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Pisano contro Luadi
Al ministro non è piaciuto il verdetto sportivo sui fatti del derby romano, anche il sindacato di polizia contesta, il commento di Naldi

31 Marzo 2004 -- Il fine settimana, con il calcio giocato aveva momentaneamente messo a tacere le polemiche sul derby interrotto tra Roma e Lazio, ma dopo la sentenza del giudice Luadi che ha deciso di far rigiocare il 14 aprile alle ore 17 e a porte aperte la gara, sono riprese le polemiche. Indignati e arrabbiati i tifosi del Napoli che vedono così applicata la legge dei due pesi, due misure, per la serie "La legge è uguale per tutti, ma non tutti sono uguali davanti alla legge".

Il primo tifoso azzurro a polemizzare e ad essere rammaricato è, ovviamente, il patron del Napoli, Salvatore Naldi il quale, attraverso un comunicato stampa apparso sul sito ufficiale del calcio Napoli, dichiara: "Mi complimento con la Lazio e con la Roma che potranno ripetere la partita, e lo dico senza alcuna ironia. Però debbo aggiungere che questa sentenza mi sorprende e mi amareggia in rapporto a quella che fu decisa per i fatti di Avellino. Mi sembra evidente che siano stati adottati criteri diversi, due pesi e due misure. Mi auguro di trovare nelle motivazioni della sentenza tracce di validi motivi giustificativi di due decisioni totalmente diverse. La nostra tifoseria penserà che esiste una giustizia di serie A e una di serie B, e si convincerà che questa non vale solo per le rispettive diverse categorie". I tifosi azzurri chiedono la ripetizione del derby campano e, in una nota a Luadi, il presidente dell'associazione, Dino Alinei, scrive: "La mortificazione subita dai napoletani brucia ancora di più. A questo punto, se si vuole ripristinare la giustizia sportiva, occorre rigiocare la partita tra Avellino e Napoli".

Il verdetto del giudice sportivo Laudi, però, non è piaciuto nemmeno al ministro Pisanu e al Siulp, uno dei sindacati di Polizia, anche se la decisione sulla data però non sarebbe stata indicata dalla Lega Calcio in solitaria autonomia, come sostiene il ministro degli Interni, ma in accordo con il prefetto di Roma, Achille Serra: "La sentenza del Giudice Sportivo non solo ignora i 153 feriti delle forze dell'ordine – ha tuonato il Vicinale - ma, peggio ancora, trascura i gravissimi rischi a cui è stato esposto il pubblico dell'Olimpico". Fermo anche il giudizio sulla scelta della data del recupero della stracittadina romana che conferma ancora una volta la distanza tra la Lega e le istituzioni. Pisanu è stato chiaro: "Solo le autorità di pubblica sicurezza hanno il potere di stabilire se, come e quando sussistano le condizioni indispensabili per l'ordinato svolgimento della partita Lazio-Roma".