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Carraro si dimette
Il presidente della FIGC riporta, in comunicato ufficiale, le ragioni della sua scelta

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08 Maggio 2006 -- Questo il testo della lettera che il dottor Franco Carraro ha inviato al vicepresidente vicario della F.I.G.C. Giancarlo Abete, ai Consiglieri federali, al presidente del Collegio dei Revisori dei Conti Giuliano Genchi e al Collegio dei Revisori dei Conti:

Il 14 febbraio 2005 sono stato eletto Presidente della Federazione insieme ai Vicepresidenti ed al Collegio Sindacale. Il Consiglio Federale i cui membri erano stati eletti dalle varie Componenti è entrato cosi in funzione. Alla base delle elezioni vi era un documento predisposto da tutte le Componenti che contiene una serie di obiettivi programmatici e prevede che io mi dimetta nel dicembre 2006 affermando che tutte le Componenti Federali hanno manifestato il loro consenso alla designazione del dr. Abete quale futuro Presidente della Federazione.

Tutti gli obiettivi programmatici sono stati realizzati:

1. Vi è stato il totale, tempestivo rispetto delle regole; in particolare nell'estate scorsa decisioni difficili e dolorose sono state assunte dai vari Organi Federali. La Magistratura ordinaria a livello civile e penale e la Magistratura amministrativa sono state spesso chiamate in causa. E' stata riconosciuta sempre la correttezza del nostro comportamento. Ricordo che nel 2003 in pochi giorni l'Ufficio Indagini durante il mese di agosto ha ricostruito la vicenda delle fideiussioni false, la recente sentenza del Tribunale di Roma ha totalmente confermato nei giorni scorsi l'esattezza delle decisioni che la Federazione ha adottato uniformandosi alle conclusioni dell'Ufficio Indagini.

2. La Nazionale Italiana si è qualificata nel migliore dei modi ai Mondiali tedeschi ed ha ottenuto risultati positivi in amichevoli di grande prestigio.

3. Stiamo lavorando con serietà per la candidatura italiana per l'Europeo 2012. Il risultato della decisione dell'UEFA del novembre scorso che ha portato alla riduzione da 5 a 3 delle candidature, è stato per noi molto positivo.

4. Grazie all'accordo economico con il Coni ed al lavoro del dr. Abete, del dr. Gravina e di tutto il Comitato di Gestione i conti della Federazione sono ritornati in ordine.

5. L'adozione dei criteri UEFA per la tutela dei vivai, che il prossimo Consiglio Federale formalizzerà, garantisce che le società di calcio dedicheranno sempre maggiore attenzione ad un'attività fondamentale per il positivo sviluppo del nostro sport.

6. Abbiamo rispettato le indicazioni programmatiche per quanto riguarda la nomina ed il funzionamento degli organi della giustizia sportiva, della COVISOC e della COAVISOC, l'accordo collettivo di lavoro, l'elezione nell'ambito della Lega Nazionale Professionisti.

Durante il convegno "Progetti, riforme, valori: le nuove sfide per il calcio italiano", del 30-31 gennaio e 1° febbraio scorsi, è stato impostato un lavoro atto a riformare settori importanti della Federazione per adeguarci alle esigenze attuali e a predisporre una documentazione idonea a consentirci un confronto concreto con il nuovo Governo ed il nuovo Parlamento.

Abbiamo operato in un clima di unità e concretezza ed in costante collaborazione con il Coni, massimo organo dello sport italiano, oltre che nostro vigilante.

A tutti coloro i quali all'interno o all'esterno della Federazione hanno parlato dell'argomento, ho sempre ribadito che io avrei terminato il mio incarico nel dicembre 2006 perché questo è, secondo me, l'interesse della Federazione oltre che la realizzazione della mia volontà.

Il 21 settembre 2005 ho ricevuto dal Procuratore Capo di Torino, dr. Maddalena, la richiesta di archiviazione ed il decreto di archiviazione del Gip. Il 13 marzo mi è stata inviata la documentazione che sta alla base dei provvedimenti che mi erano stati consegnati a settembre. Da parte mia ho immediatamente trasmesso tutta la documentazione all'Ufficio Indagini della Federazione e all'UEFA. In data 7 aprile, inoltre, ho provveduto a proporre all'UEFA la candidatura di Pierluigi Collina quale prossimo componente della commissione arbitri dell' UEFA che sarà nominata il 23 maggio 2006, ed entrerà in funzione il 1° luglio 2006.

Da tutta la documentazione che è stata inviata non emerge nulla che possa far dubitare del fatto che i miei comportamenti personali ed istituzionali siano venuti meno all'etica ed alla prudenza che il mio ruolo richiede.
La giustizia sportiva della FIGC è assolutamente autonoma, ne sono garanzia i regolamenti, conformi alle leggi dello Stato, alle norme del Coni, della FIFA e dell'UEFA, e la moralità e la professionalità dei loro componenti. Da parte mia non vi è mai stata interferenza, al massimo la sollecitazione a procedere nei tempi più rapidi.

In questi giorni qualcuno all'esterno e all'interno del nostro mondo ritiene che sia opportuno che io mi faccia da parte; si addebita a me il fatto che taluni tesserati e talune società negli ultimi anni hanno violato i regolamenti, hanno tentato di portare le loro vicende al di fuori dell'ambito federale, hanno adottato toni ed hanno usato comportamenti tali da gettare discredito sul nostro mondo; anche se poi i fatti e le sentenze del Consiglio di Stato, del TAR del Lazio e di vari tribunali penali e civili hanno dimostrato che il comportamento della Federazione è sempre stato corretto.

Ricordo che noi abbiamo sempre rispettato le regole. Vi è stata una solo eccezione nell'estate 2003 quando abbiamo deliberato, forzando le procedure regolamentari, l'ampliamento dell'organico della serie B. E' stata una decisione dolorosa, "il minore dei mali" in presenza del clima che si era creato e dell'indispensabilità di cominciare i campionati alle date previste. Una decisione straordinaria consentita da una legge dello Stato ed approvata dal Coni.
Di fronte ad una vicenda grave e dolorosa come quella che scaturisce dal materiale inviatoci dalla Procura di Torino e di fronte agli sviluppi che potrebbero esserci dalle indagini in corso da parte delle Procure di Roma e di Napoli, non penso che il mondo del calcio possa permettersi che da parte di alcuni addetti ai lavori e da alcuni rappresentanti dell'opinione pubblica si discuta sull'opportunità che il Presidente Federale continui ad esercitare le sue funzioni.

Gli impegni della Federazione nei prossimi giorni e nei prossimi mesi sono tali e tanti che necessitano un vertice federale nel pieno delle proprie funzioni e concentrato sugli stessi.

Per questo motivo con la presente rassegno le mie dimissioni affinché il Consiglio Federale, dove tutte le Componenti della Federazione sono presenti, possa discutere della questione in totale libertà.
Sono sicuro che le decisioni che emergeranno saranno nell' interesse del calcio.

Cari saluti.
FRANCO CARRARO