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Il Pescara sciupa, il Napoli no!
Con un gol dal dischetto dell'ex Calaiò, il Napoli si porta da solo al comando della classifica.

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25 Novembre 2006 -- Terza vittoria in trasferta e terza vittoria consecutiva per il Napoli di Reja che nonostante una prova poco brillante batte il Pescara grazie al rigore procurato nella ripresa da Pià e messo a segno dall'ex Calaiò che sale a quota sei nella classifica cannonieri. Reja schiera l'ormai consolidato 3-4-3 con Pià preferito a Bucchi e con Dalla Bona che va ancora in tribuna, il Pescara, costretto a fare a meno dello squalificato Luci, si schiera con un 4-4-2 affidandosi a Ferrante ed a Martini per l'attacco.

Il Napoli si rende subito pericoloso al 1' quando su cross dalla destra di Grava, Pià si ostacola con Cannavaro e colpendo di testa manda fuori, ma la verve degli azzurri si spegne subito ed il Pescara prende coraggio cominciando a giocare senza remore e così al 6' , su cross dalla destra di Martini, Ferrante tutto solo in area, colpisce di testa a colpo sicuro, ma vede il tiro deviato in angolo maniera fortunosa da Grava. Al 13' grandissimo tiro dalla distanza di De Falco, Iezzo vola e devia in angolo sulla sinistra. Il Napoli è lungo e non pressa, anzi subisce il pressing del Pescara e così i difensori sono costretti a rinvii lunghi dalle retrovie che sono sempre preda dei difensori avversari. Al 16' si incunea dalla sinistra Ferrante, entra in area e serve per Martini che colpisce di testa ma senza riuscire ad indirizzare verso la porta azzurra.

La squadra di Ammazzalorso gioca bene, cercando con passaggi di prima di sfruttare la velocità di Ferrante, Martini e Rigoni che metto in continua apprensione i difensori del Napoli. Al 18' Calaiò scalda le mani a Spadavecchia con un gran tiro dalla distanza che il portiere del Pescara devia in tuffo. Reja non è contento della prestazione dei suoi e chiede di giocare palla a terra con due tocchi e via e pretende in continuazione una maggiore pressione sul portatore di palla avversario oltre, ma la squadra non riesce ad accontentarlo. Al 28' il rientrante De Zerbi, dalla trequarti di destra, calcia lungo e teso per l'inserimento di Pià che da fuori area colpisce di testa mandando però a lato.

Al 29° l'episodio che cambia il volto alla gara: Olivieri entra con la gamba tesa sulla coscia di Bogliacino e viene espulso! Il tecnico del Pescara corre ai ripari togliendo un attaccante, Ferrante, inserendo un difensore, Zoppetti, passando ad un 4-4-1. Il Napoli prende coraggio ed avanza il proprio baricentro ma è ancora il Pescara ad andare vicino al vantaggio quando al 39' su cross dalla destra di Rigoni, Maldonado sfiora l'autogol deviando in angolo sulla sinistra. Davvero clamorosa, poi, l'occasione da gol sprecata al 40' da Martini che imbeccato al centro dell'area, tutto solo, calcia debolmente tra le braccia di Iezzo. Si va così al riposo sul risultato di parità.

Ad inizio ripresa, Reja manda subito in campo Trotta al posto di Savini, passando ad una sorta di 4-3-2-1, con Domizzi e Grava esterni in difesa, Maldonado e Cannavaro centrali, poi Trotta a destra, Amòdio al centro e Bogliacino a sinistra, De Zerbi in appoggio sulla destra, Pià largo a sinistra e Calaiò al centro dell'attacco. La formazione azzurra appare subito trasformata e, giocando palla a terra, diviene ben presto padrona del campo rendendosi già pericolosa al 2' quando su cross dalla destra di Trotta, Calaiò in area, al momento di colpire di testa si scontra con Demartis e così la palla termina fuori, con l'arbitro Pierpaoli che lascia proseguire.

Al 3' è davvero incredibile l' occasione da gol fallita da Calaiò che, scattato sul filo del fuorigioco, a tu per tu con Spadavecchia si ferma, poi tenta di saltarlo e finisce, perde il tempo per calciare e poi con un rimpallo sfavorevole si porta la palla sul fondo. Al 6' Amòdio servito in area da De Zerbi, in posizione angolata tenta il tiro di potenza sul primo palo, ma Spadavecchia respinge coi pungi. Al 7' ci prova De Zerbi con un tiro dalla distanza di De Zerbi che però viene deviato da Rigoni in angolo. Reja sta per mandare in campo Sosa al posto di uno spento ed evanescente Pià, quand'ecco che il brasiliano, al 10' entra in area da sinistra e viene atterrato, dopo un attimo di esitazione il direttore di gara decreta il verdetto: è rigore! E così all'11' Calaiò dal dischetto, insacca alla destra di Spadavecchia che intuisce il tiro, ma la palla è imprendibile poiché rasenta il palo.

