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La Figc costretta ad obbedire al Tar
Sospese le tre partite di Coppa Italia ma la Figc annuncia battaglia, Siniscalchi al fianco di Gaucci.

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16 Agosto 2004 -- La Federazione Italiana Gioco Calcio, dopo aver fatto sapere di aver ricevuto solo in mattinata l'ordinanaza del Tribunale di Napoli, ha disposto la sospensione delle partite di Coppa Italia indicate nel decreto del giudice civile e cioè Pescara-Rimini, Crotone-Bari e Ternana-Pescara. Lo ha annunciato l'avvocato Giulia Bongiorno in una conferenza-stampa in federcalcio. L'avvocato ha fatto sapere che la Figc ha disposto la sospensione nel rispetto del Tribunale di Napoli, nonostante i giudici che hanno emesso l'ordinanza non siano deputati ad intervenire nella vicenda per incompetanza territoriale (l'avvocato sostiene che in base al decreto legge 'Blocca Tar' dello scorso anno, solo il tribunale del Lazio è preposto ad intervenire in vertenze sportive, ndr).

La federazione, oltre a mettere in chiaro la propria disapprovazione, ha però ricordato come nel proprio ordinamento esistano "gli strumenti per contestare i provvedimenti giudiziari", annunciando quindi battaglia legale: "La strada che sarà percorsa", chiarisce Via Allegri in una nota, "sarà quella di opporsi nella immediatezza alla decisione". La Figc - che sostiene di aver fatto "tutto ciò che poteva per evitare la paralisi del calcio" - ha inoltre messo l'accento sui "danni economici di rilevantissima entità" che la decisione del tribunale di Napoli comporterà "per le società partecipanti alla Coppa Italia, per lo Stato e per lo sport italiano in relazione al mancato introito del concorso pronostici" e sull'"ennesima lesione all'immagine del calcio italiano anche a livello internazionale".

Intanto, Luciano Gaucci, in relazione al contenzioso con la Figc sulla questione della mancata iscrizione del calcio Napoli al campionato di B, ha fatto sapere che sarà assistito dall'avvocato penalista e deputato dei Ds Vincenzo Maria Siniscalchi. Gaucci intende associarsi al ricorso presentato al Tar del Lazio dalla curatela fallimentare del Napoli con l'obiettivo di ottenere la sospensiva del calendario di serie B. Inoltre, da parte dei rappresentanti di Gaucci è stata presentata una denuncia per violazione dell'articolo 388 da parte della Figc che non ha eseguito l'ordine del Tribunale sull'iscrizione del club alla serie B: "Il vero nodo della questione - secondo Siniscalchi - è rappresentato dal fatto che gli organi federali hanno ritenuto ancora una volta possibile praticare la via dell'autonomia sportiva che vale però solo nelle materie disciplinari e di gioco ma non può assolutamente prevalere sulla materia fallimentare". Siniscalchi si augura che "il Tar di Roma, annullando il provvedimento emesso dalla Figc in contrasto con quanto espressamente stabilito dal tribunale fallimentare, consenta un ripristino di una situazione giuridica ad oggi inficiata da paradossi e distorsioni interpretative".

Un vertice durato oltre tre ore si è svolto questa mattina a Castelcapuano, sede del Tribunale di Napoli, dedicato ai nuovi sviluppi della vicenda Napoli. Vi hanno partecipato il presidente della settima sezione fallimentare, Vito Frallicciardi, il delegato del fallimento, Paolo Celentano e i componenti della curatela, Nicola Rascio e Francesco Fimmano'. Al termine dell'incontro nessun commento sui temi al centro del vertice: "Entro stasera - si è limitato a dire Frallicciardi - non ci sarà nessuna nuova notizia".