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“De Laurentiis avrebbe potuto salvare il Napoli”
Dopo il caso ‘Lazio’, Bellamio torna sul fallimento rivelando aspetti poco noti

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01 Aprile 2005 -- A diversi mesi dalla fine della Società Sportiva Calcio Napoli 1926, è tornato a parlare Paolo Bellamio che, nella veste di amministratore unico, cercò di evitare il fallimento. Il professionista è intervenuto infatti alla trasmissione radiofonica Radio Goal di Radio Kiss Kiss, dove ha chiarito diversi aspetti e ha espresso alcune considerazioni.
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“Il Napoli fu una delle prime società in Italia a chiedere la rateazione degli importi all’erario. Ciò che è stato presentato su alcuni giornali è errato, ho anche la documentazione che può provare quanto sto dicendo. – Ha ribadito Paolo Bellamio, smentendo alcune voci diffuse noi giorni scorsi.-L’istanza di transizione è stata presentata il 15 luglio 2004 ma, al di là di questo, avevo avuto incontro con responsabili dell’agenzia dell’entrate di Napoli. Mi fu risposto che quanto richiesto si riferiva ad una legge nuova e che non sapevano come affrontare il caso. Fu poi detto e anche scritto che la pratica era stata inoltrata agli uffici di competenza ed avrebbe seguito il percorso previsto dalla legge. Poi dopo che una settimana fu dichiarato il fallimento e da quel momento non ho più seguito la pratica perché era ormai troppo tardi. Vi confermo comunque che se il Napoli è stato tra i primi in Italia a chiedere la rateizzazione dei debiti. Non è poi vero che la Lazio si è mossa per tempo e noi no perchè anche loro, per un anno intero, non sono riusciti a portare avanti questa cosa. Avendo comunque una situazione diversa sono riusciti ad iscriversi ed a utilizzare quella circolare applicativa in base al quale è stato preso questo provvedimento.”

Alla richiesta di spiegazioni in merito al motivo per cui si preferì Guacci alla cordata di imprenditori Bellamio ha risposto illustrando una situazione ben differente da quella nota.
“Abbiamo visto un solo milione dei 6 e mezzo necessari, e questo non era sufficiente. Galliani mi avrebbe tenuto aperto appositamente gli uffici della Lega per proseguire e consentire il versmaneto ma non si vide nulla. Non è vero che c’era un assegno da 6 milioni ma. Quel giorno, 12 luglio 2004, lo ricordo bene, feci anche aspettare il notaio. Sono eventi che, purtroppo, nella loro relativa drammaticità mi hanno lasciato il segno nella memoria. Dei 6 milioni e rotti si vide solo un milione e spiccioli, questo ve lo assicuro. Il presidente Naldi diede qualsiasi tipo di disponibilità, siamo rimasti ad aspettare queste persone fino alle 23.30 ma non sono mai venute. Tanto meno non ha alcuna colpa l’assessore Oddati, figuratevi se avevamo i soldi se non saremmo intervenuti”.

“Ad oggi - Ha aggiunto Bellamio senza alcuna esitazione – col senno di poi posso dire che se De Laurentiis fosse uscito un po’ prima oggi il Napoli sarebbe in B ed avremmo potuto rateizzare i debiti e fare come la Lazio per ripagare anche i pregressi e spendere anche meno di quanto fatto fino ad oggi. Non so perché un imprenditore così forte non fu interpellato per tempo, ma posso dire che se ci fosse stato un intervento tempestivo non ci sarebbe arrivato al fallimento.”