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Problema Liberatorie
Alcuni giocatori non sarebbero disposti al decurtamento di stipendio, Bellamio replica: "se il Napoli fallisce non vedete un soldo"

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04 Luglio 2004 -- In casa Napoli oltre alle Procure, al fitto del ramo d'azienda, a Gaucci, all'allargamento del decreto Marzano in questi giorni ad infuocare un clima gia' rovente, si aggiunge l'annuncio di alcuni calciatori che, in arretrato di stipendi, dicono di non essere disposti a firmare le liberatorie. Liberatorie necessarie per l'iscrizione al prossimo campionato del club azzurro.

"Ho letto quali sono le posizioni dei calciatori - ha spiegato l'amministratore unico Paolo Bellamio - e ho parlato con gli uomini di Gaucci che stanno conducendo la trattativa con i manager dei calciatori stessi. Dicono che per alcuni di loro non ci sarebbero problemi, altri, invece non vogliono accettare le offerte transattive che hanno ricevuto. Ma se considerassero che l'alternativa a Gaucci e' il fallimento, allora capirebbero che si va incontro al nulla. Non vogliamo costringere nessuno ad accettare le nostre proposte, ma invitiamo tutti ad essere piu' ragionevoli, anche perche' i loro calcoli sono basati su certezze errate".

"Come ad esempio - ha aggiunto - quella di essere soddisfatti del loro credito attraverso il fondo di garanzia, ma questo interviene solo dopo anni e solo per i calciatori contrattualmente meno protetti: lo so, perche' ho gia' fatto il curatore di altre societa' di calcio. Ma ho sentito anche dire che in caso di fallimento avrebbero chiesto gli importi pure relativi ai prossimi anni di contratto. Anche questo e' un errore, perche' con il fallimento scatta automatica la rescissione del contratto. E poi, c'e' un particolare non indifferente anche per cio' che riguarda il passato, cioe' per i soldi gia' intascati. I vecchi contratti sono a 'rischio revocatoria', perchè‚ sono eccessivamente onerosi rispetto alla media della categoria".

"Se pensiamo che il monte ingaggi del Napoli era superiore a quello di ben dieci societa' di serie A. Per cui, qualora il Napoli dovesse in caso malaugurato fallire - ha proseguito Bellamio - il curatore inizierebbe un'azione revocatoria nei confronti dei calciatori. In poche parole, andrebbe addirittura a recuperare le somme gia' percepite dai calciatori stessi. Questo e' il quadro, quindi sarebbe ragionevole se i calciatori accettassero subito una somma del 30 per cento di quanto loro contrattualmente ancora dovuto. E non sarebbe poco, visto che qualche stipendio lo hanno gia' ricevuto e in piu' otterrebbero anche lo svincolo per accasarsi altrove. Si sappia, quindi, che se il Napoli dovesse fallire, sarebbe un guaio per tutti, anche per i calciatori".

L'amministratore infine smentisce un rientro dell'ex presidente Salvatore Naldi in caso di fallimento dell'operazione del patron del Perugia: "Ho anche sentito dire che se dovesse andare male l'operazione Gaucci, interverrebbe di nuovo Naldi, garantendo gli stipendi ai calciatori con i suoi alberghi. Sono convinzioni errate, perche' non c'e' nessuna disponibilita' di Naldi ad intervenire nuovamente". Intanto per lunedi' e' fissato un incontro tra Luciano Gaucci e Serse Cosmi per discutere della panchina partenopea.