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Modernizziamoci
Il patron del Napoli parla del futuro del calcio ritornando sull'argomento 'costruzione nuovo stadio'.

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22 Marzo 2007 -- “La sconfitta di Crotone? Ogni tanto una sconfitta ci vuole perchè così serve a far assaporare meglio la vittoria, anche sul piano cinematografico non è che vinco sempre di 93 film 3 li ho sbagliati" . E' quanto ha dichiarato il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis a margine di una conferenza stampa. "Reja è una persona straordinaria, una persona di grande dignità professionale e di grande serenità - ha proseguito il patron azzurro nel suo colloquio con i cronisti - un uomo che a me trasmette serenità, quello che trasmette ai giocatori non lo so, è un problema suo".

"Pancalli è in uscita come commissario della Federazione - ha affermato, poi interrogato sulla possibile costruzione del nuovo stadio a Miano - domani siamo a Milano come Lega di A e di B per decidere chi da parte nostra suggeriremo come nuovo presidente della Figc, quindi Pancalli non credo dhe è già andato agli Europei, quindi non può dire ‘convincerò o non convincerò ’. Il problema è che Pancalli non deve convincere me, non si possono decidere cose a livello politico, bisogna decidere il futuro attraverso quello che poi il futuro può mantenere. Io chiederei a tutti quelli che si sbracciano perchè magari hanno un ruolo oggi, se nel 2012 ce lo avranno ancora un ruolo e chi pagherà eventuali sbagli decisisi da coloro che oggi ci sono e che nel 2012 potrebbero non esserci? Questo purtroppo avviene molto spesso nella società moderna di questo Paese che tanto moderna non mi non mi sembra affatto, molto antica, molto obsoleta. Molto antica, guidata sempre da persone che stanno lì per una questione di potere e non per capacità professionali. Ovviamente non mi sto riferendo a Pancalli che invece è una persona adorabile, straordinaria, una persona squisita segnata da un incidente dal quale si è riscattato e magari ci fossero altre persone come lui e della sua capacità di pensiero e della sua trasparenza."

"Fino ad ora ha fatto un lavoro egregio - ha proseguito De Laurentiis - però non è detto che chi è stato un grande campione e continua ad esserlo sul piano morale perchè ha reagito fortemente a dei conti che la vita gli ha presentato, non è mica detto che Pancalli o altri possano avere nel 2007 avere la verità assoluta nelle mani e nella mente di quella che sarà nel 2012 la società in genere a livello mondiale, a livello europeo e soprattutto nel mondo del calcio. Nessuno mai ne parla, con grande ignoranza, perchè noi italiani siamo degli ignoranti, siamo dei provinciali, siamo delle persone che non guardiamo oltre il nostro naso e questo mi fa schifo e mi fa vergognare di essere italiano certe volte: negli Usa quest’anno, per il primo anno, vengono stanziati 20milioni di dollari per il calcio professionistico ed il signor Beckham si è stabilito là".

"Questo vi fa pensare qualche cosa o dobbiamo sempre vivere nel passato? Quando gli americani fra 5 o dieci anni avranno conquistato degli spazi che oggi non hanno, noi a quel punto diremo ‘ah...il nuovo che incombe, un altro concorrente’. Modernizziamoci, pensiamo al futuro, non guardiamo sempre al passato. In America non hanno nemmeno gli stadi, poiché gli stadi sono privati, però poiché fra poco lo stadio sarà sempre più virtuale, secondo me allo stadio si dovrà andare gratis su invito della società, allora si fa pagare lo stadio virtuale e si regale, per un fatto di promozione, per un fatto pubblicitario, per un fatto di rapporti, per un fatto politico, per un fatto di rappresentatività della squadra, il calcio reale, lo stadio reale, questo è secondo me innovativo e moderno. Io non è che ribadisco il no al nuovo impianto, io ribadisco che ognuno pensa alla sua poltrona, come si dice “Cicero pro domo sua” e c’è grande ignoranza e c’è grande incapacità a vedere e a programmare il futuro, perchè io verrei fare tante domande su come sarà il 2012 e vorrei veder che risposte mi danno e quanti sono in grado di risponder culturalmente parlando, perchè qui molti sono acculturati, ma pochi sono colti”.

A cura di Felice Angelillo