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Napoli brutto e sprecone
Gli azzurri non sfruttano la superiorità numerica e l'immediato vantaggio di Pasino, facendosi riacciuffare nella ripresa da Loria

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02 Novembre 2003 -- Nono pareggio per il Napoli nel piccolo stadio di Tempio Pausania che contro il Cagliari di Ventura e dell'ex Zola, ancora una volta dimostra di non saper vinceresa. Gli azzurri sono riusciti a distruggere tutto quello che di buono era stato costruito nel primo tempo. Il Cagliari in dieci uomini dal 40' del primo tempo e addirittura in 9 negli ultimi dieci minuti del secondo, ha meritatamente raggiunto il successo al 35' della ripresa con un colpo di testa di Loria (in campo con una maschera protettiva) sulla battuta dal corner di Zola.

Il Napoli nel primo tempo aveva giocato discretamente e sebbene non avessero costruito più di una azione pericolosa, gli azzurri avevano chiuso, però, bene tutti i varchi agli uomini di Ventura consentendogli di arrivare al tiro in rare occasione e mai veramente pericolose. La 'gabbia' preparata da Agostinelli per Zola aveva funzionato ottimamente, lasciando pochi palloni giocabili al tamburino sardo. Gli azzurri sono passati in vantaggio al non del primo tempo grazie ad un gol bellissimo di Pasino (la sua prima rete in questa stagione e da quando è a Napoli): il biondino servito sulla sinistra da Montesanto appena dentro l'area di rigore ha calciato al volo un potentissimo sinistro che si è insaccato sul secondo palo alla sinsitra di Pantanelli.

Il vantaggio degli ospiti mette in crisi il Cagliari, scosso dal 'caso Ventura' (il tecnico sembrava stato esonerato, con il conseguente ingaggio di Gigi Simoni, ma poi rimasto al suo posto). Agostinelli puntella la difesa, con Tosto a uomo sul pericoloso Esposito, mentre Zola e Suazo quasi mai riescono a trovare la giocata vincente. Zola si mette in luce in una sola occasione, al 14', con un sinistro di poco fuori, mentre al 46', una sua punizione dal limite s'infrange sulla barriera. La gara poi si mette in salita per i rossoblù che restano in dieci per l'espulsione di Conti, decretata dall'arbitro per un brutto fallo da dietro su Dionigi scattato in contropiede.

Nella ripresa Ventura inserisce Langella per Esposito bloccato da una grande prova di Tosto e sposta Zola sul lato del difensore-centrocampista napoletano. Gli azzurri in tal modo perdono il riferimento per raddoppiare su Zola, i rossoblù premono sull'acceleratore e si rendono subito pericolosi proprio con Zola, al 6': conclusione di destro che sfiora il palo. Il pareggio, meritato, giunge al 35': corner di Zola e colpo di testa vincente di Loria, il difesonre-goleador con già tre reti all'attivo in questo campionato.

Il Napoli in tutto il secondo tempo ha avuto una sola clamorosa palla gol con Floro Flores al 22' che tutto solo davanti a Pantanelli è scivolato colpendo il pallone in malo modo e mandandolo abbondantemente fuori. Il Cagliari già prima del pareggio aveva sfiorato il gol con Suazo che al 21' ha colpito il palo su cross di Zola, poi sempre con Suazo al 31', il cui colpo di testa, su ennesimo cross di Zola, è stato salvato sulla linea di porta da Zamboni e poi sempre su Suazo che, al 35', dalla destra, ha crossato in area, ma il cross si è trasformato in un tiro in porta che Manitta ha miracolosamente deviato (anche con un pizzico di fortuna) coi piedi in angolo, sul quale poi è nata la rete del pareggio.

Grande merito al Cagliari che ha continuato a premere anche se nel finale è rimasto in nove (nelgi ultimi 5 minuti di gara che sono poi diventati 10 grazie al recupero) dopo l'espulsione di Modesto per doppia ammonizione. A nulla è valso l'inserimento di Vieri prima, per uno spento Dionigi (uscito al 16 del secondo tempo), e quello di Montezine poi (entrato al 39 quando i sardi sono rimasti in 9). Gli uomini di Ventura hanno dimostrato una grande carattere e una grande grinta, cosa che è mancata al Napoli. L'atteggiamento arrendevole degli azzurri nel secondo tempo è stato davvero sconcertante, senza contare poi che la squadra è sembrata piantata sulle gambe. Poteva essere la gara della svolta, ma invece è stata quella della conferma di una squadra mediocre, che difficilmente raggiungerà la massima serie.