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Metamorfosi vincente
Con un gol di Pià il Napoli batte il Manfredonia, vittoria legittimata dalla traversa di Calaiò e dal palo di Amòdio.

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05 Marzo 2006 -- Grazie alla quarta rete stagionale di Pià e alla Juve Stabia che ha mantenuto la promessa data agli azzurri all'indomani della vittoria sul Napoli ("batteremo anche il Frosinone",ndr) la squadra di Reja allunga sulla seconda ed a nove giornate dalla fine porta a 7 i punti di vantaggio sulla squadra laziale. E' stato un Napoli a due facce che nel primo tempo ha sofferto oltremodo i padroni di casa andando spesso vicino alla capitolazione ma, nel secondo tempo è venuto fuori alla grande e palla a terra ha messo sotto il Manfredonia meritando la vittoria. Andiamo come sempre in ordine nella ricostruzione della gara. Reja costretto a fare a meno di Cupi e Lacrimini per infortunio e di Romito per squalifica, manda in campo il giovane Briotti, per il resto la formazione è la stessa vincente col Gela. Il Manfredonia, come suo solito, parte subito in attacco a testa bassa e grandi polemiche creerà, sicuramente non fra i tifosi del Napoli, l'azione nel 1' di gioco che vede Piccioni involarsi sulla sinistra, crossa al centro, Iezzo prende il pallone entrando con tutto il corpo nella porta, la palla è in rete, sembra il più clamoroso degli autogol ma ecco che Velotto, su segnalazione del guardalinee Corti di Pisa, assegna la rimessa dal fondo perchè il pallone al momento del traversone sarebbe uscito dal campo per poi rientrarvi, purtroppo nemmeno le immagini aiutano a chiarire i dubbi.

Il Napoli soffre moltissimo, soprattutto sulla sinistra dove Tarantino manda spesso in crisi Briotti, analogo discorso vale per Piccioni che, quando in possesso palla, crea grande apprensione in tutto il reparto difensivo. Gli azzurri appaiono contratti e tesi a causa forse anche delle ultime deludenti prestazioni in trasferta. Al 13' ancora Manfredonia pericoloso con Iezzo devia sulla sua destra un tiro cross di Piccioni. Al 15' palo di Barusso ma, quando il gioco era già fermo per un fuorigioco di Piccioni. Reja, nervosissimo, chiede in continuazione a Pià di giocare più centrale e di non perdere Calaiò come riferimento per poter dare spazio sulle fasce a Trotta e a Capparella ma il brasiliano non riesce a trovare grandi varchi anche a causa della pressione dei giocatori del Manfredonia. Al 32' cross dalla destra di Grava ma, nè Calaiò, nè Pià riescono ad arrivare in tempo per deviare la palla in rete. Al 34' cross dalla destra di Montervino per Pià che tutto solo colpisce debolmente mandando tra le braccia di Sassanelli. Al 37' su angolo sulla destra guadagnato dal brasiliano Togni, salvataggio miracoloso prima di Iezzo che si allunga e ribatte il colpo di testa di Piccioni poi di Maldonado che devia ancora in angolo. Al 41' Tarantino sulla destra salta Briotti entra in area e calcia sul primo palo dove Iezzo blocca a terra senza problemi. Al 42' occasionissima per il Napoli con Trotta che entra in area e calcia a botta sicura ma è bravo Sassanelli a deviare, poi Pià non riesce a mettere in rete ma, era comunque finito in fuorigioco.

La prima frazione di gioco si chiude, dunque, sul risultato di 0 a 0. Ad inizio ripresa la metamorfosi vincente, metamorfosi che poi, sveleranno i protagonisti, essere stata studiata a tavolino. Infatti, al rientro sul terreno di gioco, il Napoli sembra completamente trasformato e giocando palla a terra, diviene padrone del campo e del gioco. Al 3' tiro dal limite di Capparella, Sassanelli blocca centralmente senza problemi. All'11' Pià, servito sulla sinistra da Bogliacino, perde l'attimo per servire Calaiò solo al centro dell'area, poi Trotta viene anticipato. Al 14' arriva il gol del Napoli con Pià che su grande traversone di Trotta dalla destra stacca di testa e trafigge Sassanelli. A questo punto D'Adderio prova a cambiare qualcosa inserendo Vadacca e Mariniello per Tarantino e Di Simone ma, è sempre il Napoli padrone del gioco e va vicino al raddoppio al 24' con una bella punizione di Calaiò il cui tiro però viene deviato da Sassanelli sulla traversa, poi la difesa del Manfredonia spazza. Reja decide di rafforzare il centrocampo inserendo Amòdio per Pià passando ad una sorta di 4-1-4-1, cioè con Bogliacino che fa il centrocampista arretrato davanti alla difesa e col centrocampo schierato da destra a sinistra con Trotta, Amòdio, Montervino e Capparella e col solo Calaiò che resta in attacco fino al 38 quando Reja lo sostituisce per Sosa, mentre D'Addaerio tenta il tutto per tutto inserendo Machado per Pierotti. E Sosa al 39', appena entrato, angolo bene di testa ma la palla è debole e Sassanelli riesce a bloccare senza problemi. Gli azzurri, che non hanno corso nessun rischio nella ripresa, vanno ancora vicini al gol con Amòdio che, al 42', smarcatosi al limite entra in area e calciando a botta sicura vede respinto il suo tiro dal legno alla sinistra di Sassanelli. Ultimi minuti di gioco per dare spazio anche a Montesanto che al 45' entra al posto di Capparella. La partita scivola via nei quattro minuti di recupero e dopo il parapiglia scoppiato al triplice fischio finale, gli azzurri vanno a festeggiare sotto la gradinata dei circa 1000 tifosi del Napoli giunti al seguito della squadra.

Tra le note positive di questa gara, oltre alla ritrovata vittoria e al ritorno al gol del brasiliano Pià, ancora una volta l'ottima prova di Trotta ed il ritorno in panchina dopo 4 mesi di assenza dai campi di calcio del difensore Mirko Savini che presto tornerà utile alla causa degli azzurri. Questa vittoria in trasferta, la sesta fuori dalle mura amiche (la quindicesima in assoluto, ndr) è importantissima, non solo da un punto di vista numerico perchè rende importante la classifica ma, anche, e forse, soprattutto, dal punto di vista psicologico perchè è un chiaro segnale(demotivante) agli avversari che la squadra c'è e che non ha assolutamente intenzione di mollare. Il Napoli ritorna ad avere sette punti di vantaggio come qualche tempo fa, adesso, però, la squadra deve fare molta attenzione a non ricadere nell'errore di cullarsi sugli allori come avvenuto in passato e deve continuare a combattere e chiudere quanto prima questo capitolo serie C, avvantaggiandosi anche della doppia gara casalinga che vedrà gli azzurri impegnati al San Paolo prima col Martina e poi col Pisa.


A cura di Michele Spampanato