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Aperta d'ufficio la richiesta di fallimento
Si tratta di un atto dovuto in seguito alle istanze di Naldi e del collegio dei Sindaci, udienza fissata per il 30 giugno.

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12 Giugno 2004 -- Con un atto di notifica recapitato a Soccavo ieri mattina, il presidente della settima sezione civile del tribunale di Napoli, Vito Frallicciardi, ha convocato gli amministratori della SSC Napoli per il 30 giugno per una procedura fallimentare aperta d'ufficio. Naldi e gli amministratori dovranno dunque spiegare al giudice Enrico Caria cosa sta accadendo in società ed il perchè delle loro istanze e dovrà valutare, quindi, in base alle loro risposte e ad i vari incartamenti presentati se la società può continuare a vivere o se fallirà.

Tale procedura è un atto dovuto, in quanto l'articolo 8 della Legge Fallimentare "impone a un giudice civile che venga a conoscenza dello stato di crisi di una società di trasmettere gli atti alla sezione fallimentare". Dunque a spingere i magistrati a chiedere la procedura fallimentare per il Napoli sono state prima, l'istanza di liquidazione della società presentata da Naldi nella quale si diceva che la società aveva perso capitali e richiedeva un accertamento per verificare se potesse ancora funzionare, poi, l'istanza del collegio dei Sindaci perchè avevano dedotto gravi irregolarità nei conti del club. In realtà quest'ultima istanza era stata indotta anch'essa da quella di Naldi, in quanto il collegio dei Sindaci ha voluto così tutelare la sua figura in caso, per l'appunto, di irregolarità nei conti del club azzurro.

Attualmente, Naldi, ha tutto il tempo per poter correre ai ripari, adesso, però, le difficoltà finanziarie che dovranno essere ripianate, si spera nel corso dell'assemblea straordinaria convocata per lunedì mattina, sono notevolmente aumentate. Infatti, il 30 guiugno Naldi e soci, dovranno dimostrare di aver messo a posto i conti della società per evitare il fallimento. Le ultime indiscrezioni parlavano di debiti per circa 70 milioni di euro (140 miliaridi delle vecchie lire) ai quali potrebbero essere scorporati 22 milioni di euro di debiti tributari per i quali è stata chiesta ed ottenuta una dilazione. Restano, comunque, ancora una cinquantina di milioni di euro (100 miliaridi) da versare. Ce la farà Naldi a trovare i soldi per il 30 giugno?