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La differenza la fa Calaiò
Un Napoli convincente conquista tre punti importanti e dedica la vittoria a Mario Merola, nel finale palo del Bari con Di Vicino.

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14 Novembre 2006 -- Reja lo aveva promesso qualche giorno fa, annunciando: "Sarà la svolta giusta" e così è stato. Il Napoli, che per la scomparsa di Mario Merola ha giocato col lutto al braccio, ha conquistato una meritata vittoria grazie al bellissimo gol di Calaiò che, al suo quarto centro stagionale, è stata alla fine il giocatore che ha fatto la differenza. Il Napoli aggancia il Bologna a quota 19 al quarto posto e sabato c'è proprio Napoli-Bologna con la possibilità, per gli azzurri di sorpassare i felsinei. Ma torniamo alla gara per riviverne i momenti salienti. Come preannunciato alla vigilia, non gioca Bucchi e, con Montervino squalificato e col rientro di Cannavaro e Savini, Reja può finalmente schierare un 3-5-2 con tutti gli uomini al posto giusto. Così Grava gioca a destra, Savini a sinistra, difesa a tre con Cannavaro, Maldonado e Domizzi, a centrocampo Bogliacino ed Amòdio, in attacco De Zerbi e Pià larghi a destra e a sinistra e con Calaiò punta centrale.

In realtà, per quanto riguarda i tre del reparto offensivo del Napoli, va detto che mentre Pià resta prevalentemente largo a sinistra, De Zerbi e Calaiò svariavano un po' su tutto il fronte d'attacco non dando mai riferimenti. Per i padroni di casa, il tecnico Maran è costretto a fare a meno dei centrali difensivi titolari Gervasoni e Pianu, affidandosi alla coppia Micolucci-Esposito, in attacco Santoruvo e Ganci pronti ad essere innescati da Carrus e dalla coppia di laterali mora-Scaglia e Bellavista-Tabbiani. La prima azione degna di nota è del Napoli ed arriva dopo 10' di gioco su punizione dal limite, spostati leggermente a destra, guadagnata da De Zerbi, il cui sinistro sfiora il palo alla sinistra di Gillet. Al 17' Tabbiani va via sulla destra superando Savini, arriva sul fondo e crossa basso al centro: la palla attraversa tutta l'area del Napoli, senza che nessuno riesca a deviarla.

Al 27' cross dalla lunga distanza di Savini a cercare Calaiò, Gillet, anticipato da Micolucci di testa, rischia uscendo fino al limite della propria area di rigore, smanacciando in tuffo. Al 29' cross dalla destra di Grava in area sul primo palo per Calaiò che di esterno sinistro manda la palla alta sulla traversa da posizione molto angolata. La squadra di Reja si muove bene, in velocità e scioltezza, la squadra lenta e paurosa vista in campionato contro la Juve appare un ricordo lontano. Al 36' Santoruvo entra in area con un contatto spalla a spalla con Domizzi e poi si tuffa chiedendo il calcio di rigore, l'arbitro Farina lo invita a rialzarsi fra le proteste del pubblico. Al 43' arriva il bellissimo gol di Calaiò che servito in area da un cross dalla sinistra di Savini, stoppa di petto ed al volo di sinistro insacca sul secondo palo. Il Bari appare frastornato e così si va al riposto col Napoli meritatamente in vantaggio nonostante le poche azioni da gol create.

Ad inizio ripresa è subito il Napoli a rendersi pericoloso, proprio al 1' quando arriva un cross dal vertice sinistro di Bogliacino in area per De Zerbi che di testa cerca l'angolo della porta ma non lo trova, mandando la palla alta sulla traversa. Il Bari risponde al 4' con un cross dalla sinistra di Scaglia, in area per Ganci, che anticipa di testa Domizzi, ma colpisce debolmente e Iezzo blocca senza problemi. Al 10° Maran inserisce un altro attaccante, Vantaggiato, per un centrocampista, Scaglia, passando così ad un 4-3-3. Il nuovo entrato, al 18', su calcio d'angolo dalla sinistra, serve in area per Tabbiani il cui colpo di testa termina di poco a lato. Reja corre ai ripari togliendo Pià ed inserendo Trotta, passando così ad un 5-3-2 con Calaiò e De Zerbi attaccanti e col centrocampo costituito da destra a sinistra da Trotta, da Amòdio e da Bogliacino.

