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Pareggio agro-dolce
Napoli subito sotto recupera e si porta in vantaggio, nella ripresa la squadra crolla ed il Cittadella pareggia.

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26 Settembre 2004 -- "Almeno inizialmente ci sarà da soffrire" aveva detto nei giorni scorsi il ds Pier Paolo Marino e purtroppo così è stato, infatti il Napoli non è riuscito ad andare aldilà di un pareggio nella prima in casa contro il Cittadella, ma Marino aveva anche detto "i tifosi capiranno e ci aiuteranno". Anche su questo il ds ha avuto ragione, infatti, nonostante gli azzurri in vantaggio al termine del primo tempo per 3 a 1 si siano fatti agguantare sul 3 a 3, al termine della gara il pubblico ha applaudito consapevole delle difficoltà fisiche e tecnico-tattiche di questa squadra costruita in soli 15 giorni.

Ma andiamo con ordine nella ricostruzione dei fatti. La gara si è subito messa in salita per gli azzurri: al 3° dal primo angolo della gara per il Cittadella sulla destra Carteri ha deviato il cross di Amore all'incrocio dei pali; il Napoli però c'è e riordinate le idee su calcio d'angolo al 7° pareggia con Ignoffo. Il Napoli galvanizzato dal pareggio ma soprattutto ancora con energie da spendere prende il comando di gioco e da la sensazione di poter fare di un sol boccone del Cittadella, arrivando con estrema faciltà nella trequarti avversaria. Al 13° azione di contropiede con Berrettoni che giunto al limite dell'area avversario serve Sosa che però calcia fuori; al 17° bellisimo tiro di Corrent deviato in angolo da Peresson.Ma la rete del vantaggio è nell'area ed infatti al 27° gli azzurri ribaltano la situazione con un gol di Savino sempre da calcio d'angolo.

Dopo appena due mintui le reti azzurre diventano tre con Toledo che crossa in area l'accorrente Sosa che però non arriva e Perresson ingannato lascia scorrere la palla che termina in rete nell'angolino alla sua destra. Al 31° il Cittadella si rende pericoloso in attacco, fortunatamente Savino riesce ad intervenire e a sbrogliare la situazione con Belardi; al 43° grand tiro di Sosa con Peresson che devia in angolo. Nella ripresa Ventura manda in campo Varricchio al posto di Sosa infortunatosi (il calciatore ha riportato dei problemi al ginocchio destro, le sue condizioni verrano valutate domani, ndr), ma dopo appena due minuti il Cittadella accorcia le distanze con Giacobbo che su punizione dal limite leggermente sulla sinistra fa partire un tiro che passa nella barriera e si infila alle spalle di Belardi.

Il Napoli non c'è più, il pubblico avverte le difficoltà e cerca di aiutare la suqadra con cori di incitamento e fischi per gli avversari. ventura cerca di rimediare inserendo forze fresche e manda in campo Corneliusson per Berrettoni e Abate per Montervino. Gli ospiti prendono coraggio, gli azzurri piantati sulle gambe non riescono a reagire e subiscono la pressione del Cittadella, pressione che si concretizza al 23° col nuovo entrato De Gasperi: Abate perde palla in difesa, Colussi crossa per De Gasperi che all'altezza del dischetto del rigore mette alle spalle di Belardi. Il Cittadella resosi conto delle difficoltà del Napoli prova addirittura a vicnere la gara; al 37° un tiro di Sgrigna dal limite finisce di un paio di metri fuori dallo specchio della porta di Belardi. Solo nei minuti finali gli azzurri trovano la forza per reagire: al 44° punizione di Toledo dalla destra a cercare Ignoffo in area che colpisce ma non riesce ad indirizzare verso la porta; al 46° un tiro di Varricchio uscito di pochissimo da la sensazione della rete.

La gara si conclude dunque sul punteggio di 3 a 3 tra gli applausi dei 60mila del San Paolo. La gente ha capito che la squadra ha dato il massimo e di più proprio non poteva fare, c'è il rammarico per il doppio vantaggio sciupato, pèrò la squadra nel primo tempo ha fatto vedere delle buone cose dando la sensazione di essere nettamente superiore al Cittadella. Purtroppo nella ripresa c'è stato il crollo verticale della squadra che ad un certo punto si è letteralmente piantata sui piedi. In conclusione possiamo dire che questa è una squadra che potrà fare bene, ma avrà bisogno di più tempo per guadagnare la giusta forma fisica e l'affiatamento tra i vari membri, concetti più o meno ribaditi anche da Ventura nelle dichiarazioni a fine gara.