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"Un campionato tremendo"
Disamina tecnico-tattica di Reja sulla vittoria col Manfredonia ed indicazioni per il proseguo del campionato.

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07 Marzo 2006 -- L’allenatore Eddy Reja, alla ripresa oggi pomeriggio a Castelvolturno degli allenamenti del Napoli, dopo la meritata giornata di riposo è ritornato, in una disamina con i cronisti, sulla vittoria ottenuta in trasferta a Manfredonia: “Veniamo da una buona prestazione su un campo difficile, è chiaro poi che non è finito il campionato e l’ho già detto terminata la partita di domenica, lo ripeto adesso in particolare visto che siamo più lucidi e sereni, perché è chiaro che l’esaltazione dopo la gara ti prende mentre, ora, bisogna stare tranquilli e sereni, con meno apprensione di prima ma, con molta attenzione, perché sono tutte partite da giocare e, possibilmente, da vincere o da fare bene. Sotto questo punto di vista non bisogna mai mollare niente, neanche una virgola, non bisogna abbassare la guardia. Sotto questo punto di vista, oggi che ricominceremo ne riparleremo anche perchè abbiamo ampi margini di miglioramento sul piano del temperamento in modo particolare. A Manfredonia abbiamo fatto una buona gara, siamo stati bravi ad attendere gli avversari che contro di noi, nei minuti iniziali, danno sempre il massimo, giocano un calcio molto aggressivo, poi quando calano di intensità, bisogna mettere palla a terra e far prevalere le nostre doti tecniche: così è stato domenica”.

“Noi qualche tempo fa – ha detto Reja ritornando sul periodo poco brillante di inizio anno che ha vissuto il Napoli - abbiamo sbagliato come atteggiamento, come modo di interpretare le gare, per quello abbiamo perso qualche partita, perché se noi si rimaneva un po'’ più umili, si giocava come gioca parte delle squadre che vengono qui a Napoli, forse qualche punto in più l’avremo avuto. Abbiamo commesso un peccato di presunzione, perchè eravamo convinti di andare un po’ dappertutto e giocarci le partite dal punto di vista tecnico. Non c’è una squadra quest’anno, di quelle che ho visto io, che ha un filo logico dal punto di vista tecnico, contro di noi, in modo particolare, giocano con molta attenzione, con molta aggressività e le nostre sono partite particolarmente battagliere. Noi, quando usiamo le stesse armi degli avversari, questo già lo avevo detto precedentemente, allora possiamo avere dei vantaggi perché, come dicevo prima, appena calano di intensità, possiamo far prevalere la nostra superiorità tecnico-tattica. Non siamo forti fisicamente, questo lo sappiamo però, dobbiamo saper reggere soprattutto l’impatto iniziale e questo deve essere il nostro modo di interpretare le gare da qui alla fine di campionato”.

I sette punti di vantaggio sul Frosinone a nove giornate dalla fine, comunque, non lasciano il tecnico del Napoli sereno: “La guardia resta alta, anche perché una scivolata ci può capitare, ci è già capitata in passato, adesso cerchiamo di fare in modo che non ci capiti più. E’ chiaro, poi, che quelle che sono lì dietro non molleranno, il Frosinone in particolare, certo pensavo che la Lucchese si riavvicinasse invece, è incappata anche lei in un periodo negativo, poi è chiaro che c’è la Sangiovannese. Però, adesso come adesso, è chiaramente il Napoli quello favorito come lo era all’inizio della stagione, pianti isterici li avranno quelli che stanno sotto per poterci raggiungere però, io mi auguro che questo non succeda. Anche perché adesso siamo in buona condizione, mancano 9 partite da qui alla fine, abbiamo lavorato bene, dal punto di vista fisico la squadra c’è è chiaro che bisogna essere a posto anche sul piano mentale, poi adesso recuperiamo un po' di giocatori e di conseguenza avrò anche la possibilità di poter scegliere. Ipotecare la serie B? Adesso è ancora presto, qui c’è una certa facilità ad esaltarsi quando vinci una partita ed analogamente al contrario quando si perde ti deprimi. Devo dire che un po' di apprensione l’ho avuta anche io in certi momenti, anche se avevamo un margine di vantaggio, perché la squadra non rispondeva, poi in campionato è difficile mantenere costantemente un certo tipo di rendimento, questo è un campionato difficile e poi contro il Napoli tutti preparano la gara della vita, è un campionato tremendo, difficile, non riesci a mettere giù la palla e giocarla come vorresti, allora bisogna cambiare atteggiamento, giocare come abbiamo fatto domenica, anche subendo, magari ma, portando il risultato a casa. Stiamo facendo bene, c’è questa parentesi di difficoltà che abbiamo avuto in cui sicuramente non abbiamo fatto bene però, ci può stare in un campionato”.

Il tecnico ha poi concluso evitando di parlare del suo futuro: “Col presidente e con Marino ha un buon rapporto. Io ho un contratto anche per il prossimo anno, adesso quello che mi interessa, l’ho già detto altre volte e ripetuto più di mille volte, a me interessa vincere il campionato e portare il Napoli in serie B, adesso non mi interessano particolarmente le chiacchiere che si sentono in giro poi, chi vivrà, vedrà.”