La squadra di Reja sembra risistemata e non soffre più di tanto, ma il Bari comincia a rifugiarsi in traversoni lunghi dalla trequarti e così Reja, al 30' manda in campo Sosa al posto di De Zerbi per sfruttare le sue doti aere in fase di copertura e per sfruttare il suo potenziale fisico per far salire la squadra tenendo in apprensione la difesa dei padroni di casa, anche grazie al suo carisma. Al 35' tenta il diagonale al volo dalla sinistra Savini, ma la palla termina sul fondo. Sempre al 35' Calaiò controlla la palla di petto resistendo all'avversario, ma si allunga troppo la sfera e consente a Gillet di uscire a terra e bloccare l'azione anticipandolo. A poco meno di 10' dal termine, Maran rischia il tutto per tutto togliendo un difensore, Bellavista, ed inserendo il trequartista, ex del Napoli, Giorgio Di Vicino, passando così ad una sorta di 3-3-1-3.

Si arriva così al 43' quando il Bari, proprio Di Vicino, da poco entrato, rischia di pareggiare: fortunatamente per il Napoli, la punizione dell'ex azzurro si stampa sul palo alla sinistra di Iezzo, immobile, poi Vantaggiato sul rimpallo dalla distanza manda alto sulla traversa. L'arbitro assegna tre minuti di recupero poi aumentati a quattro e Reja rinforza il centrocampo togliendo Calaiò ed inserendo Gatti. Si arriva così 48' per gli ultimi brividi offerti dalla gara quando su calcio di punizione dalla destra a circa 22 metri dalla porta di Iezzo, il traversone in area di Di Vicino viene colpito, forse, involontariamente da Maldonado con un braccio, terminando sul fondo. Le proteste dei giocatori del Bari nei confronti del direttore di gara Farina, che reclamano il rigore, servono solo a far ammonire Ganci, comunque c'è ancora tempo per un altro brivido per il Napoli e sempre al 48' quando Esposito, imbeccato in area, calcia di poco a lato. E' questa l'ultima azione della gara dopodichè entrambe le squadra vanno sotto curve occupate dai rispettivi tifosi per riceve il loro applauso.

In conclusione possiamo dire che il Napoli ha giocato bene, soprattutto lascia soddisfatti per la bella reazione avuta dopo le ultime prestazioni deludenti. Evidentemente il pareggio con la Juve e la vittoria nel turno di andata di Coppa Italia hanno dato stimoli nuovi a questa squadra e forse anche al tecnico. Questa è una vittoria che acquista maggiore importanza se si considera che il Bari in casa non aveva mai perso ed aveva subito solo due gol in cinque partite. Il Napoli nel primo tempo ha giocato molto bene senza concedere nulla, poi nella ripresa, tranne negli ultimi minuti, ha controllato senza correre particolari rischi. La squadra di Reja non si è chiusa, ha cercato di continuare a proporre gioco, non ha creato tantissimo, però ha messo sempre sotto pressione la difesa avversaria che non ha potuto gestire con tranquillità il maggior possesso palla e se nel finale ha rischiato va detto anche che Maran, alla fine ha tentato il tutto per tutto per pervenire almeno al pareggio inserendo un altro attaccante, Vantaggiato e poi un trequartista, Di Vicino, giocando quindi con tre punte e mezzo, se così si può dire, e quindi il Napoli ha dovuto arretrare un po' il raggio di azione. In fase difensiva bene Grava e Savini, tranne qualche sbavatura per quest'ultimo che si fa però perdonare dal traversone vincente fornito a Calaiò che anche oggi ha dimostrato di avere una marcia in più rispetto agli altri e di fare la differenza in questo momento. Buona la prova di De Zerbi, anche se a volte il giocatore si è un po' estraniato dalla manovra, ottima anche la prestazione di Amòdio a centrocampo sempre pronto a recuperare palloni, ad andare in pressing sul portatore di palla e a dar man forte ai compagni in difficoltà, in ombra invece il brasiliano Pià.

A cura di Michele Spampanato