24 Febbraio 2005 -- Dopo la doppia seduta di allenamento di ieri a Sant’Antimo, il Napoli si ritroverà oggi pomeriggio a Marano per la consueta partitella del giovedì contro il Grazzanise, squadra che milita in seconda categoria. Gli azzurri tornano a parlare, seppure con il ‘contagocce’ e così Calaiò, arrivato in azzurro da poco più di un mese racconta le sue sensazioni sulla nuova squadra: “La nostra, senza presunzione, è la squadra più forte del torneo, sono convinto che questa squadra può vincere anche la B”. Ma poi, pensando al presente racconta: “Restano da giocare ancora 5 partite al San Paolo e sono sicuro che con i 70mila visti contro la Reggiana li battiamo tutti, così, con qualche altro ‘colpo’ fuori casa possiamo fare i play-off in tutta tranquillità. La sconfitta di Avellino non fa testo, è stata una gara a parte, infatti fino all’episodio del primo gol, stavamo dando lezione di calcio ad una squadra che su quel tipo di terreno di gioco è molto grintosa, ma se Ignoffo e Scarlato fossero stati al meglio (erano reduci dall’influenza, ndr) sono convinto che non avremmo mai perso”.

“In cinque gare ho fatto tre gol – continua Emanuele Calaiò – certo all’esordio ho fallito un gol a porta vuota e ho sbagliato il rigore ma mi sono lasciato prendere dall’emozione, però a volte capita che a porta vuota sbagli e poi, magari segni col destro, che, nel mio caso, non è il piede preferito. Di gol ai tifosi, come ho detto al mio arrivo, non né posso promettere, posso solo dire che darò sempre il massimo fino all’ultimo secondo, però quelli più importanti spero di segnarli nei play-off per far risalire il Napoli in B”. Per la gara di domenica contro la Spal, Calaiò dovrebbe essere affiancato dal primo minuto da Pià a sinistra e da Capparella a destra, possibile però un adattamento del modulo a gara in corsa con Consonni, ex di turno, alle sue spalle a svariare su tutto il fronte d’attacco per creare scompiglio: “Il modulo di gioco non è un problema per me – ha concluso Calaiò – mi adatto facilmente a qualsiasi ruolo, purché sia d’attacco, ovviamente, ma queste sono cose che riguardano il mister, io faccio solo quello che lui mi chiede, la mia preoccupazione deve essere di segnare e comunque contribuire in qualsiasi modo alla vittoria del Napoli, poi se questa avviene con il 4-3-3, con il 4-4-2 o qualunque altro schema, ripeto sono cose che deve valutare l’allenatore”.