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Marino fa chiarezza
Il DS del Napoli svela i motivi della querelle innescatasi tra il Comune e De Laurentiis

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22 Marzo 2005 -- "La frase oggetto dell’ultima disputa è un piccolissimo capello che manca per completare una parrucca ed io ve lo posso dire visto che mi piace parlare di cappelli perché ho una folta chioma", con questa battuta il DS del Napoli, PierPaolo Marino, intervenuto in diretta radiofonica a RadioGoal ha sintetizzato il nocciolo della questione san Paolo che ha portato in questi giorni allo scontro tra Comine e De Laurentiis, quando sembnrava ormai tutto fatto. "Dispiace che si sa alzato il livello della discussione con l’amminsitrazione comunale in questi giorni - ha detto Marino - ma sono convinto, e spero, che tutto rientri in un dialogo civile, anche perché so che gli amministratori hanno a cuore le sorti del Napoli. Siccome in questa vicenda si è detto molto, si sono trovate posizioni contrapposte che poi si sono riunite, io credo che se fossi un tifoso qualunque riuscirei a capire ben poco di quello che sta accadendo".

"La cosa è questa - ha spiegato Marino - che da una parte si dice che una frase è insignificante per cui De Laurentiis si sta impuntando inutilmente, da un’altra dico che se la frase è insignificante, allora togliamola e accontentiamo De Laurentiis. Ora vado per sintesi perché non amo divulgarmi e quindi dico che la frase in questione dice in breve che l’accordo può esser ritrattato dopo i cinque anni se subentra un terzo. Allora, se il Comune non da valore a questa frase, così come afferma, allora la si può cancellare perchè si tratta di quattro parole. Mi sembra veramente eccessivo a questo punto, ritardare la programmazione del Napoli per una frase che si ritiene insignificante. Se è questo il problema allora la cosa può esser risolta in due minuti togliendo quella frase e così De Laurentiis si tranquillizza. Anche perché sono preoccupato per questo ritardo a causa del manto erboso del San Paolo, perché se non si cominciano i lavori per massimo il 21 giugno non si riuscirà a mettere a posto il campo per la prossima stagione e voi immaginate il danno che si fa alla squadra".

Marino ha poi parlato nel corso della chiacchierata telefonica di come si stanno sviluppando i piani del Napoli e della possibilità di raggiungere la vetta: "Tra Rimini ed Avellino può accadere di tutto, perché al momento non si può dire diversamente - ha detto Marino stemperando gli entusiasmi di un possibile aggancio in vetta del Napoli - perchè non ci dimentichiamo che c’è il Rimini che deve ancora recuperare una partita. Riguardando a come e a quando siamo partiti dico che abbiamo fatto grandi cose: abbiamo costituito un patrimonio giocatori che prima non c'era, abbiamo un progetto di centro sportivo che si sta concretizzando, nel senso che si comincia a vedere già qualcosa, perchè le ruspe hanno già spianato il primo campo e fra poco comincerà il drenaggio, del nuovo spogliatoio tecnico del Napoli Lab sono già state fatte le mura e per dopo Pasqua saranno fatte le mura anche della sede tecnica, quindi direi che è stato fatto un lavoro pazzesco".

"Aurelio De Laurentiis quando mi ha coinvolto a venire a Napoli, sapevo che sarebbe stata un'impresa che richiedeva 25 ore su 24 e quindi sto tentando di allungare la giornata - ha detto scherzosamente - A questo poi va aggiunto che da da quando è arrivato Reja ma anche da quando sono in campo i nuovi giocatori, perchè non dimentichiamo che Ventura è andato via dopo una vittoria e due pareggi che pure contribuiscono a fare del Napoli, dal 6 gennaio ad oggi, la squadra prima in classifica. Però il cammino è ancora lungo e difficile e certamente non nascondo che, secondo me, con la Sambenedettese è la più difficile partita tra quelle che ci aspettano da qui alla fine, sia per motivi ambientali, sia per i valori degli aavversari, quinidi è una partita veramente ostica".

Il DS è poi interventuto anche sulle polemiche di queste ore a riguardo del rifiuto di Pancaro e Gattuso di sottoporsi all'esame incrociato urine-sangue per l'antidoping: "Sul doping mi sono fatto una idea che tengo per me, perchè non comprendo, e dove non comprendo preferisco non pronunciarmi. Comunque, io sono sempre stato per la filosofia che il calcio deve essere un palazzo di cristallo dove tutti devono poter guardare dentro". Marino ha poi concluso la conversazione telefonica con un pensiero sui tifosi e sulla gara di sabato prossimo: "Devo dire, facevo una riflessione qualche giorno fa con alcuni tifosi, che secondo me, noi partecipiamo al campionato di C, ma per quanto riguarda il pubblico la C è puntata perchè il nostro è uno tifo da Champions. A San Benedetto io so che è un periodo pasquale e la lontananza da Napoli non permette di fare appelli roboanti come quelli di Benvenuto per far accorrere i tifosi, quindi mi astengo da fare un appello, ma naturalmente so che ci saranno vicini quelli che ci sono sempre stati come i tifosi di 1926, però io faccio un appello alla squadra affinché sabato mostri quel giusto mix di carattere e tecnica come a Chieti per continuare ad andare avanti".