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Assemblea di Lega
Appuntamento all'8 di agosto, si va verso il commissariamento.

27 Luglio 2006 -- Non è andata a buon fine l'Assemblea di Lega Calcio che doveva eleggere il presidente al posto del dimissionario Galliani, la prima votazione ha portato 22 voti a Moratti (pochi per raggiungere il qorum del 75%) e 9 a Rossella Sensi e già qui si è capito che sarebbe stato difficile raggiungere una convergenza di voti. La seconda votazione, poi, ha visto i voti a Moratti ridotti a 10, 8 a Sensi, 6 a Matarrese e due preferenze addirrittura a Carraro! Il segnale è stato chiaro e così Moratti è andato via facendo sapere di non essere interessato a ricoprire il ruolo di presidente. "Sono provocazioni - ha spiegato all'ADNKRONOS Maurizio Zamparini interpretando il segnale dell'urna relativo all'ex presidente della Figc - perche' in questa Lega ci sono delle anime interne che la rendono ingovernabile".

Il 'no' di Moratti ha rimandato tutto all'8 agosto, quando la seduta riprenderà con l'obiettivo di individuare un commissario. L'unica soluzione percorribile, secondo Zamparini: "E' una Lega ingovernabile, purtroppo servira' una persona super partes che ci guidi nelle riforme'', ha spiegato il presidente del Palermo sottolineando una necessita' assoluta di ''giuste ripartizioni'' e di una legge, quella ''proposta dal ministro Melandri'' per la collettivizzazione delle risorse televisive. E Zamparini non ha perso tempo, iniziando gia' oggi la ricerca di un traghettatore. L'incarico e' stato proposto a Stefano Azzali, ma il presidente della commissione disciplinare ha rifiutato l'offerta per motivi di tempo e, probabilmente, per il timore di una bocciatura fulminea.

Il motivo della bocciatura di Moratti è stato, a quanto si sussurra sempre lo stesso: i diritti televisivi! In attesa della legge annunciata dal ministro dello Sport, Giovanna Melandri, l'accordo e' lontano anni luce. ''Le grandi non vogliono mollare, mentre le medio piccole pensano di prendersi tutta la polpetta'', ha spiegato Zamparini in serata. Una situazione normale, comunque, considerando il momento storico in cui e' caduta questa assemblea di Lega. Con la Juventus in Serie B e tre importanti societa' come Lazio e Fiorentina fortemente penalizzate in Serie A la mappa dei diritti, anche senza interventi del governo, rischia di subire modifiche importanti.

La necessita', dunque, in attesa della prossima assemblea dell'8 agosto e' quella di trovare una figura super partes, una persona sciolta da qualsiasi club che consenta di iniziare la revisione totale delle regole su cui si basa il calcio professionistico italiano: ''Il consiglio di Lega e' con me'', ha assicurato Zamparini. Al momento, pero', serve molto, molto di piu'. E in Federcalcio? Chiusi i battenti della Corte Federale hanno parlato un po' tutti. Gli avvocati, gli incolpati, le societa' coinvolte e quelle che hanno recitato un ruolo di spettatrici piu' o meno interessate. All'appello, pero', manca lui. Guido Rossi. Il commissario straordinario della Federcalcio ha scelto di chiudersi in un silenzio che per alcuni la dice lunga su come il verdetto d'appello sia stato accolto nei piani alti di Via Allegri. Per altri, invece, sarebbe pura normalita'. Rossi era stato chiamato al capezzale della Figc per gestire il terremoto delle intercettazioni. E dopo l'ultima scossa, quella dell'assestamento definitivo con il Milan in Champions League, Lazio e Fiorentina in Serie A ed un nuovo sconto alla Juventus, il percorso calcistico del commissario sembra essere sempre piu' vicino alla conclusione.

Da una parte Rossi avrebbe accolto male, e non poteva essere altrimenti, le dichiarazioni esplicite di Diego Della Valle. Dall'altra, invece, gli spazi a disposizione del commissario appaiono sempre piu' stretti. Dal mondo della politica filtrano malumori, soprattutto nelle aree dell'opposizione, nei confronti del traghettatore della Federcalcio. Ma non e' tutto, perche' l'estate frenetica di Rossi, divisa tra il fango degli scandali ed il trionfo della nazionale ai Mondiali di Germania 2006, ha portato anche a qualche attrito con il Palazzo dello Sport. I rapporti con il Coni, insomma, con il tempo sono andati complicandosi. Rossi uomo solo? No, almeno per il ministro Melandri: ''Il commissario ha un'opera molto difficile, delicata, ma fondamentale di fronte a se', perche' le regole interne del calcio che vanno riscritte sono nella sua responsabilita''', ha detto la principale responsabile del governo per lo sport, ''quindi io mi auguro che rimanga e che, con la sua cultura giuridica e la sua autorevolezza, possa contribuire a questa intensa stagione di riforme''.

Rossi isolato no, insomma, ma il commissario sicuramente vuole evitare di rimanere in un mondo al quale, per giunta, si e' 'prestato' per risolvere i problemi emersi nel corso della gestione di Franco Carraro. Le dimissioni, insomma, sembrano sempre piu' vicine anche se per evitare un imbarazzante sostituzione del commissario si cerchera' di convincere l'attuale timoniere del calcio italiano a resistere, anche se solo ufficialmente, fino a novembre. Poi si vedra' di ripartire da un presidente stabile, con Giancarlo Abete in pole position. ''Io ai 'vecchi' non ci penso piu''', ha detto Zamparini scartando l'ipotesi piu' accreditata: ''Io spero che Rossi resti, e' una persona competente'', ha aggiunto il massimo dirigente del Palermo. ''Forse e' partito con troppo entusiasmo, e' partito con i Mondiali. Ma la Figc non e' solamente i Mondiali, e' piu' della Lega. Per la Lega bastano un paio d'ore di lavoro''. Commissario cercasi, insomma. Almeno per la Lega Calcio.

Fonte: Adnkronos e varie.