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”Le mie responsabilità”
Marino amette di avere anche lui colpe e spera che la squadra ritrovi la compattezza iniziale.

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25 Febbraio 2006 -- Pier Paolo Marino interviene a Radiogol, trasmissione in onda su Radio Kiss Kiss ed analizza il percorso del Napoli: “Quello che abbiamo fatto in sedici mesi se me lo avessero detto all’inizio di questa esperienza non ci avrei creduto- ha detto il dg del Napoli- Oggi abbiamo una squadra che al di la degli alti e bassi che si possono avere, è una squadra che è la prima in classifica, con un buon gruppo di giocatori. Abbiamo un settore giovanile che è stato stimato il quinto in Italia solo dopo un anno e mezzo di lavoro ed un centro dove allenarci. Tutto questo per noi è certamente una buona base per il futuro, direi che siamo in avanti rispetto ai programmi”.

Il Dg azzurro commentando questo periodo infruttuoso degli azzurri si è così espresso:“Mi sono assunto le mie responsabilità, quando una squadra non risponde dal punto di vista caratteriale, non tecnico, anche chi a Napoli rappresenta il vertice tecnico sportivo e amministrativo del club, deve chiedersi se ha fatto tutto quello che si doveva fare e dare le giuste motivazioni. Io ho fatto una autocritica che andava fatto in questo momento, autocritica che ognuno deve fare, non solo chi è ai vertici e naturalmente ha più responsabilità. Io esamino solo i problemi caratteriali, la mia parte finisce nel momento in cui si è allestita una rosa di giocatori, che poi viene gestita dall’allenatore”.

Il Dg Marino ha poi riconfermando la sua fiducia al tecnico azzurro:“Secondo me Reja sta facendo molto bene, sta lavorando con un impegno interrotto, mentre la squadra fa dei ritiri ogni tanto, Reja li fa perpetui e credo che di più non possa fare. Reja deve solo recuperare insieme alla squadra quella determinazione, quegli stimoli che avevano nel girone di andata. Nel ritiro di Castelvolturno abbiamo fatto una settimana di colloquio con la squadra e credo che adesso abbiamo limitato i danni, se la squadra rientra nella mentalità che aveva prima, le nostre inseguitrici non potranno più recuperare. Altrimenti si corre il rischio di fare solo molte parole e pochi fatti e nel calcio si fanno i fatti”.

Pier Paolo Marino è ritornato sul momento negativo del Napoli: “Non credo che a Castellammare ci sia stata rabbia, c’è stata delusione soprattutto perché noi vorremmo sempre che il Napoli vestisse quegli abiti che ha vestito nel corso delle trasferte del girone di andata, come quando si andava sul campo di Gela, Martina o Lucca. La squadra dimostrava compattezza, unità di intendi e poi portava i risultati che ci hanno portato alla fine del girone di andata con sei punti sulle seconde. Ora nonostante il 2006 non sia iniziato bene il Napoli ha perso solo due punti del vantaggio che aveva, credo che quando il Napoli ritornerà a vestire quegli abiti che aveva nel girone di andata se le squadre che ci inseguivano non ci hanno raggiunto non potranno farlo più”.

Il presidente? “Il presidente ama il Napoli, lo sento tutti i giorni, è amareggiato, arrabbiato, però la fiducia che abbiamo nell’allenatore e nel gruppo ci fa mettere tutto da parte. Può succedere che un gruppo che diventa vincente ha delle crisi di crescita, sono dei momenti che debbono essere utilizzarli come punti di partenza delle vittorie future. Solo dalle sconfitte si può ripartite con un ciclo di vittorie e spero che questo momento di turbolenza serva a ripartire per un ciclo migliore”.

Ai tifosi? “I tifosi sono sempre al fianco della squadra ed hanno il diritto e la funzione di stimolare la squadra a prove caratteriali. Io sono in perfetta sintonia con i tifosi per quello che stanno facendo, anzi sono loro che ci danno la forza e lo stimolo per raggiungere quei risultati che il Napoli merita”.