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Il Tribunale: Corbelli non può vendere il Napoli
I giudici del lussemburgo hanno accolto la richiesta di sequestro cautelativo avanzata da Naldi

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11 Ottobre 2002 -- Nel giorno in cui Salvatore Naldi e Giorgio Corbelli si sono personalmente incontrati a Roma gettando le basi per una possibile soluzione amichevole della vertenza, dal Lussemburgo giunge una notizia che apre uno scenario diverso sulla questione societaria.

Infatti, il tribunale del Lussemburgo ha disposto il sequestro cautelativo del 98% delle azioni della Napoli S.A., su richiesta della S.a.f (Societą alberghiera Flora) di Salvatore Naldi.

In sostanza con questa sentenza, per Giorgio Corbelli diventa impossibile perseguire l'intento annunciato di voler vendere le azioni della Napoli S.A. a seguito del mancato pagamento da parte di Naldi.

La pronuncia del tribunale lussemburghese segue quella di analogo contenuto prodotta dal tribunale di Napoli e probabilmente ha avuto non poca rilevanza nell'indurre Giorgio Corbelli ad accettare il "tavolo di trattativa" offerto da Naldi.

Nell'incontro di ieri - definito "sereno", ma interlocutorio da ambienti vicini ai protagonisti - in sostanza Naldi avrebbe chiesto una rinegoziazione del contratto di cessione, chiedendo uno "sconto" a Giorgio Corbelli.

Il patron di Telemarket avrebbe rifiutato la prima offerta di Naldi che aveva proposto il pagamento cash del 50%, ma avrebbe lasciato una porta aperta alla seconda offerta dell'imprenditore posillipino, disponibile a giungere al 70% del prezzo pattuito.

Al punto attuale della situazione, Naldi sembra in posizione pił vantaggiosa, anche se una soluzione amichevole della vertenza continua ad essere preferibile per entrambi i contendenti.