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Carraro: “Ero stufo di essere un bersaglio"
Ecco come l'ex presidente federale Franco Carraro motiva le sue dimissioni

09 Maggio 2006 -- “Non avevo più voglia di essere identificato come un piccione cui si spara addosso da tutte le parti, lascio, va bene così – ha dichiarato Franco Carraro - La Federcalcio ha bisogno di un vertice federale pieno delle proprie funzioni ed è giusto che io mi faccia da parte “.

“Io mi sono solo dimesso con un pò di anticipo - ha aggiunto l'ex presidente - del resto lo avevo detto che a fine 2006 avrei lasciato. Vado in vacanza prima, volevo capire, d'altronde, da dove arrivano le pallottole...". Dalle carte di Torino l'ex presidente della Figc ne esce bene, solo tanti insulti per lui da parte di Mazzini e Moggi. “Cosa mi aspetto dalle procure di Roma e Napoli? Sono sereno. Anche se avessero intercettato Moggi per un anno, non ho mai detto niente che possa crearmi problemi. Non credo che siano tutti in queste condizioni. Io, almeno, ho la coscienza a posto”. “Lascio una Federcalcio che funziona, che può andare avanti. Ho parlato con gli azzurri e con Lippi, possono stare tranquilli e partire il 22 maggio sereni “

"Nessuno mi ha difeso – ha continuato con amarezza Carraro- Ora tutti coloro che chiedevano da tempo le mie dimissioni sono stati accontentati e io me ne vado in vacanza. Se mi chiedessero di ripensarci? Non credo ci siano le condizioni per continuare – risposto concludendo l’ex presidente federale - Prima valutiamo, vediamo le condizioni. Facciamo le cose con calma ma niente turbate”.

Intanto questa mattina c’è vertice al Coni fra Petrucci e il vicepresidente vicario Giancarlo Abete, che dopo le dimissioni di ieri di Franco Carraro dalla presidenza federale, ha assunto i pieni poteri e riferirà a Petrucci le sue intenzioni circa la gestione della Federcalcio.