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Calcio scommesse: preseguono le indagini
Pm esaminano documenti e si incontrano con Figc, cominciati i primi interrogatori, sequestrate a giocatori puntate consistenti

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13 Maggio 2004 -- Cominciati i primi interrogatori da parte dei pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci che continuano il loro lavoro di investigazione sulla nuova inchiesta calcio scommesse scaturita da una indagine anticamorra. I magistrati che indagano sul nuovo caso scommesse hanno lanciato un appello a combattere il muro di omertà che si sta alzando intorno alla vicenda: "Il mondo del calcio collabori - hanno detto i magistrati - basta con l'omertà". I carabinieri ieri hanno sequestrato nelle abitazioni di alcuni calciatori, diverse ricevute relative a scommesse vincenti su partite dei campionati di calcio in corso. Si tratterebbe sia di scommesse regolari, ma riguardanti anche partire che si sospettano truccate, sia in alcuni casi di giocate al toto nero. Da indiscrezioni trapelano anche l'esistenza di puntate di oltre 5000 euro. All'esame degli investigatori, oltre alle giocate, anche biglietti indicanti le quote nonchè appunti relativi alle partite.

Intanto come primo atto dell'ufficio indagini della Figc per fare luce sulla vicenda del calcio scommesse, alcuni collaboratori del generale Italo Pappa, hanno fatto visita a Napoli ai magistrati titolari dell'inchiesta, che si sono resi disponibili a collaborare con i giudici sportivi, acquisendo le carte relative all'indagine. E' probabile che l'inchiesta federale si avvarrà dei verbali degli interrogatori dei giocatori coinvolti, intanto in Figc si è costituito un pool interno tra procura federale e ufficio indagini, per accelerare i tempi dell'inchiesta. Il presidente dell'Empoli Fabrizio Corsi ha motivato la scelta di presentare un esposto a Figc e Lega per sanzioni immediate: "In queste ore ho avuto una serie di conferme sulla gravità di questa inchiesta sul calcio-scommesse. Credo che il campionato non finirà domenica - ha aggiunto Corsi - Abbiamo deciso di muoverci per tutelarci nel caso in cui saranno accertati i reati al centro delle indagini della Procura di Napoli. Ci siamo già rivolti allo studio Gassani di Bologna e abbiamo presentato un esposto alla Federazione, alla Lega, alla Procura Federale, insomma agli organi competenti. Quello che chiediamo, se emergeranno davvero le responsabilità di alcune società, è di applicare le sanzioni subito, riguardo cioè al campionato in corso e non a quello prossimo. Questa vicenda, è bene ricordarlo, è scoppiata adesso, non in agosto".

Il patron dell'Empoli ha poi ribadito che "proprio per quanto sta avvenendo in queste ore credo che il campionato non finirà domenica, ma soltanto dopo che saranno stati verificati realmente tutti i fatti e saranno decise le conseguenti sanzioni". Corsi infine ha sottolineato ancora una volta alcune situazioni presenti nel calcio italiano che a suo dire appaiono fuori norma: "Vorrei che ad esempio si accertassero i rapporti Juve-Gheddafi-Perugia e la posizione di Capitalia a proposito di Roma, Lazio, Perugia. Mi sembra che tutto questo sia sufficiente per poter dire che non si sta agendo secondo le regole e secondo trasparenza. E intanto, in attesa della sfida-salvezza di domenica del mio Empoli con l'Inter, faccio una domanda: per salvarmi il prossimo anno dovrò forse comprarmi un po' di azioni di qualche altro club?".

Intanto l'ex portiere del Siena, Generoso Rossi, ha commentato la vicenda giudiziaria nella quale è coinvolto: "Sono all'oscuro di queste cose, non è una faccenda che mi riguarda. Sono tranquillo, a disposizione dei magistrati". Assistito dagli avvocati Luigi e Francescomaria Tuccillo, il calciatore ha annunciato, tra l'altro, che nei prossimi giorni risponderà alle domande dei pm dopo che ieri si era avvalso della facoltà di non rispondere ("non avevo ancora parlato con i miei difensori di fiducia che non erano a Napoli", ha spiegato). "Ho capito solo una cosa: che si prendono decisioni molto affrettate, qualche volta bisogna pensarci un po' sopra, speriamo che non si commettano gli errori che sono stati fatti in passato per gli altri sport. Non ho mai rescisso il contratto con il Siena - ha poi precisato - Sono ancora dipendente del Siena, vengo pagato regolarmente dal Siena. Per problemi con l'allenatore, di comune accordo sono venuto ad allenarmi qui a Napoli, con il Giugliano. E' uno schifo, non è una cosa bella vedersi etichettato così - ha concluso amareggiato, negando che nel mondo del calcio vi sia del marcio - Credo nel calcio, credo nell'onestà delle persone".

Ascoltatati anche i dirigenti e i due allenatori di Siena e Chievo, Papadopulo e Del Neri, interrogati in qualità di testimoni nell'ambito dell'inchiesta sul calcio scommesse, avrebbero tutti negato di essere a conoscenza di fatti illeciti: "Secondo me il mondo del calcio è sano - ha detto l'allenatore del Chievo, Del Neri, entrando nella sezione napoletana della Direzione Investigativa Antimafia. A quanto si è appreso, i recenti accertamenti svolti dai carabinieri del Reparto operativo di Napoli e dagli agenti della Dia fanno escludere al momento il coinvolgimento nell'inchiesta di altre società calcistiche. Smentite anche le voci relative all'iscrizione di nuovi nomi nel registro degli indagati.

La classifica del campionato in corso pronta a essere stravolta, i calciatori, in base alla gravità del coinvolgimento riscontrata, rischiano una squalifica da un giorno fino a 5 anni, con la richiesta aggiuntiva di radiazione, così come dicono i precedenti a riguardo nell'80 e nel '86. Per il club si tratta di stabilire eventualmente se è solo responsabilità oggettiva, se è diretta (quando presidente o dirigenti hanno concorso all'illecito) o presunta (se l'illecito è commesso da terzi legati comunque alla società). Per i club, secondo le norme sportive, l'effetto immediato è la penalizzazione in punti fino alla retrocessione. La sanzione però, come recita il codice di giustizia sportiva, "deve essere afflittiva", ovvero deve avere effetto penalizzante su chi la subisce. In pratica, nel caso in cui gli eventuali punti di penalizzazione risultassero ininfluenti ai fini della classifica, la sanzione dovrebbe essere applicata sul campionato successivo, e la società sanzionata partirebbe con l'handicap quantificato dai giudici sportivi. Ma se anche pochi punti di penalizzazione bastassero a cambiare le sorti della classifica di quest'anno, allora la pena sarebbe applicata subito.