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Molotov allo stadio
Spunta la pista del calcioscommesse, gli investigatori tendono a escludere gli ultrà, forse domenica si gioca a porte aperte

23 Febbraio 2007 -- Il tifo violento è in questo momento osservato speciale e la tolleranza delle istituzioni è pari a zero. Chi ieri ha piazzato le quattro molotov nei pressi dello stadio "Romeo Menti" di Castellamare di Stabia lo sa bene e potrebbe non avere niente a che fare con gli ultrà della Juve Stabia. In questura si fa strada l'ipotesi di una messa in scena, un'operazione studiata a tavolino per mandare un messaggio alla società, o far giocare la partite chiuse. Gli investigatori stanno seguendo varie piste ma quella che al momento sembra più gettonata è legata all'ambiente delle scommesse illegali.

Gli agenti del commissariato di Castellammare di Stabia, guidati dal vicequestore Luigi Petrillo, seguono tre piste, esclusa quella di un mitomane. Nei sospetti degli investigatori ci sono le tensioni interne alla società gialloblù che è di proprietà al cinquanta per cento di due imprenditori edili, Paolo D'Arco e Michele Cesarano. Poi si continua a indagare, ma con minore convinzione, nel campo della tifoseria irpina che riceverebbe un qualche vantaggio dall'affrontare la squadra stabiese a porte chiuse.

La terza pista scandaglia gli ambienti delle scommesse clandestine ed è anche quella di cui si sente maggiormente parlare oggi a Castellammare di Stabia. Secondo questa ipotesi, infatti, la messinscena sarebbe stata creata dalle organizzazioni illegali del calcio-scommesse per punire la squadra che il 18 febbraio scorso pareggiò (1-1) con la Ternana fuori casa, un risultato non previsto dagli scommetitori clandestini che ha costretto i bookmaker a pagare vincite inattese.

Indizi decisivi potrebbero arrivare dall'esame delle bottiglie incendiarie e del messaggio scrittto a mano che invocava per i lupi, i tifosi dell'Avellino, "la stessa fine di Raciti". Gli ordigni sono al momento nelle mani della polizia scientifica che dovrà valutarne la composizione. Da una prima analisi sembra tuttavia che chi ha prodotto le molotov non avesse gran cognizione del funzionamento delle stesse.

E' escluso, secondo gli esperti, che l'esplosione potesse avere un effetto maggiore a causa delle viti inserite nelle bottiglie incendiaria. Si ricorda che è caratteristica della molotov sviluppare un incendio lì dove viene rotta, senza però deflagrare. Ultima osservazione è quella relativa alla enorme quantità di liquido incendiario inserita nelle quattro bottiglie, anch'essa considerata indizio di una mano inesperta.

Alla luce di queste nuove notizie, il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, dietro richiesta del sindaco di Castellammare di Stabia Salvatore Vozza, ha disposto un sopralluogo allo stadio cittadino "Romeo Menti". Scopo della perizia è la verifica di eventuali condizioni per adottare provvedimenti diversi da quello di una partita a porte chiuse. I tifosi delle "vespe", soprannome della Juve Stabia, avevano sui vari forum subito preso le distanze dal gesto commesso ieri. E adesso potrebbe esserci uno spiraglio perché vedano il derby con l'Avellino dagli spalti del loro stadio.
Fonte: La Repubblica