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“Stiamo calmi!”
L’appello alla tranquillità di Eddy Reja, che poi aggiunge: “Prendetevela con me, ma non toccate la squadra”.

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28 Settembre 2006 -- “Stiamo arrancando, è un momento un po’ particolare, dobbiamo stringerci tutti, compatti e cercare di venire fuori da questo momento poco brillante”. A parlare a pochi giorni dalla gara con lo Spezia e dopo le deludenti prestazioni esterne e casalinghe con Piacenza, Arezzo e Triestina, è l’allenatore del Napoli, Eddy Reja che ha poi voluto lanciare un appello a tutti, addetti ai lavori e non: “Stiamo calmi – ha detto il mister - Stiamo tranquilli, diamo una mano a questi giocatori, ma tutti! Noi, gli addetti ai lavori, ho già detto e lo ripeto: prendetevela con me per le brutte prestazioni, ho delle responsabilità e me le prendo tutte, però vorrei che ai giocatori fosse dato affetto, che fossero considerati con un po’ di rispetto in più a quello che abbiamo sentito nelle ultime settimane, in merito anche alle valutazioni, perché i giocatori devono sentirsi parte integrante del tifo napoletano. Certamente finita la gara si possono anche fischiare, però durante la settimana bisogna far sentire tutto il calore che Napoli sa dare ed ha sempre dato.”

“Durante la settimana – ha proseguito Reja - abbiamo calato l’intensità del lavoro per dare la possibilità ai ragazzi di recuperare sia dal punto di vista mentale che fisico, ma la riprova la avremo solo sabato in gara. Ultimamente la brillantezza non c’è stata, sicuramente non c’è stata quella sana cattiveria, quel furore agonistico che si chiede, bisogna attende, far passare questo momento e sono convinto che con un risultato positivo, poi pian piano la squadra si riprenderà. Il modulo è relativo – ha poi detto a chi gli chiedeva se fosse il caso di lasciare il famigerato ‘rombo’ per ritornare al 4-4-2 - Tutto dipende da come si sta in campo e con quale mentalità si scende sul rettangolo di gioco. L’ho già detto e lo ripeto, ho adottato una impostazione di gioco e non intendo cambiarla, posso cambiare qualche uomo, ma il modulo resterà lo stesso. Ho letto stamattina sui giornali che avrei cambiato cinque formazioni in cinque gare, ma per forza! Prima Montervino era squalificato, poi l’assenza di Domizzi, poi l’infortunio di De Zerbi, il modulo però, è rimasto sempre lo stesso. Mi sembra che la fantasia stia andando oltre le cose reali, stiamo andando un po’ fuori. De Zerbi oggi riprende ad allenarsi col resto della squadra – ha poi fatto sapere Reja - poi vedremo se giocherà, anche perchè, dopo dieci giorni, fa un allenamento oggi e ne farà un altro domani, valuteremo ed eventualmente lo porterò in panchina, ma adesso è presto per stabilirlo, sicuramente non giocherà da titolare”.

Al tecnico è stato poi chiesto della posizione del bomber Calaiò, apparso un po’ troppo defilato sui lati: “Emanuele ha sempre giocato al fianco di Bucchi, magari andava uno, rientrava l’altro. Solo in un paio di partite gli ho chiesto di allargarsi un po’ per non far cadere tutto il peso avversario sui centrocampisti, ma questo per necessità durante la gara, ma lui come concetto iniziale gioca al fianco di Bucchi o dietro. Poi, magari, lui si allarga perchè gli piace spaziare per poi entrare nel vivo del gioco e queste sono caratteristiche dal punto di vista individuali, ma davanti ha sempre giocato al fianco della punta e senza dubbio è un giocatore da area di rigore”.

Interrogato sulle parole del difensore Paolo Cannavaro il quale, ieri, in una intervista, ha affermato che “contro lo Spezia la squadra giocherà anche per Eddy Reja” , l’allenatore friulano ha commentato: “Mi fa piacere, però i giocatori devo giocare per loro e per il Napoli, mi fa piacere che abbia esternato questa sua sensazione, però devono giocare per lro, questo è un gruppo straordinario e merita più soddisfazioni di quante ne hanno ricevuto fino ad ora. L’importante è venire fuori da questa situazioni – ha concluso Reja - con calma, con serenità, con grande equilibrio, perchè non si possono vincere tutte le partite, perchè non ci siamo solo noi, ma dobbiamo avere considerazione anche delle altre compagini”.