CalcioNapoliNews.it
Cerca tra gli articoli
gif
link Homepage    link Email    linkForum     link Chi siamo    link Links     Maradona DayMaradona Day
   linkFile Audio Gol    Area Jolly- Foto, ScreenSaver, Desktop, ...Area Jolly    La Rosa La Rosa     Archivio StoricoArchivio Storico
Guai giudiziari per Avellino e Salernitana
La Guradia di Finanza ha sequestrato le due società calcistiche, richiesta di rinvio a giudizio per Casillo e Aliberti.

foto
25 Luglio 2005 -- I finanzieri del Gico del Nucleo regionale della polizia tributaria della Campania della Guardia di Finanza hanno sequestrato quattro societa' tra cui la societa' calcistica ''U. S. Avellino SpA'' e il 50%della ''Salernitana Sport SpA''. Accurate indagini hanno infatti consentito di accertare che le due societa' calcistiche facevano capo Pasquale Casillo, noto imprenditore, imputato per associazione per delinquere di stampo camorristico. Il provvedimento e' stato emesso dal Tribunale del riesame di Salerno. Le indagini scaturite dalla denuncia-querela sporta da Aniello Aliberti su presunte attivita' estortive nei suoi confronti da parte di Pasquale Casillo, hanno consentito di ricostruire i passaggi di proprieta' delle societa' calcistiche. Gli uomini del Gico di Napoli hanno scoperto, dunque, che l'intera proprieta' dell'Avellino e il 50% della Salernitana erano state fittiziamente intestate ad Aniello Aliberti per eludere la legislazione antimafia.

Le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, hanno consentito di accertare il ruolo di socio occulto rivestito da Casillo nelle sociesta' calcistiche; di acclarare la fittizia intestazione ad Aliberti di quote di azioni di società 'schermo' a lui riconducibili ma di fatto nella disponibilità di Casillo. Infine, di accertare il pagamento da parte di Aliberti di circa 9 miliardi di vecchie lire in favore di Casillo, sulla base di accordi fiduciari tra i due. Le indagini del Gico e della Dda, si sono concluse con la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Pasquale Casillo, Aniello Aliberti, Anna Maria Ambrosio (moglie di Casillo), Emilio Ragosta (nipote di Casillo) e Francesco Del Mese. E' stato invece condannato, con patteggiamento, a un anno di reclusione, Stefano Monachesi.

"Credo che il sequestro del mio pacchetto del 50% delle azioni della Salernitana avra' una ricaduta negativa solo in termini di immagine, ma non incidera' sulla procedura di ammissione in serie B della squadra". Ha commentato Aniello Aliberti, che si è detto sereno sulle sorti in campionato della sua squadra: "Non faro' alcun ricorso - dice ai microfoni di una emittente locale - mi sta bene che le azioni in questo momento restino sotto sequestro cautelare. Si tratta di aspettare un eventuale processo. Sono sicuro che saro' assolto". Anche l'Avellino calcio non ha tardato a far sapere le sue valutazioni: "Il provvedimento di sequestro delle azioni dell'Avellino calcio e' stato emesso nel corso di una procedura che vede completamente estranea, e non coinvolta, l'attuale proprieta', ma si riferisce bensi' alla proprieta' precedente". Questo quanto diramato da una nota dell'U.S. Avellino, che i fratelli Massimo e Marco Pugliese hanno rilevato alla fine dello scorso campionato dalla precedente proprieta', vale a dire la societa' Sportinvest di cui Pasquale Casillo. I legali dell'Avellino ''sono gia' all'opera per fare decadere quanto prima il provvedimento di sequestro preventivo. Lo stesso provvedimento non presenta modifica alcuna degli attuali organi sociali'', si ricorda nella nota della societa'. In sostanza nella sede del club irpino si manifesta profonda fiducia nella revoca del sequestro, le cui motivazioni non riguardano in alcun modo l'attuale vertice.