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Napoli cala un tris d’assi
Reja prepara una squadra offensiva Sosa, Calaiò e De Zerbi: ecco l’attacco delle meraviglie.

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26 Aprile 2007 -- Non si incantano più, evviva. Incantano e basta, era ora. Profondità, corridoi, velocità, inserimenti, sponde, passaggi, triangolazioni, cross, assist, gol. Sì gol, gol come se piovesse. E’ un Napoli bulimico, sta bersagliando le difese di mezza serie B. Segna a sbafo...: 21 gol infilati nelle 13 partite sin qui giocate nel girone di ritorno, quasi due reti marcate a partita ( 1.61), una media esagerata. Edy Reja ha «armato » i piedi di mezza squadra, i suoi uomini li ha trasformati in predatori famelici. All’attacco..

La differenza- Fatti, non parole. Graffi, non carezze. Il raffronto col recente passato rende l’idea. Il Napoli ha chiuso il girone d’andata realizzando 22 gol in 21 gare (quasi più di un gol messo a segno per partita, media di 1.04). Dal giro di boa in poi si è scatenato. E’ a un passo dall’eguagliare quel totale delle 22 reti e mancano ancora otto- partite- otto alla chiusura della stagione regolare. Sbalorditivo. Significa che i Reja-boys non avanzano più a tentoni in area di rigore, ci vanno più convinti, più cinici, questa è la prima differenza. La fase offensiva per troppo tempo è stata poco sollecitata, le nove partite vinte in campionato per 1-0 valgono come esempio lampante. Il convento passava poco e il gol, per il Napoli, era merce rara, prima di trovarlo viveva in continuo travaglio.

Ma cosa è cambiato allora? E’ una questione di equilibri trovati, di mira aggiustata, di maggiore propensione offensiva. La conferma che non è solo il numero delle punte messe in campo a nutrire l’attacco bensì lo è una manovra più avvolgente e coinvolgente. Tutti questi motivi hanno spianato la strada al risveglio di certi bomber (ma non tutti...) e al decollo degli altri compagni di squadra ( ben 13 azzurri hanno messo la loro firma tra i marcatori, erano 8 prima della sfida di Bologna giocata il 6 aprile scorso!).

Il primato- Il Napoli l’ha realizzato in trasferta, ha spezzato il sortilegio contrario. Sempre nel girone di ritorno è la squadra che ha segnato più di tutte fuori casa. Tredici reti in tredici partite, neanche la Juve è riuscita a star dietro agli azzurri, di gol ne ha contrassegnati 10 in terra nemica, il Genoa 7 come il Rimini e il Mantova, il Bologna solo 6, il Piacenza addirittura la miseria di 3. Di goleada in goleada Reja ha rimpinguato il bottino, ha rifilato tre pappine alla Triestina, tre allo Spezia, tre al Bologna, tre al Treviso e due le ha mollate al Frosinone. Una risposta verso certi malfidenti.

Il tridente- Più mangia il Napoli, più fame gli viene. Si chiama coraggio di osare, Reja lo sta assaporando in questi giorni. Ha in testa un’idea per sabato prossimo: il tridente. A Castelvolturno ieri pomeriggio ha mandato in onda le prove tecnico-tattiche generali schierando Sosa, Calaiò e De Zerbi insieme. Solo pretattica? Oppure è un atto di eroismo? Gli allenamenti previsti oggi e domani renderanno più chiara la situazione. Le certezze sono due, Calaiò è la prima, Sosa è la seconda. Da quando sono stati accoppiati il Napoli si è dato alla pazza gioia in area di rigore. Ecco perché Reja non vuole (e non può...) fare a meno di loro. Ha De Zerbi e Pià sulla rampa di lancio, vivranno un ballottaggio continuo per subentrare ai colleghi di ruolo o magari per strappare una maglia se il furlan decidesse veramente di puntare sulla tentazione tridente.

Sfida d’attacco- Napoli-Cesena sfida d’attacco, è questo il sottotitolo della contesa. Gli azzurri di Reja hanno segnato 43 gol in 34 partite, i bianconeri di Castori ne hanno siglati due in più (45) ma ne hanno pure beccati 50, il che gli ha fatto meritare l’ingrata qualifica di terzultima difesa di tutto il reame cadetto. Carri armati contro fanteria, vale anche così?
Daniele Rindone
Fonte: Corriere dello Sport