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Napoli-Cesena: commenti a caldo
L’allenatore del Cesena Castori, Papa Waigo, De Laurentiis, Reja e il dg Pier Paolo Marino

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28 Aprile 2007 -- Castori -" Abbiamo creato delle palle gol nei minuti finali che potevano essere concretizzate, purtroppo per inesperienza non siamo riusciti a metterla dentro. Abbiamo creato un pressing nel finale chiudendo il Napoli nella propria aria di rigore. Ci sono state due palle che chiedevano solo di essere messe dentro, però nel calcio se non fai gol difficilmente si vince la partita. Il Napoli è stato più bravo di noi a finalizzare le occasioni che gli sono capitate ed ha vinto. Oggi il portiere ha sbagliato sul primo gol, questo non lo si può negare, ma dopo abbiamo creato i presupposti per poter pareggiare la gara. Purtroppo anche in attacco abbiamo sbagliato, non siamo riusciti a metterla dentro. Al Napoli questi regali non si possono concedere, certo rimane l’amarezza per come si è giocato".


Papa Waigo-" E’ mancata un po' di fortuna, eravamo venuti con la convinzione di fare bene per dimostrare ai nostri tifosi, ai nostri dirigenti che ci teniamo fino alla fine del campionato. Ci abbiamo provato oggi con il Napoli che è una grande squadra, abbiamo dato tutto. E’ stato un peccato, loro hanno fatto due gol, questo fa parte del calcio. Nel primo tempo noi non avevamo niente da perdere, ma non abbiamo mollato. Nel secondo tempo abbiamo cercato di fare meglio, abbiamo cercato in tutti i modi, con tanti cross, ma la palla non è entrata. Mi piacerebbe giocare a Napoli, è una bella piazza ,c’è un pubblico molto bello, che ti carica. Adesso sono concentrato con il Cesena, vedremo in futuro, se il destino mi porta a Napoli sarà un piacere".



De Laurentiis-" Oggi e come sempre il pubblico napoletano è stato molto generoso perché sa essere un pubblico altamente sportivo e ama la competizione. Proprio perché ama la competizione, oggi avendo visto l’impegno costante di chi ne rappresenta i colori, ha gioito, ha esultato e forse per la prima volta ha cominciato a fare veramente un grande tifo per la squadra. Cominciando a sentire che questa squadra incomincia ad interpretare i colori della bandiera napoletana".

Reja- "Negli ultimi minuti abbiamo sofferto un poco, questo succede quando si ha un solo gol di vantaggio, come è già successo in altre partite. Il Cesena ha mollato gli ormeggi e si è buttato in fase offensiva. Sono passate un paio di palle davanti alla porta di Iezzo e per un niente potevano fare gol. Noi ci siamo mangiati più di una palla gol in fase offensiva, in contropiede abbiamo avuto delle buone opportunità ma non siamo stati sufficientemente lucidi da metterla dentro".

"Sarei contento di raggiungere l’obbiettivo senza passare per i play-off, però penso che sia poco probabile. Noi ed il Genoa stiamo navigando davvero forte, ma noi dobbiamo tenere in considerazione che abbiamo ancora degli scontri diretti importanti. Bisogna andare ancora a Genoa, a Mantova. Sono gare difficili, sono tutte squadre che lottano per andare su, oppure lottano per non retrocedere. Pertanto in queste partite sarà difficile continuare ad ottenere quello che abbiamo fatto in questo periodo. Mi auguro si perché la squadra sta bene, forse a volte ha dimostrato qualche carenza, qualche difficoltà però è straordinaria. Quando decide che vuole vincere la gara, ci mette dentro tutto quello che c’è da mettere. Stiamo facendo delle cose straordinarie, vincere a Bologna dove ci davano tutti perdenti, abbiamo fatto bene a Torino con la Juve, quindi ho l’impressione che la squadra stia crescendo. E’ quello che mi aspettavo in questo finale di campionato perchè conoscendo il campionato di serie B, questo è il momento di spingere. Noi abbiamo un’altra con l’Albinoleffe ed un’altra con il Mantova e il Brescia, dopo queste tre partite vedremo in che condizioni saremo e quanti punti avremo".

