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Eddy Reja: " E’ il prosieguo"
Nella conferenza stampa tenutasi questo pomeriggio Reja spiega le motivazioni che lo hanno spinto a tornare a Napoli.

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21 Giugno 2005 -- “Ero totalmente deluso, amareggiato, per come era finita questa stagione- ha detto Reja - non nei confronti di Napoli, del pubblico napoletano, del presidente e di Marino. Mi hanno sicuramente dimostrato affetto, pensavo di non aver centrato l’obbiettivo, ero particolarmente amareggiato. Quindi avevo detto no, ripeto sono amareggiato per me per il pubblico di Napoli, mi sono immedesimato nelle persone che ci hanno seguito tutto l’anno e posso immaginare con quanto dispiacere abbiano passato la notte”.
Aggiungendo:”Quando sono tornato a Napoli mi ha telefonato il presidente, mi ha invitato a cenare con lui e Pier Paolo Marino. Il presidente era gia pronto a ripartire, questo mi ha dato questa sicurezza, mi ha dato la spinta, ho aspettato ventiquattro ore per riflettere. Ci siamo sentiti col presidente e Marino e abbiamo incominciato a parlare del futuro, ho dato la mia disponibilità e mi sento di ringraziarli perché mi hanno fatto capire che questo è un progetto che deve andare avanti e dare un seguito al lavoro che abbiamo fatto fino ad adesso”.


Parlando poi del futuro della società ha detto: “Le nostre intenzioni, di Marino e del presidente sono di allestire una squadra competitiva e sarà la continuità del lavoro fatto precedentemente”. Ha poi analizzato il suo recente passato a Napoli : “Non rinnego nemmeno un secondo di quello che ho passato a Napoli, c’è stata una crescita continua che avrebbe dovuto sfociare nella promozione. Ci sarebbe stato entusiasma e sarebbe stato più facile lavorare. A tutti i giocatori che ho avuto alle mie dipendenze li debbo ringraziare per la disponibilità e l’attaccamento che hanno dimostrato nei confronti della società e del rispetto del loro tecnico”.

Sulla gara di domenica scorsa con l’Avellino non ha nascosto qualche mea culpa:”Qualche errore lo abbiamo commesso – ha detto Reja - sia in fase difensiva che in fase offensiva. La buona sorte a volte ti può dare una mano, ne avevamo bisogno, ma la buona sorte non ci è stata amica. Se c’era una squadra che meritava qualcosa in più, sicuramente era il Napoli,almeno sul piano del gioco .È ora di finirla che il Napoli è protetto, anche domenica ci sono stati episodi da discutere, io dico che se c’era l’arbitro Collina, qualche episodio nell’area dell’Avellino lo avrebbe fischiato. E’ chiaro che i risultati sportivi dipendono da tante situazioni, non si può pretendere nel calcio che tutte le cose vadano bene. Si dice in giro che Napoli è aiutato, sono tutte balle”. Infine ha elogiato i tifosi azzurri dicendo:” La gente crede nel progetto De Laurentiis, questo è un aspetto importante ed era tanto tempo che non succedeva a Napoli, questo modo di interpretare il calcio è un patrimonio per Napoli”. Ha poi concluso dicendo: “ Adesso spero che si approdi dove pensavamo di arrivare, non mi illudo perché saranno competenze degli organi federali”.