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Il Napoli verso il fallimento?
A circa 24 ore dall'assemblea che dovrà vedere la ricapitalizzazione del Napoli è ancora incerto il futuro del club azzurro.

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17 Giugno 2004 -- Ultime ore di trattative alla S.S.C. Napoli per tentare di arrivare con una soluzione pronta alla scadenza dell'assemblea straordinaria dei soci che si terrà domani alle ore 12 a Soccavo, in prosecuzione di quella sospesa lunedì scorso, per la ricapitalizzazione del club azzurro. Sono in tanti a sperare che Naldi, in extremis, riesca a salvare il Napoli. Le notizie 'buone' si alternano a quelle 'cattive' mentre il popolo napoletano va via via prendendo coscienza del fallimento della società che diviene ora dopo ora sempre più concreto. Nel pomeriggio di ieri la situazione non era apparsa rosea dopo il colloquio tra Naldi e Luis Gallo, ex amministratore delegato del Napoli ed attualmente creditore di circa quattro milioni e mezzo di euro dal club di Soccavo: "La situazione mi è apparsa poco rosea ma non so se nelle ultime ore ci sono stati sviluppi. Mi sembra ovvio - ha proseguito Gallo - che un imprenditore disposto eventualmente ad investire cifre notevoli per far uscire la società dai suoi problemi voglia assumere la guida della stessa. Forse c'è uno spiraglio che può far programmare per il futuro. Di certo io sarei disposto a rientrare solo se si fosse in presenza di una società forte con un forte capitale sociale e senza perdite".

Nelle ore successive alle dichiarazioni di Gallo si è diffusa la notizia di un possibile intervento dell'armatore svizzero Gianluigi Aponte, patron delle navi da crociera Msc ma, anche questa notizia non è al momento supportata da fatti concreti. In tarda serata la situazione è apparsa di nuovo buia quando, Oddati, assessore allo sviluppo del comune di Napoli, intervenendo in diretta telefonica ad una trasmissione televisiva in onda su 'Italiamia' ha lasciato intendere che l'incontro tra Naldi, Bassolino, la Iervolino e lo stesso Oddati, non aveva prodotto molti frutti: "A noi dispiace per ogni fallimento che avviene nella nostra città. Ogni azienda, ogni impresa che si trova in difficoltà è una cosa normale che noi dobiamo tentare di evitare. Naturalmente con gli strumenti che noi abbiamo a disposizione: in alcuni casi sono strumenti di natura sindacale come le trattative, la concertazione, in altri casi, come questo, sono strumenti di natura morale, perchè sono aziende totalmente diverse e non ci permettono di intervenire. L'attenzione deve essere sempre la stessa, poi, se il Napoli fallisca per ripartire oppure no, io questo non sono in grado di dirlo. Fin quando è possibile di percorrere una strada e tentare di dare una mano, il nostro dovere è di darla, ma, di darla nel modo giusto. E' quello che abbiamo detto fino ad ora, altro modo non c'è, non ci potrebbe essere. Non voglio alimentare nè illusioni, nè false speranze nei tifosi e nei cittadini napoletani. Voglio solo dire che abbiamo cercato e stiamo cercando di dare quel poco di aiuto che possiamo dare, ma non possiamo dire che se il Napoli fallisce, ma anche se si salva, che questo dipende da noi. Siamo vicini a Naldi e stiamo cercando di stargli vicino ma, gran parte dipende da lui: nessuno può sostituirsi alla sua funzione, al suo ruolo".

Anche il primo cittadino di Napoli, Rosa Russo Iervolino, ha precisato che "il Comune di Napoli può essere solo un garante morale e non materiale". "Sono pronta a fare ogni cosa, e tra l'altro lo stiamo già facendo - ha detto il sindaco - affinchè si possa aiutare la squadra di calcio della città, ma tutto rientra in un ruolo morale poichè non possiamo dare noi garanzie materiali".