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L'importante è vincere
Calaiò stempera le polemiche di De Laurentiis e rimanda al prossimo anno per il bel gioco

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14 Marzo 2006 -- Alla ripresa degli allenamenti, oggi pomeriggio a Castelvolturno, il tecnico Reja, per stoppare le polemiche nate dalle dichiarazioni del presidente De Laurentiis ha fatto sapere che parlerà con la stampa solamente sabato alla vigilia della partita col Pisa. Analogamente, l’ufficio stampa del Napoli, ha informato che i calciatori da intervistare verranno scelti di volta in volta dalla squadra. Dunque, oggi è toccato al capocannoniere azzurro Emanuele Calaiò, che ha cominciato parlando del momento felice della squadra ed ha fatto una disamina sulle ultime due gare vinte dal Napoli nonostante il gioco non proprio spumeggiante: “Se continuiamo con la stessa mentalità e concentrazione credo che di problemi non ce ne saranno da qui alla fine. Noi vediamo le caratteristiche delle squadre e facciamo quello che ci dice il mister che ha sessant’anni ed ha tanta esperienza. Lui, a Manfredonia, ci aveva detto di aspettarli nel primo tempo, di farli sfogare e così è stato, poi nel secondo tempo è venuta fuori la nostra supremazia tecnica ed abbiamo vinto. Invece, domenica, abbiamo impostato la partita cercando di prenderli sul loro stato ‘mentale’ non buono perché venivano da due, tre partite negative e siamo andati subito a ‘martellarli’ nel primo tempo. Abbiamo fatto subito gol, ne potevamo fare altri tre o quattro e per colpa mia e degli attaccanti non è stato un risultato più rotondo però, la nostra partita era impostata a quello. Poi, nel secondo tempo la foga di fare altri gol ci siamo allungati troppo e quindi abbiamo sprecato tanta energia senza riuscire a produrre”.

“Per come lo conosco – ha poi detto Calaiò commentando le esternazioni di De Laurentiis al termine della gara col Martina - non penso che ha voluto criticare la squadra o l’allenatore, perché una persona di classe e di stile come lui non penso che abbia detto quelle cose per criticarci. Credo, piuttosto, che sia stato uno sfogo per farci tenere alta la concentrazione e la tensione per non farci cadere nell’illusione che la ‘pratica’ promozione sia già chiusa, e su questo ha ragione. Poi, lui, è rimasto male soprattutto per l’infortunio a Savini che veniva da quattro mesi di stop, Mirko per noi è un giocatore importante, siccome il presidente vuole tutti a disposizione fino alla fine del campionato, perdere una pedina importante come Savini c’è rimasto male ma, non penso che siano critiche per il mister, perché è impossibile attaccare il mister che è primo con nove punti sulla seconda, è stato chiesto al mister di vincere il campionato e lo sta facendo. Sono tre settimane che andiamo in ritiro, lontano dalle famiglie e tutto questo perché questa squadra vuole vincere e mantenere la promessa fatta alla società, quindi penso che a questa squadra non si possa rimproverare nulla. E’ difficile vincere e giocare bene, io vedo che anche per la Juve è così e loro nel primo fanno ‘sfogare’ gli avversari e poi nella ripresa, con la loro superiorità tecnica portano a casa i tre punti. Quest’anno la società ci ha chiesto di vincere il campionato come viene, viene, e questo lo stiamo facendo. Il prossimo anno, se tutto va bene, nella categoria superiore c’è più rispetto, ci sono più spazi ed allora spero si vedrà anche un buon calcio. Sì, è vero, non si sta vedendo un Napoli che gioca benissimo ma, ripeto, in questa categoria è difficile, anche perché a parte il fatto che contro il Napoli fanno tutti la gara della vita, c’è il fatto che adesso si va incontro a gente che si deve salvare o che lotta per i play-off”.

Il bomber azzurro ha poi detto di non essere preoccupato per il mancato gol in queste ultime due giornate: “Certo, per un attaccante andare in gol significa avere il morale alto. In queste due partite ci ha pensato Pià e sono contento per lui, perché in questi due mesi aveva sofferto per il ginocchio ed è giusto che adesso si prenda dei momenti di gloria. Quando non c’è Calaiò che fa gol c’è pronto un altro compagno e questo vuol dire che c’è un gran gruppo, una squadra fatta bene e che merita di essere al primo posto con nove punti di vantaggio sulla seconda. La C1 è soprattutto una categoria di agonismo, di carattere, tra virgolette, come si suole dire d’ignoranza e, magari, noi nel DNA non ce l’abbiamo però, in queste due, tre partite l’abbiamo trovato. Adesso stiamo tirando fuori pure il carattere e la tecnica per vincere più partite fino alla fine. I tifosi possono stare tranquilli - ha poi concluso - perché avere un presidente così rispetto a due, tre anni fa quando il Napoli è fallito: non c’è proprio paragone! Quindi godiamoci questi nove punti di vantaggio e tutti insieme, ricompattandoci, pensiamo a vincere questo campionato per poi prepararci per il prossimo anno ad un grande campionato di serie B”.