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Basta fischi, il Napoli è da serie A
Reja non comprende critiche e contestazioni

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31 Gennaio 2007 -- “Avevo detto, e lo ribadisco, che con 75-77 punti si andrà in serie A. Sono contento di aver chiuso il girone di andata a quota 37. Ritengo che si possa centrare il traguardo finale viaggiando nel ritorno allo stesso ritmo, facendo solo un poco meglio. Quaranta punti e dovremmo vedere il paradiso del calcio”. Reja, dopo ventuno partite, a caldo fa un primo bilancio. Con la voce un po’ roca non ha difficoltà ad ammettere che il secondo posto in condominio con il Bologna, alle spalle della superfavorita Juve, lo avrebbe firmato già durante il ritiro in Austria. È fiducioso soprattutto per un motivo: la squadra ha avuto qualche problema a trovare l’assetto migliore.

Per gli equilibri interni (spogliatoio) ed esterni (campo). Una volta raggiunti, il Napoli non potrà che migliorare, pensa Reja che chiede quaranta punti, ma la sua formazione, robusta fisicamente, potrebbe anche fare meglio con i campi che dovrebbero diventare più pesanti. La concorrenza sarà agguerrita: Bologna, Genoa, Mantova, Rimini, Piacenza non resteranno a guardare. Anzi. Quindi, il Napoli dovrà concretizzare meglio le occasioni da rete che riesce a costruire, talvolta tra non poche difficoltà. Reja, però, ribadisce che ritiene eccessive certe critiche. Lo fa con la grinta del postpartita con il Genoa, quando l’animosità non si è ancora spenta: «Siamo primi, unitamente al Bologna, nel campionato delle squadre «normali». Si sa, la Juve è di un altro pianeta, in tutti i sensi. Un posto in A sarà suo. Quindi, non condivido fischi e ipercritiche. Sono addirittura soddisfatto per il secondo tempo contro il Genoa. Avessimo vinto, nessuno avrebbe potuto fare tante obiezioni».

Tra i tifosi si parla poco della confortante classifica e molto del gioco e del rendimento di alcuni calciatori. Bucchi, ad esempio. Quando Reja l’ha sostituito, il bomber è stato fischiato soprattutto dagli spettatori di tribuna e distinti. Sono proprio alcuni dei clienti occasionali del San Paolo i più esigenti e critici. Chi si aspetta il bel gioco dal Napoli, probabilmente, non lo vedrà mai. Gli azzurri hanno una forza fisica dirompente che spesso viene espressa alla distanza, ma difettano nell’impostazione, nei fraseggi e nella qualità dei rifornimenti agli attaccanti.

Come si regolerà Reja a Treviso? Darà fiducia al tandem Bucchi-Calaiò? Giocherà solo con Calaiò e gli metterà al fianco De Zerbi? Non dimenticando che può disporre di un Sosa che gioca come fece Altafini nella Juve. I suoi trenta minuti sono sempre importanti per quantità e per qualità. Infine, Pià. È stato ritirato dal mercato, ma trova poco spazio. Quando è stato utilizzato, non ha brillato. Marino è a Milano. Oggi ultimo giorno di mercato. Ci sono da sistemare Romito e Schettino. Il dg giura che non farà altre operazioni importanti e che «Cassano non fa parte degli obiettivi del Napoli». Domizzi si è allenato, Amòdio svolge ancora lavoro differenziato: problemi agli adduttori. Il Treviso ha inviato 1.000 biglietti per i tifosi napoletani al costo di 15 euro.
V. Raio
Fonte: Il Mattino