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Minacce ad Olive
Il centrocampista azzurro minacciato da alcuni delinquenti, per Simoni è 'un gesto isolato che non stimola nessuno'

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07 Febbraio 2004 -- "Sono fatti gravi, ma non criminalizzerei i veri tifosi napoletani, purtroppo queste cose accadono dappertutto". Il questore di Napoli, Franco Malvano, commenta così l'aggressione subita dal calciatore azzurro, Renato Olive aggredito e minacciato col coltello da cinque teppisti incappucciati. L'aggressione - il calciatore non ha ancora presentato denuncia come informano dalla Digos della questura di Napoli (potrebbe farlo nelle prossime ore o al più tardi lunedì, visto che la notizia è 'trapelata') - è avvenuta mercoledì scorso.

Olive sarebbe stato avvicinato da cinque sconosciuti, nelle vicinanze della sua abitazione, che con il volto celato da passamontagna, lo hanno minacciato con un coltello: "Se non vincerete contro il Messina ti veniamo a prendere fino a casa". La città non è nuova ad espisodi del genere, infatti, già lo scorso campionato altri calciatori azzurri furono presi di mira da questi vigliacchi farabutti: il 27 novembre del 2002 toccò a Bonomi, il quale al termine dell'allenamento, fu inseguito da quattro-cinque persone a bordo di scooter che lo insultarono e presero a calci l'autovettura del difensore, tentando anche di sfondare i finestrini; due giorni dopo il vile attentato riuscì a Baldini, quando il calciatore attualmente in forza al Genoa, fu aggredito a colpi di spranga, malmenato, insultato, riportando contusioni ad un ginocchio, ad una spalla ed alla testa, dopo la gara giocata al san Paolo contro il Palermo(finita per la cronaca 0 a 0) mentre a bordo della sua auto (che fu sfasciata) si dirigeva verso la sua casa a Posillipo.

"Purtroppo Napoli e il Napoli - spiega il questore Malvano - non rappresentano situazioni diverse da quelle che ci sono in altre città. Queste cose sono accadute dappertutto: io sono stato questore a Reggio Calabria e anche lì sono accadute. Analoghe situazioni si sono verificate a Bari. Insomma sono cose che accadono, ma sembra che se accade qui da noi sia una cosa strana. Non è così. Sono accadimenti che si verificano in tutte le città quando la squadra va male. Ed è successo anche in città, e mi limito a ricordare le cronache, che hanno club importanti: ripeto, quando la squadra va male ci sono teppisti che attribuiscono i risultati negativi della squadra ai calciatori".

Per il tecnico del Napoli, Gigi Simoni, si tratta di "un gesto isolato di qualche esasperato che ha erroneamente pensato di stimolare così i giocatori. E' un cosa bruttissima che ci augureremmo di non dover mai affrontare - dichiara Simoni - Si tratta di un gesto che non dovrà mai ripetersi poichè i problemi vanno affrontati in maniera diversa. Non è che impaurendo o minacciando, i giocatori rendano di più: non ho mai visto una squadra di cui si dice dovunque male andar bene per questo". Simoni poi lancia un appello ai tifosi affinchè si compattino attorno alle squadra: "Ora tutti noi, tifosi per primi - dice - dobbiamo essere uniti per superare questo momento. Napoli ha sempre dato esempi buoni. Un esempio è dato dallo scorso anno quando tutti uniti intorno alla squadra si ottenne quello che ci si era prefissi. Per ora non siamo riusciti a fare meglio ma è solo per una cosa momentanea". Il tecnico ha poi concluso parlando della possibilità che Olive non sia in campo perchè turbato da quanto avvenuto: "Domani la scelta su Olive non sarà esclusivamente tecnica - risponde Simoni - In settimana abbiamo parlato di quanto accaduto. Il giocatore mi ha detto che voleva valutare bene come comportarsi, all'inizio era indeciso. Io, come allenatore, devo tener conto di tutto. In campo si deve scegliere sereni. Tutti noi siamo rimasti male per quanto accaduto, ma speriamo che si tratti di un gesto isolato che ci aiuti a far ragionare le teste di tutti. Quanto accaduto coinvolge tutti: noi, lo sport e la città intera. Dal canto mio cercherò di stare attento a non esasperare certe cose".