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Questione stipendi
Martedì il Legale dell'AIC si incontrerà coi calciatori del Napoli per decidere per la messa in mora della società, Naldi chiede ai suoi di stare tranquilli

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18 Aprile 2004 -- In un primo momento si era parlato di lunedì, ma poi si è saputo che invece ci sarà martedì prossimo l'incontro tra il fiduciario dell'Associazione italiana calciatori, l'avvocato Pierluigi De Palma, ed i giocatori del Napoli, per assumere una "posizione univoca" sull'eventuale messa in mora del club per il pagamento degli stipendi, a partire dallo scorso mese di novembre. A renderlo noto è stato lo stesso De Palma: "L'incontro - spiega il legale - servirà a chiarire le posizioni e a prendere le decisioni. Ci sono interessi diversi, dal punto di vista contrattuale e di altra natura. C'è qualcuno che è decisissimo - e quei qualcuno per la verità sono diventati molti - ad andare avanti, a fare costituzioni in mora, a fare tutto quello che devono fare e invece qualcuno che è più prudente". Naturalmente, ricorda De Palma, "l'unico interesse che hanno tutti quanti è quello di ottenere la retribuzione. Vista che questa retribuzione non arriva, che non ci sono le garanzie per il pagamento e che il 20 maggio, termine dopo il quale non è più possibile la costituzione in mora, è chiaro che stiamo aspettando di sapere cosa decidono di fare".

Dal colloquio De Palma si aspetta indicazioni chiarificatrici sulla posizione dei singoli calciatori e di ricevere eventuali mandati precisi. Al legale dell'Aic non bastano le rassicurazioni fornite nei giorni scorsi dal Napoli sul pagamento degli stipendi entro maggio: "La società - secondo De Palma - sta dicendo questo da dicembre, ma il presidente non offre proprie personali garanzie: di fronte a questo fatto potrebbe valutare cosa fare. La società non mi ha mai fatto un discorso chiaro, ne' ha manifestato la volontà di avviare una trattativa, non ho mai avuto neanche un colloquio". La situazione, conclude De Palma, "è preoccupante ed è spiacevole: farò il mio dovere di fiduciario dell'Associazione italiana calciatori. E peraltro, finora, dalla società non ho avuto nessun segnale".

Dopo la gara disputata con la Ternana il presidente Naldi ha rilasciato alcune dichiarazioni a riguardo del futuro della società:"Oggi il mondo del calcio sta subendo una trasformazione - ha spiegato Naldi ai giornalisti - Parecchie società alla fine la stanno subendo perchè non si sono preparate ed io, forse, la sto subendo più degli altri perchè ho ereditato una gestione pesante. L'ho appesantita quest'anno facendo un programma serio, ma non avevo avuto la possibilità di valutare che sarebbero potuto subentrare 'terzi' a scombinare i piani. Io invito qualsiasi preidente di qualsiasi società a subire questi danni enormi che ha subito il Napoli per cola di questi 'terzi'. Io ho fatto quello che i tifosi si aspettavano, non ho avuto riscontro per i 'terzi' che sono imprevedibili, perchè evidentemente questo programma era valido se non subentravano i 'terzi'. I giocatori e tutta la società hanno reagito in una maniera che sono sicuro un'altra qualsiasi società se si fosse trovata nelle nostra condizioni non avrebbe potuto fare meglio di noi. Perchè abbiamo una compatezza e si vede anche nello spessore con il quale i calciatori hanno risposto e cioè in una maniera che nessuno se lo aspettava ed eco che io dico grazie a loro, avete protetto certamente il vostro capitale, perchè nessuno ve lo nega che dovete avere quello che dovete avere, solo dovete aspettare che la società risolva i problemi finanziari".

Al presidente è stato poi chiesto se questi problemi finanziari si possono risolvere attraverso la creazione di un'altra società: "E' probabile ma non dipende da me - ha risposto Naldi - Dipende d aun 'terzo' che sta facendo un certo discorso e credo e mi auguro che possa portarlo a termine, perchè sarebbe una delle soluzioni che porterebbero la società Calcio Napoli ad eliminare un qualche cosa che abbiamo ereditato". Naldi ha poi ribadito che per il futuro del Napoli in parte è importante anche la questione stadio: "La gestione del san Paolo - ha concluso Naldi - qualcosa che patrimonializza il Calcio Napoli e lo aiuta anche ad avere 'lo zio d'America'". Intanto ieri pomeriggio, prima della gara con la Ternana, Simoni ha chiarito che non c'è stato alcun dissidio tra lui e il presidente: "Da parte di qualcuno, non di tutti - spiega Simoni - c'è stata un'errata interpretazione di una mia dichiarazione circa la mia decisione di non voler parlare di altre questioni che non fossero quelle tecniche. In questo senso - continua Simoni - ho detto che non volevo commentare le parole del presidente riferite a problemi societari. In ogni caso, posso tranquillamente e con piena convinzione sottolineare che i rapporti tra me e il presidente sono ottimi e che gli scenari di dissidi o di rotture appartengono solo a chi vuole ad ogni costo immaginarli. Per quanto mi riguarda - ha poi detto Simoni - ho sempre apprezzato gli sforzi della società e segnatamente del presidente Naldi e continuerò ad apprezzarli. Il Napoli avrebbe bisogno di un ambiente più sereno intorno, anche da parte di chi ha il diritto, ma anche il dovere di informare con serenità e senza prevenzioni".