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‘Siamo molto più determinati’
Accursi e Pià concordi sul cambiamento effettuato dalla squadra nelle ultime giornate con l’avvento di Reja

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18 Marzo 2005 -- Il Napoli continua la preparazione in quel di Marano in vista della partita di domenica contro il Teramo. Da quanto visto anche nell’amichevole di ieri contro la Santangiolese, dovrebbe tornare in campo dal primo minuto il difensore Salvatore Accursi per sostituire l’infortunato Terzi: “Era un po’ che ero fuori – ha detto Accursi ai cronisti - né ho passate tante quest’anno e spero che la mia sfortuna sia finita per poter, anch’io, contribuire a questo campionato. Manco dall’8 dicembre, dalla partita di Foggia, ritrovo il Napoli in una situazione completamente diversa, anche la situazione col pubblico era diversa. In quei mesi veniva, diciamo così, tra parentesi, poca gente (30-40 mila spettatori circa, ndr), mentre da un po’ di domeniche a questa parte non sono meno di 60mila”. Il difensore spiega a modo suo questo cambiamento avvenuto con l’avvento di Reja: “Il Napoli adesso è più determinato, più combattivo e poi i risultati ci facilitano i compiti. Veniamo da ottimi risultati dovuti all’arrivo di grandi giocatori ed al cambio di allenatore, e, queste cose, contribuiscono a dare una svolta”.

“La forza di questa squadra - prosegue Accursi - è anche nel fatto di accettare la panchina o la tribuna con grande serenità. Nella settimana bisogna convincere il mister a sceglierti, questa è una cosa buona, perché chi sta fuori fa allenare bene chi scende in campo la domenica e deve essere così sempre, fino alla fine. Come calciatore fino ad oggi non ho fatto vedere un granché, perché sono stato per infortunio fuori, devo ancora dimostrare tanto e spero di poterlo fare da qui alla fine del campionato. Giocare con Capparella, Calaiò, Pià e Sosa là davanti è un lusso per la serie C, ma anche per la B, secondo me, però non dobbiamo adagiarci sulla bravura dei nostri calciatori ma entrare sempre in campo con umiltà e grande determinazione. Rispetto al Napoli di Ventura siamo molto più determinati e molto più sicuri dei nostri mezzi, per domenica speriamo che vengano i tre punti, poi se vengono con il bel gioco come a Benevento ancora meglio, ma la cosa importante sono i tre punti perché poi vallo a spiegare ai tifosi che magari hai giocato bene”.

Anche il brasiliano Pià, ritornato titolare stabile ed inamovibile, dopo una breve parentesi in panchina per Capparella, non ha dubbi: ” Quando si cambia l’allenatore, di solito, le squadre danno qualcosina in più. Sono contento di quello che sta facendo il mister, perché ci sta dando una fisionomia di gioco e questo è importante. L’obbiettivo attuale, l’ho sempre detto, è quello di fare quanti più punti possibili, poi vedremo. Dobbiamo fare passo per passo e pensare a vincere domenica, poi il campionato, poi la serie B, facciamo passo per passo senza pensare troppo in là. Non penso ad un ripescaggio – ha detto Pià rispondendo a chi gli ipotizzava per il prossimo campionato una risalita del Napoli direttamente in serie A per meriti sportivi - Non ci penso perché non mi riguardano più di tanto in questo momento, noi dobbiamo solo pensare a vincere questo campionato, poi il resto si vedrà. Pensiamo a questo campionato che ancora non è finito e poi pensiamo al futuro”.

Pià si è detto poi convinto che con i campi di gioco asciutti il Napoli potrà esprimersi al meglio ed ha già prenotato la dedica nel caso in cui dovesse segnare: “E’ arrivata la bella stagione speriamo che il tempo rimanga così per molto. Per domenica la cosa più importante è di ripetere la vittoria, poi se segnerò ancora sarò contento, ma la cosa importante è che il Napoli esca coi tre punti. I campi asciutti ci agevoleranno nel nostro gioco con palla a terra. Stiamo facendo bene, dobbiamo continuare con questo passo, sappiamo che ci sono ancora partite difficili, ma stiamo trovando l’intesa là davanti, dobbiamo continuare così. Anche domenica ci saranno 60 mila spettatori e per noi è un vantaggio è come se giocassimo in Champions League, se faccio un gol lo dedico ai tifosi perché lo meritano, perché sono sempre stati vicini alla squadra anche nei momenti brutti”.