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Bufera sul calcio
Nove club sotto inchiesta, tre rischiano la retrocessione, iniziato il consiglio di Lega.

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11 Maggio 2006 -- Lo scandalo che ha travolto il mondo del calcio ed in particolare la Juventus va via via allargandosi. Adesso sono ben nove i club sotto inchiesta. Si tratta, oltre alla già citata Juve, della Fiorentina, del Siena, dell'Udinese, della Lazio, del Messina, dell'Arezzo, del Crotone e dell'Avellino. Addirittura tre di queste rischierebbero la retrocessione, poichè la procura di Napoli sta ipotizzando per loro la frode sportiva, un reato punito dalla giustizia sportiva proprio con la retrocessione in serie B.

Gli indagati dalla procura di Napoli sarebbero cinquantadue, almeno al momento, con ben millequattrocento pagine d'inchiesta sul campionato di calcio 2004/05 con le partite della Juventus ripassate alla moviola sulla base dei testi raccolti ascoltando le telefonate. Sarebbero, poi, diciotto le partite sotto inchiesta, dodici dei bianconeri, tra cui, un Brescia-Juventus arbitrato da Trefoloni che fece infuriare il presidente Corioni e l'andata ed il ritorno della Juve contro il Lecce allora allenato da Zeman. E poi favori alla Fiorentina, che si salvò all'ultima di campionato, e alla Lazio, decima con una rosa sdtriminzita. Tra gli indagati sembra non esserci, come detto da qualcuno, Marcello Lippi, il ct della nazionale mentre è ancora incerta la posizione di Carraro, presidente della Federcalcio che si era dimesso dalla carica lunedì sera. Indagato, sembrerebbe anche l'ex designatore arbitrale, Paolo Bergamo che però afferma di non conoscere nulla e si dice pronto a querelare eventuali notizie false diffuse sulla sua persona.

L'altro fronte di indagini è quello relativo alla Gea World che vede fra gli indagati oltre a Luciano Moggi, il figlio Alessandro, l'amministratore Zavaglia, Chiara Geronzi, il direttore commerciale Tommaso Cellini. Per loro l'ipotesi è, invece, la distorsione del mercato con violenza e minacce. Vi sarebbero poi diversi dirigenti sportivi e federali, una mezza dozzina d'arbitri di serie A, procuratori e anche giornalisti. Secondo le indiscrezioni, nelle intercettazioni telefoniche si ascolterebbero giornalisti televisivi, funzionari di polizia, alti ufficiali della guardia di finanza pronti a mettersi a disposizione del direttore generale della Juventus. L'ampia rete di conoscenze avrebbe avuto l'obiettivo di aiutare la Juventus a vincere, sempre e ad avere favori sul mercato e aiuti in campo che sarebbero arrivati anche ai club del giro Moggi quali il Messina e la Reggina.

Alla procura di Roma, ieri, ci sono stati due interrogatori: quello di Ermanno Pieroni, ex presidente dell'Ancona, e nel tardo pomeriggio di Franco Baldini, già direttore sportivo della Roma. Pieroni, ribadendo i concetti espressi in un'intervista a "Repubblica", avrebbe fornito agli inquirenti risposte che confermerebbero lo stretto rapporto tra la Gea World e quattro arbitri: De Santis, Farina, Palanca e Gabriele, pronti a favorire i club indicati. Per questi, anche a Roma, si percorre l'ipotesi della frode sportiva. A Baldini, poi, i pm Palaia e Palamara avrebbero chiesto quale fosse stata l'influenza di Moggi sulle sue dimissioni date alla Roma lo scorso aprile.

Oggi, intanto è in corso il consiglio di Lega Calcio convocato all'indomani delle dimissioni d Franco Carraro dalla Figc (anche Mazzini si è dimesso, ndr). Assenti l'amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo impegnato nel cda del club bianconero. Diverse le dichiarazioni dei vari rappresentanti delle squadre rilasciate prima dell'assemblea. Rosella Sensi della Roma ha semplicemente affermato "Un'idea me la sono fatta" senza aggiungere altro. Per Matarrese, consigliere federale e vicepresidente di Lega per la B, il calcio nel caos "era nell'aria", mentre nella Fiorentina si avverte un "clima sereno", nonostante il nome della società viola sia circolato fra quei club che sono coinvolti nello scandalo delle intercettazioni. "Per me non è assolutamente una giornata amara" ha invece dichiarato Claudio Lotito, presidente della Lazio arrivato nella sede di via Rosellini col presidente del Palermo Maurizio Zamparini che non ha rilasciato alcuna dichiarazione.

Per il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, invece "per ora è meglio essere ciechi, muti e sordi. E' un momento difficile e inaspettato perché sono coinvolte squadre importanti, cerchiamo di non farlo diventare ancora più difficile. Vediamo anche cosa risulta davvero dalle inchieste". "Se è vero quello che si legge oggi sui giornali, sono esterrefatto. C'è molta amarezza ma il calcio può essere rifondato". Ha dichiarato Riccardo Garrone, presidente della Sampdoria: "Se ci sono dei colpevoli dovranno paghare e il calcio dovrà essere rifondato".