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Galliani, "la norma è quella che è"
All'assemblea di Lega il presidente esprime solidarietà umana per il Napoli, ma invita al rispetto delle regole

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26 Settembre 2003 -- Ieri pomeriggio, all'assemblea di Lega si è parlato anche degli incidenti di Avellino e della 'stangata' inflitta dal giudice sportivo al Napoli con l'aggiunta, per la prima volta nel campionato italiano, delle gare a porte chiuse.Sulla vicenda il presidente di Lega, Adriano Gallinai è intervenuto affermando che "il giudice è autonomo e non ci sono commenti" da fare alla sentenza. Ha poi aggiunto: "Al di là della solidarietà umana per il Napoli, in lutto per la perdita di un giovane tifoso e colpito duramente dalla giustizia sportiva siamo tenuti al rispetto di quanto deciso dal giudice sportivo".

Galliani è intervenuto poichè chiamato in causa da Naldi che ha affermato: "Nel corso della riunione in Lega - ha detto il presidente del Napoli - ho espresso il mio totale disappunto per una sentenza di una durezza senza precedenti, che invece di punire i violenti umilia un'intera città". Naldi ha poi ribadito: "Se non vogliamo che il calcio italiano diventi terreno di scontri tra bande è necessario agire in fretta e con fermezza: bisogna affrontare e risolvere i problemi di prevenzione, di organizzazione, di sicurezza. E' un problema di tutti e tutti insieme dobbiamo collaborare per cercare le soluzioni più appropriate. Il Calcio Napoli, comunque, -conclude- non subirà passivamente decisioni che consideriamo profondamente ingiuste: faremo ricorso per tutelare i nostri diritti".

"La norma è quella che è - ha tagliato corto Galliani - ed è un caposaldo della giustizia sportiva. Ci siamo passati tutti. Ma questo non è sicuramente il momento per porre il problema di cambiarla. Quando si vedono scene come quelle viste a Avellino di aggressioni alla polizia, è un po' difficile parlare di modifiche. Certo le porte chiuse mortificano i veri tifosi e creano grandi problemi economici anche alle squadre ospiti (per via del mancato incasso della percentuale a loro spettante che è del 18%). Ma d'altra parte questa è la sentenza e noi vogliamo rispettarla. Questo è il momento della meditazione e del dolore".

Massimo Cellino, il presidente del Cagliari, aveva sottolineato in precedenza la necessità, per il futuro, di rivedere la norma della responsabilità oggettiva all'interno dello stadio "che - ha detto - ci consegna al volere di pochi violenti. Noi non siamo in grado di vietare l'accesso alle persone che pure conosciamo come moleste, quelle vengono per creare panico e violenza. Però ne paghiamo le conseguenze. Il Napoli intanto pagherà, nel rispetto delle regole in vigore come hanno pagato gli altri prima". Ha aggiunto ricordando che l'anno scorso il Cagliari ebbe tre giornate di squalifica per l'aggressione da parte di uno sconsiderato al portiere del Napoli Manitta, che però all'epoca giocava nel Messina.