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Fortuna, valori e concentrazione
Il d.s. azzurro parla della lotta alla promozione, del Pescara, del futuro di Sosa e di Maradona.

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13 Aprile 2007 -- “Il primo ingrediente che ci vuole per vincere il campionato è un po’ di fortuna perchè è quella che farà la differenza. Poi ci vogliono dei valori come quelli del Napoli, che è una squadra che dall’inizio del campionato sta viaggiando sempre tra il primo ed il quarto posto in classifica ed infine la capacità di mantenere lo stesso livello di concentrazione nelle gare degli scontri diretti e nelle gare contro le formazioni che lottano per non retrocedere. Ormai le motivazioni di quelle che lottano per la promozione e quelle che lottano per non retrocedere si equivalgono e quindi ogni gara può nascondere delle insidie, anche se giochi con la quart’ultima o la terz’ultima in classifica”. Questa la ricetta per puntare in alto del direttore del Napoli, PierPaolo Marino, che ha rilasciato ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli una lunga intervista parlando di vari argomenti.

Marino è stato particolarmente pungolato sulla lotta alla promozione: “Per centrare il traguardo dei playoff, che è il traguardo di questa stagione del Napoli, perchè non può essere altrimenti, essendo noi una neopromossa. Noi dobbiamo necessariamente guardare al 2° posto, perchè la differenza tra la zona fuori dai play-off ed il secondo posto è solo di 4-5 punti. Quindi uno non è che può dire vado al secondo posto o al sesto, perchè accontentandosi di un piazzamento play-off si può correre il rischio di non centrare l’obiettivo. Quindi noi non è che puntiamo al secondo posto, puntiamo alla zona play-off, però, se il secondo posto rimarrà ai margini della zona play off come sta rimanendo adesso, è chiaro che possiamo ritrovarci anche con una lieta sorpresa”.

Il dirigente azzurro, interrogato su una possibile trattativa col giocatore del Cagliari, Mauro Esposito, ha colto l’occasione per invitare a non sottovalutare alcun avversario, a cominciare proprio dal Pescara: “Esposito lo portai con me a Pescara da ragazzino, parlare adesso di un suo futuro al Napoli è prematuro. Come sapete Mauro è per me come un figlio, però è azzardato parlare di trattative perchè il Napoli, tocchiamo ferro, non sappiamo ancora che categoria affronterà l’anno prossimo. Mi fa piacere fare gli auguri ad Esposito perchè si rimetta subito da questo sciagurato incidente al ginocchio che ha avuto. Ma voglio ritornare al nostro discorso che è quello delle ultime gare. Il Pescara è una squadra che ultimamente sta ottenendo risultati altalenanti tra vittorie e sconfitte, non trovando un equilibrio ne nel bene e ne nel male ed è una squadra che comunque si presenta ostica. Questo lo ripeto non tanto perchè voglio ingigantire il valore del Pescara, che comunque in questa categoria è una squadra che è apprezzata, ma soprattutto per le motivazioni che come dicevo prima sono importanti in questa fase del campionato: chi è disperato e vuole salvarsi ha le stesse forti motivazioni di una squadra che vuole andare nella categoria superiore o fare i play-off.”

“Stiamo molto bene – ha detto Marino, parlando non solo dello stato di forma fisico della squadra, ma anche di quello mentale - Abbiamo portato a casa 3 punti dopo due trasferte contro la prima e la terza in classifica prima che l’affrontavamo, il Bologna, in uno scontro diretto per il secondo posto vinto, quindi l’atmosfera è positiva. Certo riguardando la partita su Sky, in ognuno di noi resta un po’ di rammarico perchè effettivamente con quel gran secondo tempo che ha fatto il Napoli, se con un po’ di fortuna, uno dei due legni fosse entrato, si poteva parlare anche di un Napoli reduce da due risultati positivi in due partite, il che sarebbe stata una cosa impensabile alla vigilia, anche perchè reduci dalla settimana di polemiche seguite al pareggio col Bari. Per questo finale di campionato abbiamo una rosa all’altezza della situazione. Sappiamo che i giocatori della panchina, tutte le volte che sono stati chiamati in campo hanno sempre risposto con un grande rendimento, per cui questo è un punto sicuramente a nostro favore, perchè sapevamo che in questa fase del campionato ci sarebbe stato bisogno di tutti. Adesso, però, non bisogna guardare a tabelle o a serie di partite che ci sono o non ci sono, perchè il campionato ci ha insegnato che può accadere di vincere a Bologna e perdere a Crotone, quindi il calendario è un optional, bisogna guardare ad ogni partita con la giusta concentrazione e la giusta attenzione, perchè il Napoli è in grado di fare risultato ovunque purché rimanga sempre concentrato”.

