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Si a partite in Tv private
Il giudice respinge il ricorso della Lega, nuovi scenari televisivi si aprono per le società di calcio mentre divampa la polemica sul digitile terrestre.

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03 Luglio 2004 -- Mentre divampano le polemiche per i diritti acuqisiti da Mediaset sul digitale terrestre di alcune squadre di calcio (Juve, Inter, Milan) con Zamparini che continua a minacciare di lasciare il Palermo ed il mondo del calcio e mentre alucni parlamentari presentano un interrogazione al Parlamento Europeo a proposito del monopolio esercitato da Sky, una importante sentenza apre nuove scenari televisivi per le squadre di calcio.

Infatti, per il giudice mocratico di Milazzo, Pierdomenico Santolini, la Lega calcio non può chiedere l'inibizione di un'emittente televisiva che ha trasmesso indebitamente una partita di calcio, ma questa richiesta spetta, eventualmente, alle squadre interessate, in quanto titolari "in via esclusiva" del diritto di sfruttare le immagini della gara. E' stato dunque dichiarato inammissibile il ricorso della Lega contro l'emittente Tirrenosat che il 14 marzo scorso mandò in onda, in diretta, l' intera partita Piacenza-Messina, il 21 marzo Piacenza-Catania, il 10 aprile Verona-Messina, l' 8 maggio Albinoleffe-Palermo e il 22 maggio Bari-Catania, tutte gare del campionato di serie B. Nel ricorso la Lega chiedeva un provvedimento di inibitoria nei confronti dell' emittente, ordinando contestualmente la disattivazione immediata del segnale televisivo per quanto concerne la diffusione delle immagini relative alle partite, di quelle di contorno e delle interviste.

L'emittente 'pioniere' di questa battaglia fù, però, lo scorso 11 settembre, la campana 'Canale 9' che trasmise per la sola regione Campania l'incontro tra il Messina ed il Napoli. Era la prima volta, come sottolineò la stessa emittente, che una tv regionale acquistava i diritti in esclusiva per la trasmissione in diretta di una partita del campionato italiano di calcio.

Ritornando al caso 'digitale terrestre' il ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri intervenendo sulle polemiche nate dall'acquisizione da parte di Mediaset dei diritti per le partite interne di Juventus, Milan ed Inter, in una nota diramata ieri ha dichiarato: "Le discussioni in atto sul digitale terrestre dimostrano che non si tratta di una scatola vuota, ma di una grande risorsa per il futuro delle comunicazioni in Italia. Queste polemiche sono assolutamente pretestuose, poichè so che Mediaset sta avanzando offerte anche ad altre squadre di calcio, tra le quali la Roma. Una circostanza che mi sembra molto importante, perchè tende ad allargare il mercato ad altre società calcistiche. C'è poi da tener presente - sottolinea Gasparri - che si tratta di un'attività sperimentale, che partirà nei prossimi mesi e riguarderà tutti gli utenti quando il digitale terrestre sostituirà definitivamente la televisione analogica".

Il ministro si schiera poi contro la vendita dei diritti da parte delle singole società: "Un grave errore, commesso ai tempi del governo D'Alema, quando fu approvata la legge che lo consentiva. A mio avviso si deve tornare alla vendita complessiva dei diritti dell'intero campionato di calcio sulle varie piattaforme analogiche, digitali terrestri e satellitari. In questo modo - conclude Gasparri -, con una oculata redistribuzione tra le varie squadre delle risorse ottenute dalle televisioni, si attenuerebbero le sperequazioni".

"Io non ho contratti nè con Sky nè con Mediaset, per questo penso che sarò costretto a cedere Chevanton e poi a lasciare questo calcio che non ha più nessuna tensione etica e sportiva, dominano i soldi, il potere dei grandi club, insomma il sistema": questo quanto dichiarato ieri sera da Maurizio Zamparini, presidente del Palermo in diretta al processo di Biscardi, un Zamparini che si è detto "più che deluso, è rassegnato" e ha continuato: "fenomeni come il Chievo vengono schiacciati invece di veder premiati i loro sforzi, non ne posso più dell'iniquità del meccanismo che ci stritola, sono pronto ad abbandonare tutto".