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Impugnata la convenzione del San Paolo
L'intervento del Tar potrebbe ritardare la riapertura del San Paolo.

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20 Febbraio 2007 -- Il circuito televisivo "Julie" ha reso noto che la terza sezione del Tar della Campania ha impugnato la convenzione esistente tra il Calcio Napoli ed il Comune di Napoli, per lo stadio San Paolo. La notizia era stata già anticipata dal giornalista Raffaele Auriemma nel corso della puntata del programma televisivo "Number Two" in onda ieri sera su Canale34. A quanto si apprende il presidente di tale sezione del Tar Campania, Ugo De Maio, attraverso un provvedimento emesso lo scorso 29 gennaio, ha concesso trenta giorni di tempo al sindaco di Napoli e alla sua segreteria, per presentare gli atti istruttori relativi alla determinazione del compenso pattuito per la concessione dello Stadio San Paolo al Napoli ed ai relativi costi di gestione posti a carico del Comune di Napoli.

Tale richiesta del Tar della Campania si sviluppa a seguito dell´istanza presentata lo scorso 25 gennaio dall´avvocato Lucio Varriale, procuratore della Credinvest International Corporate Finance. Nell´istanza, presentata dallo studio legale che fa capo all´avvocato Andrea Orefice, si sostiene "l´illegittimità del provvedimento adottato dal Comune di Napoli circa l´affidamento svoltosi a trattativa privata dello Stadio San Paolo alla Societa´ Sportiva Calcio Napoli, attraverso la deliberazione numero 56 del 28 giugno 2005".

Tale richiesta del Tar mette a forte rischio la riapetura del San Paolo, in quanto se dovesse essere annullata la convenzione fra il Comune di Napoli e la società di De Laurentiis, il patron azzurro, potrebbe decidere di non proseguire i lavori di adeguamento dello stadio che resterebbe così chiuso al pubblico in base alle decisioni presi dell'Oservatorio del Viminale sul rispetto della legge Amato, scaturita dai noti fatti di Catania.