"Se noi abbiamo questi punti in classifica non dobbiamo dimenticare che il merito è anche di chi non gioca. Attualmente vedo dei giocatori che sono particolarmente in forma, perché si sono riposati durante il campionato, come Montervino e Sosa che adesso mi stanno dando delle buone risposte. Adesso stanno recuperando sia Bucchi che De Zerbi, quando li vedrò in buone condizioni li utilizzerò. La società mi ha messo a disposizioni degli ottimi giocatori, ed io posso scegliere di volta in volta come è stato fatto in quest’ultimo periodo, ed i risultati mi danno ragione".

Pier Paolo Marino-"Io nel calcio non so chi non soffre, quando si vince quì si pensa se si è sofferto. Io penso che si è sofferto per dieci anni nel vedere un Napoli che retrocedeva a metà campionato, oppure che faceva anonimi campionati di serie B. Oggi si soffre per le tante vittorie e ben venga questa sofferenza. Oggi darei un nove alla squadra e un dieci al pubblico che ha fatto da dodicesino e tredicesimo uomo in campo. Ho rivisto il pubblico delle grandi stagioni del S. Paolo, è stato favoloso e quando si crea questo ambiente il Napoli non delude mai. In questa partita non voglio sottolineare la prova dei singoli, perché credo che il direttore del Napoli è stato vicino a Montervino quando le cose andavano male e oggi Montervino non ha più bisogno del mio aiuto, perché ha riguadagnato quella stima, quella considerazione che meritava. Montervino da uomo di grande spessore quale è, ha saputo soffrire, lavorare da grande professionista ed ha recuperato quella considerazione. Io dico sempre che il tempo è galantuomo e così è stato anche per Montervino. Parlare solo di Montervino sarebbe un torto agli altri quattordici giocatori che hanno giocato, a quelli che sono andati in panchina ed in tribuna. Credo che la squadra ha fatto una grande prestazione sia dal punto di vista tecnico che agonistico. Questo ha trascinato il pubblico a stargli vicino. Oltre ai due punti fuori casa, c'è la possibilità di lottare ora con impeto per anticipare il programma estivo, perché ormai i play – off virtualmente sono quasi guadagnati. Allora oggi il Napoli non deve rinunciare a quella occasione che si sta verificando, che anticiperebbe di un anno il programma".

"Adesso bisogna stare attenti, sono due gli obbiettivi da guardare; uno è il primo posto, l’altro è metterci a dieci punti dalla quarta, siamo a nove, bisogna aggiungerne un altro. Non è detto che all’ultima giornata il Napoli e il Genoa non possono essere entrambe promosse. Anche se questo non dipende solo dai risultati che faranno il Napoli ed il Genoa, che saranno costrette sempre a lottare e vincere perché c’è il duello per il secondo posto. Ma dipende anche dal rendimento delle squadre che stanno sotto, e questo non lo posso pronosticare. E’ chiaro che se noi dovessimo andare ai play-off, cercheremo di farli da terzi e quindi avere un grande vantaggio sulle avversarie. E’ duro guardare quello che è successo questa estate, oggi il Napoli ed il Genoa con il vantaggio che hanno sulle potenziali terze, potevano stare ad otto, nove punti dalla promozione. Sono le due squadre che senza la presenza della Juve in serie B, sono due squadre che hanno stralciato il campionato. Io non capisco, per me la Juve non costituisce nemmeno un riferimento. La Juve ci fa vedere delle partite che stanno in bilico fin quando i suoi giocatori non vogliono giocare, magari perché non hanno stimoli. Quando incominciano a giocare non ce ne per nessuno, abbiamo visto cosa è successo col il Napoli e col Genoa".

"Nella squadra abbiamo dei grandissimi uomini che si sono uniti tra di loro e fanno fronte unico. Io ho sempre detto che questi ragazzi venivano maltrattati, perché da gennaio del 2005, il gruppo storico della C, con i nuovi arrivati stiamo facendo qualcosa di incredibile. Al di la di tutte le discussioni tecnico-tattiche che si fanno intorno al Napoli, io dico che questi giocatori meritavano e meriterebbero una considerazione maggiore. Io faccio sempre il paragone con i giocatori che vedevo nel Napoli quando io lavoravo ad Udine e a dire la verità faccio fatica a paragonare questi giocatori e al loro cuore, con quei giocatori. Percui non so questi critici a cosa erano abituati, forse erano abituati male. Oggi debbono dare rispetto a questi giocatori che danno l’anima a prescindere del valore tecnico e oggi lo stadio lo ha capito".