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"Noi siamo il Napoli!"
Francesco Montervino suona la carica in vista della difficile trasferta di domenica col Padova

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25 Novembre 2004 -- Era partito titolare nel 3-5-2 di Ventura, si è poi alternato con il vecchio compango di squadra Montesanto, poi col passaggio ad un centrocampo a quattro non ha trovato più posto se non a metà ripresa quando c'era bisogno di forze fresche, stiamo parlando di Francesco Montervino, uno dei pochi 'superstiti' della vecchia SSC Napoli: "A qualsiasi giocatore dispiace non giocare, rabbia non c’è ma, a chi non dispiace stare fuori? Non parlerei di rabbia, no, ma di un qualcosa che mi spinge sempre a fare meglio. Quando una cosa è sudata e poi guadagnata è ancora più bella. Io sto sudando per cercare un posto al più presto possibile e quando lo troverò sarò più sereno. La questione degli infortuni è risolvibile se c’è la predisposizione e la volontà di tutti alla cattiveria e al sacrificio."

Anche se non ha giocato sempre da titolare ha totalizzato, nelle undici gare fin qui disputate, dieci presenze, dimostrando, soprattutto nelle ultime due gare contro Teramo e Sambenedettese, di poter dare il suo contributo di esperienza, cattiveria e muscoli alla causa del Napoli: "Ovviamente - ha detto Montervino - noi tutti ci alleniamo per cercare di mettere in difficoltà l’allenatore, per fargli capire che vogliamo far parte degli 11 titolari, poi c’è chi ci riesce, chi un pò meno. Sono contento di essere considerato in questo momento almeno il dodicesimo, visto che entro sempre per primo e sono sempre la sostituzione sicura in ogni partita. Quando vengo chiamato in causa riesco a trasmettere ai miei compagni magari qualcosa di caratteriale che posso avere in più. Quindi sono molto contento di queste considerazioni anche perché mi permettono di pensare a domenica prossima con qualche speranza in più. Io sono un nomade - prosegue il centrocampista azzurro - vado dal centro destra al centro sinistra, non mi crea problemi, anche se, ammesso che domenica giochi, mi dovrei adattare sugli esterni sia a destra che a sinistra".

Montervino ha sorpreso nelle ultime due gare proprio per la sua posizione di esterno, posizione nella quale non ha sfigurato, anche se vi ha giocato per poco tempo: "A me piace fare il centrocampista centrale, come caratteristiche personali sono di quei giocatori che si possono adattare anche all’esterno data la mia velocità. Quindi sicuramente se ci sono dei giocatori che possono fare un solo ruolo, è giusto che il mister li faccia giocare nella loro posizione, mentre noi ci utilizzi adattandoci da un’altra parte". Dalla sconfitta casalinga col Chieti non si fa altro che parlare di 3-5-2 e/o 4-4-2, sentiamo come la pensa Montervino: "Sul modulo non mi pronuncio, questi sono argomenti che interessano il mister, anche se sarei stupido a non dire che a me piacerebbe giocare con il 3-5-2, visto che dall’inizio sto facendo la mezza ala destra, che è il mio ruolo naturale. Però è una vita che gioco col 4-4-2 quindi è comunque un modulo che mi piace. L’importante che qualunque sia il modulo si affronti l’avversario con la cattiveria dimostrata domenica. Noi un pò conoscendo quello che ci era successo nelle due ultime stagioni, abbiamo cercato di fare mente locale e quindi di inculcare ai giovani e ai nuovi la mentalità giusta. Anche se devo essere sincero, molti ragazzi sono già preparati. Importante è anche avere una società forte alle spalle e quest’anno ce l'abbiamo, ci dà tranquillità, perché non iniziare ad avere una mentalità vincente? Una mentalità che ti porta a pensare qualcosa di importante".

"I giovani del Napoli hanno bisogno di tranquillità e fiducia - prosegue Montervino - Sono tanti bravi, c’è qualcuno che può fare grandi cose al calcio, però sono giocatori che se non sono integrati come lo è un vecchio, non riescono a fare il salto di qualità. Dobbiamo assolutamente stargli vicino, far quadrato intorno a loro e non fargli sentire la pressione intorno a loro di una piazza importante come Napoli. A Napoli sembra che è più difficile giocare, non si spiegano perchè le prestazioni di alcuni giocatori degli anni passati: così importanti in altre squadre, mi dispiace dirlo, si sono rivelati, poi, delle perdite per questa squadra. E’ assolutamente un fatto caratteriale, io ho sempre sostenuto che a Napoli non devi essere forte, ma devi avere gli attributi".

Parlando, poi, della prossima gara che vedrà gli azzurri di Ventura impegnati in trasferta contro il Padova dell'ex Ulivieri, Montervino ha commentato: "Domenica a Padova con la cattiveria giusta, come dicevo prima, e se si parte con la consapevolezza che possiamo fare risultato, si può tornare con dei punti importanti. Io spero che tutti noi già da oggi incominciamo a pensare a Padova perché è una partita che ci può davvero lanciare. Non si può credere che Montervino faccia tre dribling e metta la palla in testa a Varricchio perché non sono le mie caratteristiche - ha detto in conclusione il centrocampista azzurro - Però se ci metto la buona volontà, tre non li salto ma, uno sì, e allora un mezzo cross al centro riesco a farlo. L’importante è che ci sia convinzione e cattiveria in quello che si fa. Dopo le cose vengono, anche perché stiamo giocando in C1 e tutti noi abbiamo un discreto passato che ci colloca un tantino al di sopra rispetto agli avversari. Dobbiamo capire che siamo bravi, non è questione di superbia, ma di carattere: noi siamo il Napoli!".