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Napoli, esordio al San Paolo tra luci ed ombre
La Salernitana impone il pari agli azzurri nell'esordio stagionale davanti al proprio pubblico

26 Agosto 2002 -- Corrispondenza dal San Paolo - Cinquantamila persone allo stadio in una notte di fine agosto: nel momento in cui il calcio vive momenti difficili, rinvia l'inizio dei campionati e proclama lo stato di crisi, solo nella città partenopea poteva essere ammirato uno spettacolo simile, uno spettacolo di fede, di passione, di volontà di speranza.

Quali potevano essere infatti i moventi che hanno spinto il popolo azzurro a tornare allo stadio? Solo tre erano le cose nuove che potevano incuriosire il popolo azzurro alla prima al San Paolo: le contestatissime magliette a striscie, (il cui peccato capitale è comunque quello di rendere praticamente illegibili i numeri), un modo per ringraziare il presidente 'salvatore' Naldi e soprattutto il modo in cui l'allenatore Colomba avrebbe potuto mostrare di essere in grado di fare meglio del suo predecessore con il medesimo organico.

Quest'ultima, dal punto di vista tecnico, era infatti, la vera questione cui la prima al San Paolo avrebbe potuto dare qualche risposta.
E qualche segnale palese si è visto: la vera novità di Colomba è il modulo offensivo con le due mezze ali cui vanno i compiti di rifinitura offensiva: David Sesa a destra e Montezine a sinistra sono chiamati ad alimentare l'attacco formato da Stellone e - ancora una volta - dal giovane Floro Flores.

Per il resto il Napoli non differisce molto dallo scorso anno, dal momento che davanti a Mancini schiera una difesa a quattro con Bonomi e Baldini centrali e Troise bloccato sulla destra e Bocchetti a sinistra con maggior licenza d'offesa, così come a alla diga centrale formata da Husain e Vidigal, vengono assegnati compiti di interdizione, anche se al portoghese viene consentita qualche percussione.

Nell'incontro con la Salernitana l'idea tattica è stata però realizzata solo a sprazzi: il Napoli ha avuto un avvio veemente sulle ali dell'entusiasmo dei cinquantamila dello stadio, sfruttando soprattutto la verve di Montezine sulla sinistra, autore di una partenza sprint per poi spegnersi progressivamente.

Dopo le due palle gol collezionate nei primi 10 minuti, il Napoli ha perso però slancio e fuori è venuta la Salernitana sicchè il primo tempo è proseguito all'insegna dell'equilibrio con le due squadre che si sono fronteggiate senza impensierire eccessivamente le rispettive difese.
Nel Napoli, in sostanza, il centrocampo ha mostrato una grande capacità di interdizione, soprattutto con Husain, ma senza riuscire mai ad innescare le punte: l'azione è stata quindi affidata a lanci lunghi che cercavano la testa di Stellone per fare da sponda, mentre l'azione sulle fascie non è mai riuscita ad impensierire la difesa granata.
Il pacchetto arretrato azzurro invece ha confermato l'impressione di solidità sugli affondi della Salernitana, confermando le doti combattive di Bonomi, di cui si è giovato anche Baldini.

Nella ripresa, il copione e gli uomini non sono cambiati, ma il Napoli ha trovato il gol su calcio di rigore al 58' per atterramento di Vidigal apparso molto netto. Alla trasformazione ci ha pensato David Sesa che nella opera di rivitlizzazione operata da Colomba è divenuto anche rigorista.

Dopo il vantaggio l'iniziativa è passata nelle mani della Salernitana che però non aveva prodotto grandi pericoli, tranne un tiro dalla distanza che aveva impegnato Mancini in angolo. La difesa azzurra è capitolata al 33' della ripresa quando la Salernitana ha raggiunto il pari con un missile dai 25 metri di Sardo su punizione che ha costretto Mancini alla respinta, sulla quale Vignaroli è stato il più lesto ad accorrere e ad infilare la porta azzurra.

Nel quarto d'ora finale il Napoli ha reagito cercando di riportarsi in vantaggio: grazie anche alla verve dei tre cambi operati da Colomba che aveva inserito Alessi e Rastelli per Montezine e Floro Flores, e tolto Sesa per inserire Cristiano.
Il finale del Napoli è stato incoraggiante con almeno quattro palle gol, due per Cristiano e due per Vidigal, che però non sono state trasfrormate per l'imprecisione degli attaccanti ed anche grazie ad una rocambolesca respinta quasi sulla linea di porta.

Alla fine, dunque, come nella partita di campionato dello scorso anno Zeman ha imposto il pari al San Paolo e ha mostrato che per il Napoli il cammino per la serie A è molto arduo. Ma questo lo sapevano già tutti.