“Attualmente la classifica dice che il Genoa è candidato al secondo posto – ha proseguito Marino - c’è un Mantova che ha la sua quadratura, però io credo che d’ora in avanti le squadre che incontreranno una piccola crisi, così come l’ ha avuta il Napoli dalla gara col Vicenza fino alla gara col Bari e poi superata con la vittoria a Bologna, io credo che automaticamente si eliminerà chi commetterà ogni piccolo passo falso. Si parlava, ad esempio di ‘Real’ Piacenza dopo la vittoria col Modena per 5 a 1, poi ha perso col Lecce in trasferta ed in casa col Mantova ed ora del Piacenza non se ne parla più. Quindi, due giornate di campionato possono cambiare tutti gli equilibri. Io credo che non bisogna guardare ai calendari e a chi ce l’ ha meglio e a chi ce l’ ha peggio, perchè non vuol dire assolutamente niente, ma partita dopo partita, bisogna giocare ogni gara come se fosse la finale dei play-off. Per l’anticipo di stasera, premesso che dobbiamo augurarci solo le nostre vittorie e non i risultati degli altri, però devo dire che con una zona play-off così compressa, credo che bisogna auspicarsi che tra Genoa e Bologna non vengano assegnati i 3 punti, quindi mi auguro un bel pareggio che toglie 2 punti ad entrambe le contendenti.”

Marino ha poi parlato del nuovo filone di inchiesta sullo scandalo del calcio che ha portato la Juve in serie B: “Quello che può accadere fuori dal campo lasciamolo alla torrida estate, visto che sono anni che la stagione balneare passa per i tribunali. Adesso dobbiamo concentrarsi solo al risultato del campo, non è che possiamo pensare di trarre vantaggio dalle disgrazie altrui. Non è questa la maniera di affrontare sportivamente e lealmente un campionato che ci ha visto protagonisti e che ci deve vedere ancora protagonisti e possibilmente competitivi fino alla fine”.

Il direttore sportivo ha poi parlato di Sosa e del suo futuro, facendo intendere che al giocatore verrà rinnovato il contratto che è in scadenza a fine stagione: “I napoletani sono innamorati della generosità e della napoletanità che Sosa ha acquisito, anche grazie al suo carattere e nella sua voglia di dare qualcosa ai tifosi ed alla città. Lo ha dato nel finale della scorsa stagione e speriamo che lo possa dare anche in questo finale di stagione. Però, anche Pià sta dando il suo e speriamo di più in questo finale di campionato e non dimentichiamo che Bucchi e Calaiò insieme hanno fatto 19 gol che comunque non sono pochi. Pampa è ancora giovane, il suo problema è che sta in Italia da 10 anni ed allora pensiamo che sia una cariatide, invece Sosa è del ’75, non ha ancora 32 anni, quando in giro , in serie A ed in Champions League, ci sono giocatori ed attaccanti che varcano la soglia dei 34, 35 anni. Ora non voglio parlare di Schwoch a che è un fenomeno, quindi a volte si parla di un giocatore di Sosa come se fosse un vecchio, invece ha appena superato la soglia dei 30 anni. Quindi con l’età media dei calciatori che si è allungata così tanto, non vedo che problemi ci possano essere affinché Sosa rimanga ancora qualche anno come giocatore nel Napoli”

Marino ha concluso la sua lunga intervista con un pensiero per Maradona ed un appello per domani ai tanti tifosi che affolleranno lo stadio: “L’apprensione e l’ansia che animavano per la situazione di Diego era la cosa peggiore che ci potesse capitare alla vigilia importante come quella di domani perchè faceva passare in secondo piano tutto. Io mi auguro che Diego questa volta non ascolti il suo carattere ribelle, ma ascolti i medici e resti in clinica per curarsi definitivamente, perchè non possiamo stare in fibrillazione continuamente per lui, non se lo merita lui e non se lo meritano i napoletani che lo amano tanto. E’ come se fosse un figlio che sta continuamente in ospedale e questo non va bene in tutta la famiglia napoletana perchè ci fa stare male. Domani mi aspetto un grande San Paolo con un grande tifo, corretto che non dia adito a provvedimenti rigidi e duri nei confronti del Napoli, ma che dia ancora una volta esempio di poter esprimere la sua passionalità in maniera civile e corretta, quindi un appello ad un San Paolo pieno di entusiasmo, un San Paolo che continui a dimostrare come ha fatto già nelle altre partite, che sa stare vicino alla squadra con l’amore e la passione che lo contraddistingue”.

A cura di Felice Angelillo.