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Sosa cuore di Napoli
Dopo Diego, un altro argentino ha conquistato la città.

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25 Aprile 2007 -- Dopo la caccia al biglietto per la gara con il Cesena, quella ad autografi e fotoricordo. Cresce a dismisura l’entusiasmo intorno al Napoli dopo il sorpasso in classifica ottenuto a spese del Genoa. Ieri, alla ripresa degli allenamenti, oltre trecento tifosi si sono presentati davanti ai cancelli del centro sportivo di Castelvolturno. « Vogliamo entrare e ringraziare Sosa e compagni per quanto stanno facendo ». Impossibile accogliere la richiesta. Se il Napoli aprisse i cancelli del centro sportivo, scoppierebbe il caos. Già ieri è dovuta intervenire la vigilanza per impedire un’invasione. Molti, però, hanno bloccato le auto dei calciatori per strappare un autografo e incoraggiarli a credere nella promozione diretta in A. Roberto Carlos Sosa, il più acclamato. Ovazioni anche per Calaiò, Pià, Trotta, Iezzo, Cannavaro. Esortazioni, infine, per De Zerbi e Bucchi: «Coraggio, stiamo aspettando i vostri gol».

Pampa, uno di noi - Ormai Sosa è entrato di prepotenza nel cuore dei tifosi. Di lui apprezzano l’attaccamento alla maglia, l’umiltà, lo spirito di sacrificio. Ed ora anche il gioco da punta più avanzata. Sosa, che ha compiuto trentadue anni a gennaio, a Frosinone è stato protagonista del gol del pareggio ed ha fornito due assist al bacio per i compagni: il primo per Cannavaro, il secondo per Trotta, autore della prodezza allo scadere. Ed è rimasto in campo 90 minuti. Come a Torino con la Juve. « Se regge, può diventare una pedina importante per noi. Il Pampa riesce a fare reparto da solo » , confida Reja, rallegrato e stupito dalla primavera dell’argentino. Sosa sta bene fisicamente ed è riuscito a guadagnare una condizione atletica invidiabile, questo il vero segreto. Si è messo alle spalle tutti gli acciacchi che ne avevano limitato il rendimento nei due campionati di C. Al primo anno s’infortunò all’esordio al San Paolo (rottura del menisco), poi uno stiramento, infine, la frattura dell’alluce. Eppure segnò otto gol.

L’anno successivo aiutò Calaiò a salire sul podio dei marcatori, realizzando anche sei reti. Ora, invece, il vero Sosa, quando forse nessuno se l’aspettava. Per la verità, mai messe in discussione le sue qualità di uomo d’area di rigore. Tre anni fa arrivò a Messina nel mese di gennaio, contribuendo con 5 gol alla promozione in A ma soprattutto favorendo l’esplosione di Di Napoli (19 reti). Centrare il bis con la maglia del Napoli, quella che appartenne al suo idolo di sempre, Diego Armando Maradona, per Sosa sarebbe il massimo. Nessun tifoso partenopeo ha dimenticato la sua esultanza quando realizzò sempre al Frosinone, con la maglia numero 10, la rete che salutò la promozione in B: salì su una traversa dalla gioia.

A maggio, il rinnovo-Sosa è stato il primo acquisto del Napoli dell’era De Laurentiis. Ma lo sarebbe stato anche nel caso la società fosse stata acquistata dai Pozzo. Era infatti uno di quei quattro- cinque calciatori che l’Udinese avrebbe trasferito all’ombra del Vesuvio. « Vorrei concludere la carriera a Napoli, dove ha giocato Maradona. Non m’importa la categoria » , disse Sosa mentre lo stavano corteggiando dalla Spagna. E quando Pierpaolo Marino venne chiamato anche da De Laurentiis, la prima telefonata fatta dal dg fece proprio al Pampa, da lui portato in Italia nel ‘ 98: « Sali sul primo aereo e corri a Paestum » . Trecentomila euro all’Udinese, pagabili in due tranche, questo il costo per un giocatore così prezioso e neanche tanto avanti negli anni. E tra qualche settimana è pronto il rinnovo del contratto. Sosa è in scadenza (il 31 giugno 2007 )ma Marino e De Laurentiis non vogliono lasciarsi scappare un elemento così serio quanto provvidenziale. Anzi, per il futuro il presidente sta pensando di affidargli un ruolo da team manager o anche da istruttore per i giovani, purchè resti in orbita- Napoli.
R. Cesarano
Fonte: Corriere dello Sport