Reja decide così di rinviare la sostituzione del brasiliano che al 17' servito sulla sinistra entra in area e prova a servire all'indietro per Calaiò che tenta un improbabile colpo di testa in tuffo, senza però colpire la palla e così l'azione sfuma. Passato in vantaggio, ormai, come consuetudine da tempo, il Napoli comincia ad arretrare il baricentro badando principalmente a gestire il risultato. E così per rivedere gli azzurri in attacco bisogna arrivare al 27' quando De Zerbi, su punizione, crossa basso in area per Calaiò il cui tiro termina sopra la traversa. Finalmente al 28 può entrare Sosa per Pià, mentre nel Pescara entra Aquilanti per Moscardelli e proprio Aquilanti al 30' fa tremare i tifosi del Napoli, quando, servito da Antonelli, seppur in posizione defilata, tutto solo calcia alto sulla traversa.

Passa un minuto (31') e Maritini dalla sinistra scatta sul filo del fuorigioco, supera Cannavaro e calcia sul primo palo, ma Iezzo è straordinario coi piedi a deviare in angolo. Sul corner sempre Martini di testa sul primo palo manda di poco fuori sul palo opposto. Il Napoli arretra pericolosamente il suo baricentro e soffre la pressione del Pescara. Al 34' Martini lanciato da Zoppetti va via in velocità a Maldonado e a Cannavaro, Iezzo intuisce ed uscendo fuori area con un colpo di testa allontana il pericolo. Reja a questo punto infoltisce il centrocampo inserendo Montervino per Calaiò, mentre Ammazzalorso inserisce Carozza per Papini. Al 41' il Napoli avrebbe l'opportunità di chiudere la gara quando su contropiede di Sosa, Montervino, servito al centro dal Pampa, arriva in corsa e calcia al volo scheggiando il palo alla sinistra di Spadavecchia. Al 45' non viene convalidato il di testa di Sosa perchè già prima di colpire la sfera l'arbitro, su segnalazione del guardalinee, aveva fischiato una posizione di fuorigioco, che però al replay non sembra esserci. Il Napoli chiude in attacco ancora con Sosa che al 47' dal vertice destro dell'area del Pescara tenta il tiro al volo sul primo palo ma la sfera termina fuori. La gara finisce così con gli azzurri che vanno a festeggiare sotto la curva dei tifosi del Napoli, mentre i giocatori del Pescara continuano a protestare con l'arbitro.

Concludendo possiamo dire in tutta onestà che il Pescara non si è comportato male e la sua classifica forse non rispecchia l'esatto valore della squadra abruzzese, ma rivedendo la gara i padroni di casa, che hanno a lungo recriminato sulle decisioni arbitrali riguardanti sia l'espulsione di Oliveri che il rigore assegnato per fallo su Pià, in realtà devono recriminare solo con loro stessi. Questo perchè i falli puniti dal direttore di gara, Pierpaoli, ci stavano tutti, ma anche perchè sono state diverse le occasioni da gol sprecate in particolare da Martini e dunque, come recita un vecchio detto: "Chi è causa del suo mal pianga se stesso". Gli episodi chiave della gara sono stati sicuramente, l'espulsione di Olivieri ed il rigore subito da Pià, ma va sottolineato anche il riassetto della squadra operato nella ripresa da Reja con l'inserimento di Trotta al posto di Savini. Fra gli uomini fondamentali per questa settima vittoria stagionale, oltre a Calaiò, vi è sicuramente Iezzo che in un paio di occasioni ha salvato la propria porta.

Il Napoli, non ha brillato per lunghi tratti della gara, in alcuni frangenti è parso poco concentrato, ma è riuscito a portare a casa tre punti meritati grazie al maggior tasso tecnico. Reja sembra aver trovato in questo modulo l'assetto definitivo per il Napoli, ma il tecnico dovrà ancora lavorare, a nostro avviso, più che sul piano fisico, sul piano della mentalità. Infatti, come già detto prima, in certi frangenti la squadra sembrava poco concentrata, inoltre anche oggi, una volta passati in vantaggio, gli azzurri hanno arretrato il baricentro dimostrando una sorta di "paura di vincere". Queste nostre considerazioni fanno aumentare la soddisfazione le speranze per il primo posto in solitario del Napoli, infatti la domanda di un po' tutti i tifosi e degli addetti ai lavori è spontanea: "Se questo Napoli pur senza convincere continua a vincere, cosa potrà fare quando ci sarà una manovra ancora più fluida e costante e quando si potrà contare sul recupero di elementi di grande valore come Bucchi e Dalla Bona?".

A cura di Michele Spampanato