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Reja cambia tutto
Domani a Bologna nuovo modulo e mezza formazione modificata

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05 Aprile 2007 -- Ha ritrovato il piglio dei giorni migliori ed anche la serenità che gli era venuta meno dopo il pareggio interno con il Bari. Per Reja sarà stata importante l’iniezione di fiducia ottenuta da De Laurentiis e Marino. Si mostra persino sorridente a chi lo incrocia prima dell’allenamento. Ha ricevuto carta bianca dalla società, può procedere come più ritiene opportuno, procederà. Fuori chi non dà determinate garanzie sul piano atletico e tattico; dentro, invece, chi assicura dinamismo e sfrontatezza.A Bologna, Reja ha in animo di presentare un altro Napoli, diverso negli uomini e nell’atteggiamento in campo. Più quadrato, meno prevedibile, piuttosto incisivo. Se non è rivoluzione, poco manca.

Per voltare pagina serve coraggio e Reja non si lascia pregare due volte. Due recuperi importanti a centrocampo: Gatti e Dalla Bona; un rilancio a furor di popolo sull’out destro: Trotta; un ripescaggio obbligato in attacco: Sosa; e forse anche un’altra sorpresa: l’impiego di Pià al fianco del Pampa, dall’inizio o a gara in corso. E i big dell’attacco? Dove è finito il tridente delle meraviglie De Zerbi-Bucchi-Calaiò? Per il momento in soffitta, o meglio in panchina. Poi si vedrà. Importa poco l’investimento della società (circa nove milioni di euro), ora conta lanciare un segnale al campionato ed affrontare con la sciabola la prima delle sfide che valgono un posto per la A.

Cinque innesti - Reja usa il bisturi, ricorrendo a coloro che riescono a fornire determinate garanzie in questo momento. Subentrano cinque uomini nuovi rispetto alla gara con il Bari, tre di loro (Trotta-Sosa e Pià) avevano già contribuito alla promozione in B. Non hanno bisogno di trovare l’intesa tra loro, si conoscono, basta un’occhiata. Anche Dalla Bona e Gatti rientrano in un centrocampo alquanto collaudato. Hanno giocato al fianco per dieci gare senza che il Napoli perdesse un colpo: da quella interna con il Brescia, fino alla trasferta di Rimini, allorchè Gatti s’infortunò. L’ex perugino si era lasciato apprezzare per le sue giocate semplici ma efficaci in cabina di regia, per il suo modo di far ripartire l’azione, un tocco e via. Gli innesti, poi, consentono di passare da un modulo all’altro con la stessa disinvoltura: dal tre- cinque- due, al cin¬que- tre- due e perchè no, al quattro-quattro-due con Savini, difensore aggiunto.

La sorpresa Potrebbe arrivare dall’attacco. Oltre a Sosa che riesce a fare reparto da solo con la sua mole e la voglia di avventarsi su tutti i palloni, si sta proponendo con forza anche Pià. Reja li ha provati insieme per due giorni di fila. Un tandem peraltro già sperimentato con successo in C1 ma soprattutto ad Ascoli dove finchè era rimasto Sosa, Pià andava a bersaglio una domenica sì e un’altra pure. In coppia, da titolari, non hanno mai giocato quest’anno. Ma fino all’ultimo resterà in piedi il ballottaggio con Calaiò, il goledor principe del Napoli con dieci reti finora. Può mai Reja accantonare l’unico attaccante che ha permesso ai partenopei di insediarsi nelle prime posizioni di classifica da novembre in poi? Forse no, forse sì, chissà. Il ballottaggio resterà in piedi fino all’ultimo e se ci fosse una staffetta tra i due, i problemi potranno essere solo degli altri, non certo di Reja intrigato dall’idea di lanciare nella mischia un’altro sudamericano, appena recuperato, oltre al Pampa: Joao Batista Inacio Pià.
R. Cesarano
Fonte: Il Corriere dello Sport