradona, sotto di 3 gol nel primo tempo. Inter a 2 punti, scudetto a rischio? L'ampio rettilineo dopo la sbandata in curva. Al San Paolo arriva il Milan con la riserva Nuciari in porta e Paolo Maldini, Capello in panchina al posto di Liedholm, esonerato da Berlusconi. Nuovo record assoluto d'incassi per l'Italia, 1.863.950.250 lire, e Napoli in paradiso, 2-1, Carnevale&Giordano premiata ditta. Botta di Giunta, risposta di Carnevale, pari del Napoli a Como, sotto il diluvio.

«Scudetto, eccoci», annuncia il Mattino, il titolo gronda felicità in arrivo. L’Inter inciampa ad Ascoli, 40 punti Napoli contro 37. Migliaia di napoletani si tuffano nel lago livido e freddo; in città appare il primo striscione con lo scudetto: è bellissimo. «Tu me diceste sì 'na sera 'e maggio». Patrizia Boldoni, moglie di Corrado, invita i napoletani ad andare allo stadio con qualcosa di azzurro addosso, il colore del cuore e della passione. Invito accolto. Ancora Carnevale, gli risponde Roby Baggio riemerso da un grave infortunio, al primo urlo di una carriera che sarà strepitosa. Napoli-Fiorentina 1-1, il pari consegna il titolo al Napoli. «é scudetto», il Mattino esce in edizione straordinaria. Qui è la festa, la città completa il suo riscatto; ahinoi, non durerà. Il resto è cronaca e delirio: 1-1 ad Ascoli. Bianchi abbandona in anticipo il green, inseguito da un inspiegabile coro da spogliatoio. «Te ne vai o no, te ne vai sì o no», ad annunciare la festa a casa Rai. Canta Napoli, canta il Napoli.

A cura di Franco Esposito
Fonte: ilMattino