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Naldi difende Colomba e sferza la squadra
Ai tifosi: "La nostra serie A, si chiama risanamento", altrimenti saremmo in C2 e ci chiameremmo 'Partenope'

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22 Ottobre 2002 -- "Il mio progetto non può andare all'aria dopo qualche partita". Con queste parole Salvatore Naldi conferma - in alcune dichiarazioni alla stamoa - la fiducia negli uomini da lui scelti qualche mese fa: Franco Colomba e Gianpiero Marchetti.

"Sono convinto - spiega il presidente - che abbiamo qualità umane e professionali fondamentali per far rinascere il Napoli, e vi dico che non solo li confermo fino a giugno, ma continueremo insieme anche dopo, a prescindere il risultato finale di questa stagione".

Se il presidente difende a spada tratta l'allenatore, al contrario riserva parole al vetriolo per alcuni giocatori, in particolare per quegli elementi dal nome importante che anche l'anno scorso avevano reso poco e sui quali in avvio di stagione aveva tornato a puntare.

"Avete visto Vidigal in campo sabato sera?" chiede polemicamente Naldi che riserva parole sferzanti anche per alti elementi, Sesa, Husain e Saber "gente che sta dando riscontri negativi, sta rendendo al di sotto delle proprie possibilità". Parole dure non solo per i nazionali deludenti, ma anche per eterne promesse che sembrano non voler mai sbocciare come Troise.

Poi una critica generale: "Questa squadra manca di personalità e di carattere. Colomba sta lavorando proprio su questo".

Naldi comunque, si rivolge anche ai tifosi: "Devono ricordare che abbiamo ereditato una situazione difficile. Sarà impopolare, ma la gente deve capire che la nostra 'serie A' si chiama risanamento dei conti. Se in estate non avessi investito così i soldi oggi ci chiameremmo 'Partenope' e giocheremmo in C2".

Dunque, anche per gennaio, Naldi non fa promesse, anche se lascia aperto uno spiraglio: "Il mercato sarà difficile e di disponibilità economiche non ne abbiamo molte. Ci saranno consentite poche mosse e dovranno essere quelle giuste".

L'impressione, comunuqe, è che il Napoli voglia trovare qualche acquirente per i suoi nomi importanti che finora hanno deluso per poter ingaggiare un calciatore dalle caratteristiche tali da colmare i buchi nell'organico.

Quanto al suo investimento iniziale, Naldi non si tira indietro: "No, non sono pentito. Certo ho comprato solo un marchio, ma dietro questo marchio c'è una tradizione, un patrimonio da valorizzare, da far rinascere. Questo deve capire chi sta oggi nel Napoli, a partire dai giocatori".